Scrive su X il giornalista Fulvio Giuliani a proposito del Napoli: "Non si era mai vista una squadra in testa al campionato a gennaio che tenta l’impresa di smantellarsi, cedendo il migliore calciatore senza sostituirlo. O meglio (anzi peggio) sostituendolo all’ultimo istante con uno scarto di una concorrente ormai dimenticato in fondo alla panchina. Mai. Non si era mai visto l’allenatore di una squadra ancora pienamente in corsa per lo scudetto e con un bel po’ di possibilità di vincere il titolo auto sabotarsi, incendiando l’ambiente, silurando la società e mettendo sulla graticola i giocatori. Mai. Fino al Napoli di quest’anno, campione indiscusso di autolesionismo senza limiti. Scrivo di calcio per pura passione, non devo ingraziarmi nessuno, sono tifoso dichiarato del Napoli da quando ero bambino e per me esiste solo la storia della maglia azzurra e chi ha contribuito a renderla così come la conosciamo oggi. Pertanto, Antonio Conte è solo uno dei tanti. Bravo, bravissimo quanto si vuole, capace di prendere un gruppo devastato e portarlo in testa al campionato e renderlo protagonista di un’impresa che avrebbe dello sportivamente epico, ma anche un uomo interessato unicamente a se stesso, alle sue fortune e al suo di palmares. Lo dice la sua carriera. Non c’era bisogno di Antonio Conte per sapere che il Napoli non è non sarà mai il Real Madrid o l’Inter (anche se, mister, sono cresciuto andando allo stadio a guardare un certo Diego. Le assicuro che non era così male). Dichiararlo in quel modo, nel momento più delicato e potenzialmente bello della stagione resta un atto di egoismo insopportabile. Lo scrivo prima di sapere come vada a finire e mettendo bene in chiaro - mettendolo bene in chiaro, a vantaggio di chi facesse fatica a capire - i meriti enormi dell’allenatore. Come i limiti caratteriali che lo rendono una monade. Noi c’eravamo ai tempi del grande Pellegrini III centravanti del Napoli, casualmente in lotta per lo scudetto grazie a Ruud Krol. Saremo ancora qui quando Conte (forse presto) sarà altrove a parlare di ristoranti. #monzanapoli #Conte".
Non si era mai vista una squadra in testa al campionato a gennaio che tenta l’impresa di smantellarsi, cedendo il migliore calciatore senza sostituirlo. O meglio (anzi peggio) sostituendolo all’ultimo istante con uno scarto di una concorrente ormai dimenticato in fondo alla…
— Fulvio Giuliani (@fulviogiuliani) April 19, 2025
di Napoli Magazine
21/04/2025 - 10:30
Scrive su X il giornalista Fulvio Giuliani a proposito del Napoli: "Non si era mai vista una squadra in testa al campionato a gennaio che tenta l’impresa di smantellarsi, cedendo il migliore calciatore senza sostituirlo. O meglio (anzi peggio) sostituendolo all’ultimo istante con uno scarto di una concorrente ormai dimenticato in fondo alla panchina. Mai. Non si era mai visto l’allenatore di una squadra ancora pienamente in corsa per lo scudetto e con un bel po’ di possibilità di vincere il titolo auto sabotarsi, incendiando l’ambiente, silurando la società e mettendo sulla graticola i giocatori. Mai. Fino al Napoli di quest’anno, campione indiscusso di autolesionismo senza limiti. Scrivo di calcio per pura passione, non devo ingraziarmi nessuno, sono tifoso dichiarato del Napoli da quando ero bambino e per me esiste solo la storia della maglia azzurra e chi ha contribuito a renderla così come la conosciamo oggi. Pertanto, Antonio Conte è solo uno dei tanti. Bravo, bravissimo quanto si vuole, capace di prendere un gruppo devastato e portarlo in testa al campionato e renderlo protagonista di un’impresa che avrebbe dello sportivamente epico, ma anche un uomo interessato unicamente a se stesso, alle sue fortune e al suo di palmares. Lo dice la sua carriera. Non c’era bisogno di Antonio Conte per sapere che il Napoli non è non sarà mai il Real Madrid o l’Inter (anche se, mister, sono cresciuto andando allo stadio a guardare un certo Diego. Le assicuro che non era così male). Dichiararlo in quel modo, nel momento più delicato e potenzialmente bello della stagione resta un atto di egoismo insopportabile. Lo scrivo prima di sapere come vada a finire e mettendo bene in chiaro - mettendolo bene in chiaro, a vantaggio di chi facesse fatica a capire - i meriti enormi dell’allenatore. Come i limiti caratteriali che lo rendono una monade. Noi c’eravamo ai tempi del grande Pellegrini III centravanti del Napoli, casualmente in lotta per lo scudetto grazie a Ruud Krol. Saremo ancora qui quando Conte (forse presto) sarà altrove a parlare di ristoranti. #monzanapoli #Conte".
Non si era mai vista una squadra in testa al campionato a gennaio che tenta l’impresa di smantellarsi, cedendo il migliore calciatore senza sostituirlo. O meglio (anzi peggio) sostituendolo all’ultimo istante con uno scarto di una concorrente ormai dimenticato in fondo alla…
— Fulvio Giuliani (@fulviogiuliani) April 19, 2025