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IL PARERE - Prof. Castellacci: "Tanti infortuni nel Napoli? Bisogna riflettere sulla preparazione, lo staff azzurro starà analizzando la situazione"
14.11.2025 12:35 di Napoli Magazine
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A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale Italiana e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Medici del Calcio.

Dottore, ad oggi il Napoli conta già 17 defezioni muscolari. Che cosa può essere accaduto? 

"Onestamente non posso saperlo, perché sono all’esterno. Per noi è facile parlarne, ma non sappiamo davvero cosa accada dentro la società. Certamente sono tegole pesanti per il Napoli e per Antonio Conte: questi infortuni ripetuti mettono in difficoltà anche la società. Al Napoli, nella passata stagione, teneva banco il muscolo soleo, oggi il bicipite femorale: bisogna che Conte ed il suo staff facciano delle riflessioni sulla preparazione. A noi è facile dirlo, ma loro sono professionisti seri: sono sicuro che tutto lo staff, preparatori, medici e tecnici stiano già analizzando la situazione per capire cosa non stia funzionando. I numeri sono allarmanti e vanno presi con molta attenzione".

Esiste un modo per combattere questo tipo di infortuni? 

"La prevenzione è l’arma segreta della medicina sportiva. È una cultura scientifica fondamentale, e i medici sportivi vi dedicano molto del loro lavoro. Il Napoli non è certo una società impreparata: ha professionisti affermati, e la prevenzione fa parte del loro DNA. Poi, però, succede ciò che deve succedere. La riflessione deve andare oltre: riguarda la prevenzione ma anche la terapia e l’analisi delle cause. Quando si ripete un pattern, ci si siede a tavolino e si studiano le motivazioni. Una volta capite, è più facile impostare una prevenzione efficace per il futuro".

Secondo lei l'Italia ha le prerogative per qualificarsi ai Mondiali? 

"Al di là della speranza, che è di tutta l’Italia, io sono ottimista. Per me abbiamo una buona squadra. La partita di ieri non va presa come riferimento: Rino ha voluto sperimentare, sapeva bene che saremo andati ai play-off e ha fatto turnover per valutare altri giocatori. Sono convinto che lui, che è molto attento e preciso, abbia già in mente la squadra da proporre alla prossima gara decisiva. Detto questo, io resto fiducioso. È un momento in cui bisogna essere uniti. Mi è dispiaciuto il coro contro Gattuso ed i suoi: lui ha reagito d’impeto, è fatto così, ma al di là del risultato serviva compattezza".

Secondo lei Conte ha sbagliato con le sue dichiarazioni forti post Bologna?  

"Non è semplice giudicare un allenatore come Antonio Conte. Bisogna entrare nel suo stato d’animo in quel momento. Lui vive il calcio in modo totalizzante: soffre la partita e soffre il dopo-partita quasi fisicamente. Se ha detto certe cose, le ha dette perché le sentiva. Poi si può discutere se sia stato giusto o meno, ma è importante capire la persona: Antonio ha sempre avuto a cuore le squadre che ha allenato, Napoli compreso. L’importante è che ritrovi la serenità, la sua voglia di fare sempre meglio e l’unità del gruppo. E alla fine il Napoli non è affondato: è ancora lì in alto. Non è successo nulla di irreparabile".

Possibile che l'unica notizia positiva della Nazionale sia Francesco Pio Esposito? 

"Ribadisco ciò che penso: lasciamo stare la partita di ieri, parlo in generale. Noi abbiamo una buona squadra, piena di ragazzi capaci, che possono andare avanti. Non è vero che i talenti si fermino all’Under 21: molti sono già stabilmente in prima squadra e spero che anche Baldini faccia bene, perché è un grande allenatore ed un grande uomo. Io resto molto fiducioso: spero davvero che i play-off ci portino ai Mondiali. Lo meritiamo".

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14/11/2025 - 12:35

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Enrico Castellacci, ex medico della Nazionale Italiana e Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Medici del Calcio.

Dottore, ad oggi il Napoli conta già 17 defezioni muscolari. Che cosa può essere accaduto? 

"Onestamente non posso saperlo, perché sono all’esterno. Per noi è facile parlarne, ma non sappiamo davvero cosa accada dentro la società. Certamente sono tegole pesanti per il Napoli e per Antonio Conte: questi infortuni ripetuti mettono in difficoltà anche la società. Al Napoli, nella passata stagione, teneva banco il muscolo soleo, oggi il bicipite femorale: bisogna che Conte ed il suo staff facciano delle riflessioni sulla preparazione. A noi è facile dirlo, ma loro sono professionisti seri: sono sicuro che tutto lo staff, preparatori, medici e tecnici stiano già analizzando la situazione per capire cosa non stia funzionando. I numeri sono allarmanti e vanno presi con molta attenzione".

Esiste un modo per combattere questo tipo di infortuni? 

"La prevenzione è l’arma segreta della medicina sportiva. È una cultura scientifica fondamentale, e i medici sportivi vi dedicano molto del loro lavoro. Il Napoli non è certo una società impreparata: ha professionisti affermati, e la prevenzione fa parte del loro DNA. Poi, però, succede ciò che deve succedere. La riflessione deve andare oltre: riguarda la prevenzione ma anche la terapia e l’analisi delle cause. Quando si ripete un pattern, ci si siede a tavolino e si studiano le motivazioni. Una volta capite, è più facile impostare una prevenzione efficace per il futuro".

Secondo lei l'Italia ha le prerogative per qualificarsi ai Mondiali? 

"Al di là della speranza, che è di tutta l’Italia, io sono ottimista. Per me abbiamo una buona squadra. La partita di ieri non va presa come riferimento: Rino ha voluto sperimentare, sapeva bene che saremo andati ai play-off e ha fatto turnover per valutare altri giocatori. Sono convinto che lui, che è molto attento e preciso, abbia già in mente la squadra da proporre alla prossima gara decisiva. Detto questo, io resto fiducioso. È un momento in cui bisogna essere uniti. Mi è dispiaciuto il coro contro Gattuso ed i suoi: lui ha reagito d’impeto, è fatto così, ma al di là del risultato serviva compattezza".

Secondo lei Conte ha sbagliato con le sue dichiarazioni forti post Bologna?  

"Non è semplice giudicare un allenatore come Antonio Conte. Bisogna entrare nel suo stato d’animo in quel momento. Lui vive il calcio in modo totalizzante: soffre la partita e soffre il dopo-partita quasi fisicamente. Se ha detto certe cose, le ha dette perché le sentiva. Poi si può discutere se sia stato giusto o meno, ma è importante capire la persona: Antonio ha sempre avuto a cuore le squadre che ha allenato, Napoli compreso. L’importante è che ritrovi la serenità, la sua voglia di fare sempre meglio e l’unità del gruppo. E alla fine il Napoli non è affondato: è ancora lì in alto. Non è successo nulla di irreparabile".

Possibile che l'unica notizia positiva della Nazionale sia Francesco Pio Esposito? 

"Ribadisco ciò che penso: lasciamo stare la partita di ieri, parlo in generale. Noi abbiamo una buona squadra, piena di ragazzi capaci, che possono andare avanti. Non è vero che i talenti si fermino all’Under 21: molti sono già stabilmente in prima squadra e spero che anche Baldini faccia bene, perché è un grande allenatore ed un grande uomo. Io resto molto fiducioso: spero davvero che i play-off ci portino ai Mondiali. Lo meritiamo".