Cultura & Gossip
CONVEGNO - Pompei, cento scienziati della fisica quantistica: il monitoraggio vulcanologico al centro dei lavori
14.11.2025 16:28 di Napoli Magazine
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Nell’antico cuore del passato, Pompei, si progetta il futuro. I nuovi scenari scientifici per la vulcanologia, la finanza e le comunicazioni, prefigurati dalla Seconda rivoluzione della fisica quantistica, sono stati tra i temi principali del convegno Quantum Nexus – Timeless  Entanglement, che si è svolto all'Auditorium del Parco Archeologico di Pompei, organizzato dall’Associazione Eudora presieduta dai fisici Berardo Ruggiero (Cnr-Isasi) e Paolo Silvestrini (Università della Campania Luigi Vanvitelli) e da Francesco Sangiovanni − in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei.

 

Il convegno, che ha visto la partecipazione di 100 scienziati e ricercatori, è stato preceduto dal video messaggio della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: “Oggi celebriamo l’idea che scienza e patrimonio culturale possano parlare la stessa lingua, la fisica quantistica ci mostra che le relazioni possono essere più forti della distanza e del tempo – ha detto l’onorevole -.  La cultura scientifica è parte integrante della nostra identità culturale, scegliere Pompei come sede, davanti a un patrimonio che racconta Roma e il Mediterraneo, rende questo messaggio ancora più forte”.

 

Al convegno di Pompei, alla presenza di oltre 100 scienziati presenti nella città senza tempo di Pompei, è stata l’occasione per illustrare le basi teoriche e gli esperimenti che hanno portato alla fisica quantistica macroscopica odierna, e le nuove tecnologie che costituiscono il cuore della seconda rivoluzione quantistica, tra queste: il computer quantistico, le applicazioni su piattaforme fotoniche, e il gravimetro quantistico, che vede l’Italia come luogo di grande tradizione riconosciuto a livello internazionale.

 

“Che cosa sia veramente il tempo viene raramente chiesto nelle discipline storiche che analizzano il tempo passato, sperando di ricavarne anche qualcosa di utile per affrontare il presente e il futuro. S. Agostino diceva che la nostra percezione del tempo è basata su un’illusione, e recenti studi quantistici arrivano a conclusioni sorprendentemente simili”, ha dichiarato, invece, il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, in apertura dei lavori.

 

Particolare attenzione ha destato l’intervento del professor Stefano Branca dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia INGV, in merito al gravimetro, strumento che sfrutta i principi della meccanica quantistica, per il monitoraggio vulcanologico. “I movimenti delle masse possono essere superficiali, come quelle degli acquiferi, oppure dei corpi magmatici che dal profondo si spostano verso la superficie e quindi variano i volumi all'interno della crosta terrestre. Il gravimetro quantistico, che ha una precisione elevatissima, riesce a vedere anche masse piccole, permettendo di vedere nel tempo e nello spazio gli spostamenti di queste masse”.

 

Ai lavori del Convegno internazionale, tra gli altri, hanno partecipato da remoto i 4 premi Nobel per la Fisica: Anthony J. Leggett (2003), John Michael Kosterlitz (2016), Giorgio Parisi (2021) e Michel Devoret (2025). Significativo, durante il dibattito, il confronto tra Devoret, Leggett, Pascazio, Ruggiero, Tafuri e Silvestrini, con una discussione sullo stato dell'arte e le prospettive delle tecnologie quantistiche per piattaforme superconduttive ribadendo il ruolo della scuola napoletana di Superconduttività nel settore.

 

Altro passaggio interessante quello sulla chiave crittografica che garantisce la segretezza dei flussi di dati, impedendo ogni intercettazione o tentativo di hackeraggio.  “La tecnologia della comunicazione di chiavi crittografiche o QKD, Quantum Key Distribution, - ha affermato il professor Francesco Cataliotti, referente del CNR Firenze per i sistemi applicativi quantistici -  permette di trasmettere delle chiavi che poi possono essere usate per criptare qualunque tipo di dato, dalla finanza alla salute, alle trasmissioni collegate per esempio allo Stato o a qualunque altra applicazione”.

 

Il convegno di Pompei segna l’ultimo importante appuntamento di: 2025 - Anno internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, promosso dall’Unesco insieme alle Nazioni Unite, per promuovere la consapevolezza sull'impatto della fisica quantistica nella tecnologia e nella vita quotidiana. 

