Una Academy dell'Argentina nel cuore della Sanità, con Maradona a fare da liaison: l'AFA (Asociación del Fútbol Argentino) ha inaugurato ieri una Academy che ha come sede il campo San Gennaro dei Poveri nel quartiere della Sanità a Napoli.
Tra i protagonisti anche l'ex attaccante di Parma, Lazio ed Inter, Hernan Crespo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CalcioNapoli24: “Per noi argentini essere a Napoli è emozionante, sapere che c’è una alleanza tra la federazione argentina e SpaccaNapoli è speciale. Io da piccolo accendevo la televisione e vedevo Maradona con la maglia del Napoli, mi fa un enorme piacere. Cosa possiamo dare ai ragazzi? Tanta amore e passione, cose che i napoletani hanno. Il modo di unire ancor di più questa sinergia emozionale che è legata da Diego, è un rafforzare tutto questo. Cosa ho visto negli occhi dei bambini? Non scopro nulla di nuovo, la passione con cui si vive il calcio a Napoli, il desiderio di alimentare il sogno di diventare calciatori. È educativo il piacere di giocare a calcio, essere competitivi, poi se arrivi da qualche parte è tanto meglio, l’importante è crescere sani. Il duello scudetto? Complicato, al Napoli si fanno i complimenti e poi nessuno si aspettava la sconfitta dell’Inter a Bologna. Il tutto è affascinante ma non strano, il Napoli è stato molto competitivo negli ultimi anni a prescindere dallo scudetto: dopo l’euforia ci si poteva aspettare una annata come quella scorsa, adesso è ancora lì a lottare. È un capolavoro di Conte? Per il calcio italiano avere il Napoli lì che lotta è importantissimo. Papa Francesco? Essendo argentino, senza nulla togliere a Maradona ma è la persona più importante nata nella storia dell’Argentina. È stato importante per tutta l’umanità, ho avuto la possibilità di giocare la Partita della Pace e sono stato con il Papa e con Diego, sembrava di essere in cielo. Sono cose che ti rimangono dentro, il calcio mi ha aiutato a realizzare i sogni. In cosa può fare la differenza Conte? La sua carriera parla da solo, aveva bisogno di ordine il Napoli, ricompattare le idee: ha fatto benissimo il suo lavoro, ha solo ricordato quanto fosse stato bello lo scudetto con Spalletti. Tanto lavoro, disciplina, poi il Napoli ha la forza della sua gente, se la squadra gira è il dodicesimo uomo. Lukaku rivitalizzato? Una simbiosi, con Conte gioca sempre bene ovunque siano stati assieme. Credo che siano personaggi importanti dopo l’addio di Osimhen, aver bisogno di una punta di calibro serviva e Lukaku ha fatto bene. Sono tifoso del calcio italiano, un pronostico non lo faccio. Anche se non ho avuto la possibilità di giocare qui, Napoli per noi argentini è un punto di riferimento. Ricordo nel 1996 venni col Parma la prima volta a giocare qui, sapere che Diego aveva calpestato quelle zolle e quelle scale, ricordo che entrai e mi uscirono le lacrime. Napoli è Napoli. Andare al Murales di Maradona? Senza dubbio…”.
di Napoli Magazine
25/04/2025 - 11:44
Una Academy dell'Argentina nel cuore della Sanità, con Maradona a fare da liaison: l'AFA (Asociación del Fútbol Argentino) ha inaugurato ieri una Academy che ha come sede il campo San Gennaro dei Poveri nel quartiere della Sanità a Napoli.
Tra i protagonisti anche l'ex attaccante di Parma, Lazio ed Inter, Hernan Crespo, che ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di CalcioNapoli24: “Per noi argentini essere a Napoli è emozionante, sapere che c’è una alleanza tra la federazione argentina e SpaccaNapoli è speciale. Io da piccolo accendevo la televisione e vedevo Maradona con la maglia del Napoli, mi fa un enorme piacere. Cosa possiamo dare ai ragazzi? Tanta amore e passione, cose che i napoletani hanno. Il modo di unire ancor di più questa sinergia emozionale che è legata da Diego, è un rafforzare tutto questo. Cosa ho visto negli occhi dei bambini? Non scopro nulla di nuovo, la passione con cui si vive il calcio a Napoli, il desiderio di alimentare il sogno di diventare calciatori. È educativo il piacere di giocare a calcio, essere competitivi, poi se arrivi da qualche parte è tanto meglio, l’importante è crescere sani. Il duello scudetto? Complicato, al Napoli si fanno i complimenti e poi nessuno si aspettava la sconfitta dell’Inter a Bologna. Il tutto è affascinante ma non strano, il Napoli è stato molto competitivo negli ultimi anni a prescindere dallo scudetto: dopo l’euforia ci si poteva aspettare una annata come quella scorsa, adesso è ancora lì a lottare. È un capolavoro di Conte? Per il calcio italiano avere il Napoli lì che lotta è importantissimo. Papa Francesco? Essendo argentino, senza nulla togliere a Maradona ma è la persona più importante nata nella storia dell’Argentina. È stato importante per tutta l’umanità, ho avuto la possibilità di giocare la Partita della Pace e sono stato con il Papa e con Diego, sembrava di essere in cielo. Sono cose che ti rimangono dentro, il calcio mi ha aiutato a realizzare i sogni. In cosa può fare la differenza Conte? La sua carriera parla da solo, aveva bisogno di ordine il Napoli, ricompattare le idee: ha fatto benissimo il suo lavoro, ha solo ricordato quanto fosse stato bello lo scudetto con Spalletti. Tanto lavoro, disciplina, poi il Napoli ha la forza della sua gente, se la squadra gira è il dodicesimo uomo. Lukaku rivitalizzato? Una simbiosi, con Conte gioca sempre bene ovunque siano stati assieme. Credo che siano personaggi importanti dopo l’addio di Osimhen, aver bisogno di una punta di calibro serviva e Lukaku ha fatto bene. Sono tifoso del calcio italiano, un pronostico non lo faccio. Anche se non ho avuto la possibilità di giocare qui, Napoli per noi argentini è un punto di riferimento. Ricordo nel 1996 venni col Parma la prima volta a giocare qui, sapere che Diego aveva calpestato quelle zolle e quelle scale, ricordo che entrai e mi uscirono le lacrime. Napoli è Napoli. Andare al Murales di Maradona? Senza dubbio…”.