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TONALI - Lo psichiatra: "Ora è un uomo di valore, libero dalla catena della dipendenza"
14.04.2025 21:13 di Napoli Magazine

“Quando ho conosciuto Sandro era un ragazzo talentoso, ora è un uomo di valore. Libero dalla catena della dipendenza”. A dirlo è Gabriele Siani, direttore del dipartimento di psichiatrica clinica e d’urgenza del Policlinico Gemelli, in un’intervista al Corriere della Sera. “Ho iniziato a seguire il caso nell’ottobre del 2023, quando si rivolse a me per il piano terapeutico. Per un anno abbiamo avuto colloqui con frequenza assidua tre o quattro volte alla settimana”.

“Il primo passo è il riconoscimento del disturbo, mentre il secondo l’assunzione di consapevolezza della malattia. Non solo Sandro ha dimostrato di comprendere la patologia di cui soffriva, ma ha messo in luce un grande desiderio di guarire. Prova ne sia che ha svolto quotidianamente gli allenamenti senza potere giocare la domenica, a causa della squalifica”.

Sul motivo del perché giocare.
“In generale c’è una fragilità psichica di base, un’ansia di prestazione importante, spesso la familiarità, una sorta di tendenza alla noia. Però una precisazione: il luogo dove prolifera sono i siti illegali, che nulla hanno a che fare con il gioco dello Stato. Hanno una disponibilità economica che fa gola ai gestori di questi siti che invogliano a superare di volta in volta i limiti, ai fini di guadagno. Del resto si finisce in una piattaforma illecita quando oramai si è perso il controllo delle azioni”.

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TONALI - Lo psichiatra: "Ora è un uomo di valore, libero dalla catena della dipendenza"

di Napoli Magazine

14/04/2025 - 21:13

“Quando ho conosciuto Sandro era un ragazzo talentoso, ora è un uomo di valore. Libero dalla catena della dipendenza”. A dirlo è Gabriele Siani, direttore del dipartimento di psichiatrica clinica e d’urgenza del Policlinico Gemelli, in un’intervista al Corriere della Sera. “Ho iniziato a seguire il caso nell’ottobre del 2023, quando si rivolse a me per il piano terapeutico. Per un anno abbiamo avuto colloqui con frequenza assidua tre o quattro volte alla settimana”.

“Il primo passo è il riconoscimento del disturbo, mentre il secondo l’assunzione di consapevolezza della malattia. Non solo Sandro ha dimostrato di comprendere la patologia di cui soffriva, ma ha messo in luce un grande desiderio di guarire. Prova ne sia che ha svolto quotidianamente gli allenamenti senza potere giocare la domenica, a causa della squalifica”.

Sul motivo del perché giocare.
“In generale c’è una fragilità psichica di base, un’ansia di prestazione importante, spesso la familiarità, una sorta di tendenza alla noia. Però una precisazione: il luogo dove prolifera sono i siti illegali, che nulla hanno a che fare con il gioco dello Stato. Hanno una disponibilità economica che fa gola ai gestori di questi siti che invogliano a superare di volta in volta i limiti, ai fini di guadagno. Del resto si finisce in una piattaforma illecita quando oramai si è perso il controllo delle azioni”.