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Ciclismo, Tour de France: dominio UAE anche con Wellens, è festa del Belgio
20.07.2025 19:49 di Napoli Magazine

Sui Pirenei ci aveva pensato Pogacar, stavolta con la 15t/a tappa conclusasi a Carcassonne ha vinto invece Tim Wellens. Il risultato è che a primeggiare è stata di nuovo la UAE Team Emirates, supersquadra del ciclismo moderno di cui anche il campione del Belgio fa parte. Si è imposto per distacco, esultando a braccia aperte e a coronamento di un'azione solitaria durata 42 chilometri. L'impresa di oggi gli è valsa il privilegio di entrare a far parte di coloro, in tutto 113 ciclisti, che hanno vinto tappe in tutti e tre i grandi giri. Lui ci era già riuscito al Giro e alla Vuelta e quindi la sua felicità sul traguardo è stata più che giustificata. Quasi più contento di Wellens si è poi mostrato Pogacar, andato subito a congratularsi con il compagno e amico 34enne con cui spesso si allena pedalando insieme sulle strade di Montecarlo dove abitano entrambi. Il campione del mondo ora in giallo ha passato una giornata tranquilla e ha ancora un vantaggio di 4 minuti e 13 secondi su Jonas Vingegaard, mentre il terribile Mont Ventoux attende il gruppo martedì, dopo il giorno di riposo. "Tim ha avuto un'opportunità che ha colto al volo - il commento di Pogacar - e io sono ancora più felice di lui quando vince una tappa. Lui, come ho già detto nei giorni scorsi, è un uomo unico dentro e fuori dalla bici". Poi i due si sono scambiati abbracci e complimenti anche in conferenza stampa. Così è venuto fuori il racconto di Pogacar che, verso la metà della tappa, ha chiesto al team manager della UAE Mauro Gianetti "come sta Tim?", ricevendo in risposta, via auricolare, un "favoloso" che ha spinto 'Pogi' a dire al suo amico in mezzo al gruppo che doveva provare ad andare in fuga, come poi ha fatto vincendo in maglia tricolore di campione nazionale proprio alla vigilia della festa nazionale del Belgio, il 21 luglio, cosa che ha reso ancor più bello il successo di Wellens. Il trionfo dei belgi avrebbe potuto essere totale, visto il secondo posto di Victor Campenaerts, se Wout Van Aert non si fosse fatto battere da Julian Alaphilippe nello sprint per il terzo gradino del podio di giornata. Ma la festa maggiore è stata per l'uomo-locomotiva di Pogacar, quello che ha tirato come un matto, per poi favorire lo scatto decisivo del suo capitano, ai piedi della terribile salita di Hautacam e e sulla strada per Mur-de-Bretagne, e per questo, ha voluto sottolineare oggi Gianetti "se c'è un corridore che meritava una vittoria al Tour de France, quello è Tim Wellens. È così devoto a Tadej, è sempre con lui, a cinque centimetri dalla sua ruota, proteggendolo in gara, in allenamento, in ogni momento". E Wellens che ne dice? "Ho avuto un'opportunità, l'ho colta al volo e avevo le gambe per arrivare fino in fondo. Ma scambierei la mia vittoria con la maglia gialla di Tadej a Parigi", il commento quasi a voler ribadire la propria dedizione verso colui che vincerà anche questo Tour. 

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Ciclismo, Tour de France: dominio UAE anche con Wellens, è festa del Belgio

di Napoli Magazine

20/07/2025 - 19:49

Sui Pirenei ci aveva pensato Pogacar, stavolta con la 15t/a tappa conclusasi a Carcassonne ha vinto invece Tim Wellens. Il risultato è che a primeggiare è stata di nuovo la UAE Team Emirates, supersquadra del ciclismo moderno di cui anche il campione del Belgio fa parte. Si è imposto per distacco, esultando a braccia aperte e a coronamento di un'azione solitaria durata 42 chilometri. L'impresa di oggi gli è valsa il privilegio di entrare a far parte di coloro, in tutto 113 ciclisti, che hanno vinto tappe in tutti e tre i grandi giri. Lui ci era già riuscito al Giro e alla Vuelta e quindi la sua felicità sul traguardo è stata più che giustificata. Quasi più contento di Wellens si è poi mostrato Pogacar, andato subito a congratularsi con il compagno e amico 34enne con cui spesso si allena pedalando insieme sulle strade di Montecarlo dove abitano entrambi. Il campione del mondo ora in giallo ha passato una giornata tranquilla e ha ancora un vantaggio di 4 minuti e 13 secondi su Jonas Vingegaard, mentre il terribile Mont Ventoux attende il gruppo martedì, dopo il giorno di riposo. "Tim ha avuto un'opportunità che ha colto al volo - il commento di Pogacar - e io sono ancora più felice di lui quando vince una tappa. Lui, come ho già detto nei giorni scorsi, è un uomo unico dentro e fuori dalla bici". Poi i due si sono scambiati abbracci e complimenti anche in conferenza stampa. Così è venuto fuori il racconto di Pogacar che, verso la metà della tappa, ha chiesto al team manager della UAE Mauro Gianetti "come sta Tim?", ricevendo in risposta, via auricolare, un "favoloso" che ha spinto 'Pogi' a dire al suo amico in mezzo al gruppo che doveva provare ad andare in fuga, come poi ha fatto vincendo in maglia tricolore di campione nazionale proprio alla vigilia della festa nazionale del Belgio, il 21 luglio, cosa che ha reso ancor più bello il successo di Wellens. Il trionfo dei belgi avrebbe potuto essere totale, visto il secondo posto di Victor Campenaerts, se Wout Van Aert non si fosse fatto battere da Julian Alaphilippe nello sprint per il terzo gradino del podio di giornata. Ma la festa maggiore è stata per l'uomo-locomotiva di Pogacar, quello che ha tirato come un matto, per poi favorire lo scatto decisivo del suo capitano, ai piedi della terribile salita di Hautacam e e sulla strada per Mur-de-Bretagne, e per questo, ha voluto sottolineare oggi Gianetti "se c'è un corridore che meritava una vittoria al Tour de France, quello è Tim Wellens. È così devoto a Tadej, è sempre con lui, a cinque centimetri dalla sua ruota, proteggendolo in gara, in allenamento, in ogni momento". E Wellens che ne dice? "Ho avuto un'opportunità, l'ho colta al volo e avevo le gambe per arrivare fino in fondo. Ma scambierei la mia vittoria con la maglia gialla di Tadej a Parigi", il commento quasi a voler ribadire la propria dedizione verso colui che vincerà anche questo Tour.