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CONVEGNO - Pompei, cento scienziati della fisica quantistica: il monitoraggio vulcanologico al centro dei lavori

di Napoli Magazine

14/11/2025 - 16:28

Nell’antico cuore del passato, Pompei, si progetta il futuro. I nuovi scenari scientifici per la vulcanologia, la finanza e le comunicazioni, prefigurati dalla Seconda rivoluzione della fisica quantistica, sono stati tra i temi principali del convegno Quantum Nexus – Timeless  Entanglement, che si è svolto all'Auditorium del Parco Archeologico di Pompei, organizzato dall’Associazione Eudora presieduta dai fisici Berardo Ruggiero (Cnr-Isasi) e Paolo Silvestrini (Università della Campania Luigi Vanvitelli) e da Francesco Sangiovanni − in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei.

 

Il convegno, che ha visto la partecipazione di 100 scienziati e ricercatori, è stato preceduto dal video messaggio della Ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini: “Oggi celebriamo l’idea che scienza e patrimonio culturale possano parlare la stessa lingua, la fisica quantistica ci mostra che le relazioni possono essere più forti della distanza e del tempo – ha detto l’onorevole -.  La cultura scientifica è parte integrante della nostra identità culturale, scegliere Pompei come sede, davanti a un patrimonio che racconta Roma e il Mediterraneo, rende questo messaggio ancora più forte”.

 

Al convegno di Pompei, alla presenza di oltre 100 scienziati presenti nella città senza tempo di Pompei, è stata l’occasione per illustrare le basi teoriche e gli esperimenti che hanno portato alla fisica quantistica macroscopica odierna, e le nuove tecnologie che costituiscono il cuore della seconda rivoluzione quantistica, tra queste: il computer quantistico, le applicazioni su piattaforme fotoniche, e il gravimetro quantistico, che vede l’Italia come luogo di grande tradizione riconosciuto a livello internazionale.

 

“Che cosa sia veramente il tempo viene raramente chiesto nelle discipline storiche che analizzano il tempo passato, sperando di ricavarne anche qualcosa di utile per affrontare il presente e il futuro. S. Agostino diceva che la nostra percezione del tempo è basata su un’illusione, e recenti studi quantistici arrivano a conclusioni sorprendentemente simili”, ha dichiarato, invece, il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, in apertura dei lavori.

 

Particolare attenzione ha destato l’intervento del professor Stefano Branca dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia INGV, in merito al gravimetro, strumento che sfrutta i principi della meccanica quantistica, per il monitoraggio vulcanologico. “I movimenti delle masse possono essere superficiali, come quelle degli acquiferi, oppure dei corpi magmatici che dal profondo si spostano verso la superficie e quindi variano i volumi all'interno della crosta terrestre. Il gravimetro quantistico, che ha una precisione elevatissima, riesce a vedere anche masse piccole, permettendo di vedere nel tempo e nello spazio gli spostamenti di queste masse”.

 

Ai lavori del Convegno internazionale, tra gli altri, hanno partecipato da remoto i 4 premi Nobel per la Fisica: Anthony J. Leggett (2003), John Michael Kosterlitz (2016), Giorgio Parisi (2021) e Michel Devoret (2025). Significativo, durante il dibattito, il confronto tra Devoret, Leggett, Pascazio, Ruggiero, Tafuri e Silvestrini, con una discussione sullo stato dell'arte e le prospettive delle tecnologie quantistiche per piattaforme superconduttive ribadendo il ruolo della scuola napoletana di Superconduttività nel settore.

 

Altro passaggio interessante quello sulla chiave crittografica che garantisce la segretezza dei flussi di dati, impedendo ogni intercettazione o tentativo di hackeraggio.  “La tecnologia della comunicazione di chiavi crittografiche o QKD, Quantum Key Distribution, - ha affermato il professor Francesco Cataliotti, referente del CNR Firenze per i sistemi applicativi quantistici -  permette di trasmettere delle chiavi che poi possono essere usate per criptare qualunque tipo di dato, dalla finanza alla salute, alle trasmissioni collegate per esempio allo Stato o a qualunque altra applicazione”.

 

Il convegno di Pompei segna l’ultimo importante appuntamento di: 2025 - Anno internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica, promosso dall’Unesco insieme alle Nazioni Unite, per promuovere la consapevolezza sull'impatto della fisica quantistica nella tecnologia e nella vita quotidiana.