Calcio
FIORENTINA - Vanoli: “Abbandoniamo l’io e cerchiamo il noi, da questa situazione si esce da squadra”
20.11.2025 12:42 di Napoli Magazine
aA

Dopo il pareggio all’esordio contro il Genoa, Paolo Vanoli si prepara a vivere la prima da allenatore della Fiorentina al Franchi.

“Non parlerei di svolte ma sappiamo che la gara vale tantissimo per i tifosi. Ho detto precedentemente che la strada sarà lunga e domani vorrei vedere un grosso impegno e una ferocia all’interno della partita, senza abbattersi nei momenti di difficoltà, che ci saranno”. Così l’allenatore ha presentato quella che non sarà una partita come le altre. A Firenze arriva la Juventus. “Voglio che reagiamo nei momenti negativi e che i giocatori si concentrino sul presente, azione dopo azione per fare il meglio. L’umiltà dei vincenti è sapere oggi dove sei e dove i piccoli passi ti possono portare”.

Subentrato al posto di Pioli, Vanoli ha analizzato così il momento della squadra: “La mia preoccupazione è far capire oggi dove siamo. A Genova c’è stato un primo, piccolo, passo, ma per ottenere dei grandi successi dobbiamo accettare un percorso a ‘montagne russe’. Dobbiamo uscire da questa situazione in modo unito, i giocatori devono capire in primis cosa fare in campo, e secondo che siamo parte di una grande famiglia. Io chiedo al popolo viola di esserci vicino per uscire, ma noi dobbiamo essere dei trascinatori di tutto questo”.

Questione di mentalità e obiettivi comuni. “Ho trovato un gruppo che ha voglia di uscire da questa situazione: l’ho visto da questa settimana di doppie sedute, che ho fatto anche per conoscere i ragazzi, starci insieme e parlarci. Adesso però dobbiamo abbandonare l’io e cercare il noi: da questa situazione si esce da squadra. Dobbiamo ascoltare il compagno, capire di ciò che ha bisogno e capire tutti le fasi della partita. Non dimentichiamoci però che la squadra è giovane e non è facile reggere le pressioni della piazza”.

Ranieri capitano? Vanoli non ha dubbi. “Per me ci sono state critiche eccessive anche da parte di tv importanti. Con lui ho parlato e gli ho detto che se fossi stato prima l’allenatore gli avrei dato la fascia. Il capitano si fa in tante maniere: perché è un leader, per longevità… A lui ho detto che è capitano perché è un esempio di lavoro, che dal settore giovanile, nonostante tutti dicessero che non fosse pronto, è arrivato lì e si è conquistato il posto. Quando ero a Venezia chiamai Pradè per chiederglielo ma Daniele mi disse che voleva aspettare. Lui si è conquistato tutto ciò.

Adesso è bene che si prenda le critiche, ma per me non è in discussione la fascia a Ranieri. Non credo che cambiando capitano vinceremmo ogni partita, io non voglio dare la colpa ad un ragazzo. Lui però deve capire il come l’ha raggiunto, ecco perché viene criticato: la gente non gli riconosce più il modo in cui è diventato capitano”.

Vanoli si è poi soffermato sui singoli: “Gosens ha lavorato a parte e non ci sarà per questa partita. Per il resto, ci sono i nazionali di cui dobbiamo valutare diversi aspetti. Sono contento di Comuzzo e Fortini. Dovremo tenere conto dello stato psicologico di Gudmundsson che è andato fuori dal Mondiale, e di Dzeko che è andrà ai playoff”.

E su Kean: “È perfettamente recuperato dopo un problema alla tibia. Questa settimana si è allenato in gruppo. Di Moise sono andato a vedere le partite della Nazionale e penso sia un giocare completo e di qualità. Può giocare da solo o con una punta accanto, ma io non sono legato ad un sistema di gioco. Moise ha caratteristiche che vanno sfruttate e può giocare in modi diversi a seconda della partita. I nostri 4 attaccanti sono complementari, anche Piccoli e Kean sono abbinabili. Dipende sempre dalla voglia che uno ha di mettersi a disposizione del compagno ed è ciò che voglio che accada. Io oggi ho bisogno di tutti”.

