A Radio Napoli Centrale, nel corso di un Calcio alla Radio – Terzo Tempo è intervenuto l’ex centrocampista e allenatore Gaetano D’Agostino: "Contro l’Empoli è una partita che si deve vincere, cercando di chiuderla nel primo tempo e poi gestirla. Bisogna partire forte, contro una squadra chiusa. I toscani hanno molte assenze e non si possono fare passi falsi. Pressione? Secondo me Conte ha ragione, è bella. Quando si punta a un obiettivo importante c’è quel formicolio che ti fa sudare un po’ le mani ed è il motore dello sport, soprattutto di chi è ambizioso e di chi vuole competere. La speranza deve essere sempre che l’Inter inciampi, altrimenti non ci saranno le possibilità di raggiungerli. Infortuni? Capisco le preoccupazioni degli allenatori, con Inzaghi che ha i tre fronti. Se bisogna fare il rush finale servono tutti i giocatori. Su Inzaghi c’è molta pressione. Le partite sono tante, ma non è quello che stressa. Sono soprattutto i viaggi, quando giocavo era quello che personalmente mi stancava di più. Ai calciatori piace giocare e in genere lo preferiscono rispetto agli allenamenti".
di Napoli Magazine
14/04/2025 - 15:14
A Radio Napoli Centrale, nel corso di un Calcio alla Radio – Terzo Tempo è intervenuto l’ex centrocampista e allenatore Gaetano D’Agostino: "Contro l’Empoli è una partita che si deve vincere, cercando di chiuderla nel primo tempo e poi gestirla. Bisogna partire forte, contro una squadra chiusa. I toscani hanno molte assenze e non si possono fare passi falsi. Pressione? Secondo me Conte ha ragione, è bella. Quando si punta a un obiettivo importante c’è quel formicolio che ti fa sudare un po’ le mani ed è il motore dello sport, soprattutto di chi è ambizioso e di chi vuole competere. La speranza deve essere sempre che l’Inter inciampi, altrimenti non ci saranno le possibilità di raggiungerli. Infortuni? Capisco le preoccupazioni degli allenatori, con Inzaghi che ha i tre fronti. Se bisogna fare il rush finale servono tutti i giocatori. Su Inzaghi c’è molta pressione. Le partite sono tante, ma non è quello che stressa. Sono soprattutto i viaggi, quando giocavo era quello che personalmente mi stancava di più. Ai calciatori piace giocare e in genere lo preferiscono rispetto agli allenamenti".