Attualità
IL PRESIDENTE - Mattarella: "La guerra di aggressione è un crimine, la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza"
16.11.2025 15:43 di Napoli Magazine
aA

"Nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba amare la bomba". Lo ha detto il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Bundestag tedesco in occasione della Giornata nazionale del lutto, oggi dedicata all'amicizia italo-tedesca. Per l'occasione il capo dello Stato, in visita da ieri a Berlino, ha tenuto un discorso commemorativo insieme all'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. 

Secondo il capo dello Stato "nel dopoguerra, la nascita delle Nazioni Unite, le Convenzioni di Ginevra, accendono la speranza di una pace fondata sul diritto, riaffermando un principio fondamentale: la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza. La cronaca successiva - dal Biafra ai Balcani, dal Ruanda alla Siria, fino al Sudan, all'Ucraina e alla Striscia di Gaza - ci mostra, che la guerra continua a colpire soprattutto chi combattente non è. Oggi, secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito". 

E ancora: "Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia. La guerra di aggressione è un crimine".

Per Mattarella "la pace non è un traguardo definitivo, bensì il frutto di uno sforzo incessante, fondato sul raggiungimento di valori condivisi e sul riconoscimento dell'inviolabilità della dignità umana di ogni persona, ovunque".  "Da sempre - ha detto ancora nel suo discorso - la guerra ambisce a proiettare la sua ombra cupa sull'umanità. Il Novecento ha trasformato la tragedia dei soldati in tragedia dei popoli. Nei borghi d'Europa e nelle città distrutte dai bombardamenti, nelle campagne devastate, milioni di civili divennero bersagli. Deportazioni, genocidi, hanno caratterizzato la Seconda guerra mondiale. Da allora, il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell'anziano senza difesa. E' quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza". 

"Quanti morti occorreranno ancora, prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati, che se ne faccia uso per l'arbitrio di voler dominare altri popoli? 'Nie wieder', 'Mai più'. Si è detto per condannare l'olocausto. A 'Nie wieder' si contrappone 'wieder': 'di nuovo'. A questo assistiamo. Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo aggressione", ha concluso.

ULTIMISSIME ATTUALITÀ
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
IL PRESIDENTE - Mattarella: "La guerra di aggressione è un crimine, la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza"

di Napoli Magazine

16/11/2025 - 15:43

"Nuovi 'dottor Stranamore' si affacciano all'orizzonte, con la pretesa che si debba amare la bomba". Lo ha detto il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Bundestag tedesco in occasione della Giornata nazionale del lutto, oggi dedicata all'amicizia italo-tedesca. Per l'occasione il capo dello Stato, in visita da ieri a Berlino, ha tenuto un discorso commemorativo insieme all'omologo tedesco Frank-Walter Steinmeier. 

Secondo il capo dello Stato "nel dopoguerra, la nascita delle Nazioni Unite, le Convenzioni di Ginevra, accendono la speranza di una pace fondata sul diritto, riaffermando un principio fondamentale: la popolazione civile deve essere protetta in ogni circostanza. La cronaca successiva - dal Biafra ai Balcani, dal Ruanda alla Siria, fino al Sudan, all'Ucraina e alla Striscia di Gaza - ci mostra, che la guerra continua a colpire soprattutto chi combattente non è. Oggi, secondo le Nazioni Unite, oltre il 90% delle vittime dei conflitti è tra i civili. Questo non può rimanere ignorato e impunito". 

E ancora: "Va ribadito con risolutezza: la sovranità di un popolo non si esprime nel diritto di portare guerra al vicino. La volontà di avere successo di una nazione non si traduce nel produrre ingiustizia. La guerra di aggressione è un crimine".

Per Mattarella "la pace non è un traguardo definitivo, bensì il frutto di uno sforzo incessante, fondato sul raggiungimento di valori condivisi e sul riconoscimento dell'inviolabilità della dignità umana di ogni persona, ovunque".  "Da sempre - ha detto ancora nel suo discorso - la guerra ambisce a proiettare la sua ombra cupa sull'umanità. Il Novecento ha trasformato la tragedia dei soldati in tragedia dei popoli. Nei borghi d'Europa e nelle città distrutte dai bombardamenti, nelle campagne devastate, milioni di civili divennero bersagli. Deportazioni, genocidi, hanno caratterizzato la Seconda guerra mondiale. Da allora, il volto della guerra non si riflette soltanto in quello del combattente, ma diviene quello del bambino, della madre, dell'anziano senza difesa. E' quanto accade, oggi, a Kiev, a Gaza". 

"Quanti morti occorreranno ancora, prima che si cessi di guardare alla guerra come strumento per risolvere le controversie tra gli Stati, che se ne faccia uso per l'arbitrio di voler dominare altri popoli? 'Nie wieder', 'Mai più'. Si è detto per condannare l'olocausto. A 'Nie wieder' si contrappone 'wieder': 'di nuovo'. A questo assistiamo. Di nuovo guerra. Di nuovo razzismo. Di nuovo aggressione", ha concluso.