ULTIMISSIME CALCIO
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
FIORENTINA - Vanoli: “Abbandoniamo l’io e cerchiamo il noi, da questa situazione si esce da squadra”

di Napoli Magazine

20/11/2025 - 12:42

Dopo il pareggio all’esordio contro il Genoa, Paolo Vanoli si prepara a vivere la prima da allenatore della Fiorentina al Franchi.

“Non parlerei di svolte ma sappiamo che la gara vale tantissimo per i tifosi. Ho detto precedentemente che la strada sarà lunga e domani vorrei vedere un grosso impegno e una ferocia all’interno della partita, senza abbattersi nei momenti di difficoltà, che ci saranno”. Così l’allenatore ha presentato quella che non sarà una partita come le altre. A Firenze arriva la Juventus. “Voglio che reagiamo nei momenti negativi e che i giocatori si concentrino sul presente, azione dopo azione per fare il meglio. L’umiltà dei vincenti è sapere oggi dove sei e dove i piccoli passi ti possono portare”.

Subentrato al posto di Pioli, Vanoli ha analizzato così il momento della squadra: “La mia preoccupazione è far capire oggi dove siamo. A Genova c’è stato un primo, piccolo, passo, ma per ottenere dei grandi successi dobbiamo accettare un percorso a ‘montagne russe’. Dobbiamo uscire da questa situazione in modo unito, i giocatori devono capire in primis cosa fare in campo, e secondo che siamo parte di una grande famiglia. Io chiedo al popolo viola di esserci vicino per uscire, ma noi dobbiamo essere dei trascinatori di tutto questo”.

Questione di mentalità e obiettivi comuni. “Ho trovato un gruppo che ha voglia di uscire da questa situazione: l’ho visto da questa settimana di doppie sedute, che ho fatto anche per conoscere i ragazzi, starci insieme e parlarci. Adesso però dobbiamo abbandonare l’io e cercare il noi: da questa situazione si esce da squadra. Dobbiamo ascoltare il compagno, capire di ciò che ha bisogno e capire tutti le fasi della partita. Non dimentichiamoci però che la squadra è giovane e non è facile reggere le pressioni della piazza”.

Ranieri capitano? Vanoli non ha dubbi. “Per me ci sono state critiche eccessive anche da parte di tv importanti. Con lui ho parlato e gli ho detto che se fossi stato prima l’allenatore gli avrei dato la fascia. Il capitano si fa in tante maniere: perché è un leader, per longevità… A lui ho detto che è capitano perché è un esempio di lavoro, che dal settore giovanile, nonostante tutti dicessero che non fosse pronto, è arrivato lì e si è conquistato il posto. Quando ero a Venezia chiamai Pradè per chiederglielo ma Daniele mi disse che voleva aspettare. Lui si è conquistato tutto ciò.

Adesso è bene che si prenda le critiche, ma per me non è in discussione la fascia a Ranieri. Non credo che cambiando capitano vinceremmo ogni partita, io non voglio dare la colpa ad un ragazzo. Lui però deve capire il come l’ha raggiunto, ecco perché viene criticato: la gente non gli riconosce più il modo in cui è diventato capitano”.

Vanoli si è poi soffermato sui singoli: “Gosens ha lavorato a parte e non ci sarà per questa partita. Per il resto, ci sono i nazionali di cui dobbiamo valutare diversi aspetti. Sono contento di Comuzzo e Fortini. Dovremo tenere conto dello stato psicologico di Gudmundsson che è andato fuori dal Mondiale, e di Dzeko che è andrà ai playoff”.

E su Kean: “È perfettamente recuperato dopo un problema alla tibia. Questa settimana si è allenato in gruppo. Di Moise sono andato a vedere le partite della Nazionale e penso sia un giocare completo e di qualità. Può giocare da solo o con una punta accanto, ma io non sono legato ad un sistema di gioco. Moise ha caratteristiche che vanno sfruttate e può giocare in modi diversi a seconda della partita. I nostri 4 attaccanti sono complementari, anche Piccoli e Kean sono abbinabili. Dipende sempre dalla voglia che uno ha di mettersi a disposizione del compagno ed è ciò che voglio che accada. Io oggi ho bisogno di tutti”.