“Spiega la Vela”: il progetto per i minori in area penale e amministrativa che mostra cosa può fare la rete tra pubblico e privato sociale
Più di 100 progetti educativi individualizzati, 51 nuclei familiari coinvolti, 23 tirocini di inserimento lavorativo, 15 doti educative e formative attivate. Sono questi alcuni dei numeri presentati questa mattina al convegno di Spiega la Vela - Un cambio di rotta per i minori che si è tenuto al Centro di Giustizia Minorile di Napoli, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, del terzo settore e degli enti della giustizia minorile.
Promosso dalla Fondazione di Comunità San Gennaro e selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del bando “Cambio Rotta”, il progetto è attivo da quattro anni nei territori delle Municipalità 3, 4 e 7 di Napoli e nel Comune di Aversa. L’obiettivo: offrire a minori in area penale o a rischio di devianza strumenti concreti per costruire un’alternativa possibile, attraverso un accompagnamento educativo personalizzato, interventi di prevenzione sociale, percorsi di giustizia riparativa e inserimento lavorativo.
Melania Cimmino, direttrice della Fondazione San Gennaro e responsabile del monitoraggio tecnico del progetto, ha sottolineato: “Il progetto Spiega la Vela è stato scritto agli inizi del 2020, in piena pandemia. In questi anni abbiamo costruito un modello che mette al centro il legame tra territorio, istituzioni e terzo settore. Abbiamo dimostrato che il recupero dei minori passa da percorsi personalizzati, dalla fiducia e da un accompagnamento costante. Ora la vera sfida è garantire continuità a questo processo: un’esperienza così impattante non può arrestarsi”.
Tra gli interventi più significativi della giornata, quello di Marco Rossi Doria, presidente dell’Impresa Sociale Con i Bambini, che ha richiamato con forza il senso costituzionale e collettivo del lavoro educativo con i minori in difficoltà. “Non si tratta di marchiare a vita chi sbaglia, ma di aiutarlo a rientrare nella comunità, riconoscendo diritti e doveri, e mettendo in gioco le proprie potenzialità per aiutare se stesso e gli altri – ha dichiarato – La riparazione non è un dono: è un dovere costituzionale, un’occasione di cambiamento”.
Un concetto, quello della responsabilità condivisa, che attraversa l’intero progetto “Spiega la Vela” e che Rossi Doria ha voluto ribadire con chiarezza: “Il cambiamento non nasce solo dalla sanzione, ma da un processo riparativo condiviso e da una società che si organizza. La Costituzione parla di Repubblica, non solo di Stato: siamo tutti coinvolti nel costruire un’alternativa per questi ragazzi”.
L’intero impianto progettuale si distingue rispetto ad approcci centrati principalmente sulla risposta penale e sul contenimento. Spiega la Vela rappresenta infatti un modello che punta sull’educazione come leva di cambiamento, con percorsi costruiti “su misura” per ciascun ragazzo, in grado di attivare risorse personali, familiari e comunitarie. Centrale, in questo percorso, è stato il coinvolgimento diretto delle famiglie, degli enti pubblici e delle organizzazioni del territorio.
Un ruolo chiave lo ha avuto la supervisione educativa, affidata all’associazione IF – Imparare Fare, che ha accompagnato il progetto in ogni fase: “Spiega la Vela è un progetto che apprende attraverso la sua azione – spiegano da IF –. Gli imprevisti sono stati letti come opportunità di crescita. La supervisione ha permesso di leggere in modo sistemico l’intervento, restituendo a tutti gli attori coinvolti una visione più ampia e condivisa, utile anche per la definizione di nuove policy.” “In particolare – proseguono – abbiamo osservato la relazione con i minori, puntando su un’azione educativa che non stigmatizza ma apre percorsi di riparazione autentici. Altro fronte decisivo è stato quello interistituzionale: la costruzione di un sapere organizzativo corale è una delle eredità più preziose del progetto.”
Sono intervenuti, tra gli altri, Paola Brunese, presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Chiara Marciani, assessora del Comune di Napoli, rappresentanti del Centro Giustizia Minorile, dell’USSM (Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni) di Napoli, delle cooperative e delle associazioni partner. Hanno preso la parola anche Cira Stefanelli, Dirigente del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, e Mariangela Cirigliano referente del Centro Giustizia Minorile.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre annunciata, per il prossimo ottobre, la pubblicazione di un volume che racconterà l’intero percorso e l’iter progettuale di Spiega la Vela, con l’obiettivo di trasformare l’esperienza maturata in uno strumento operativo e replicabile, a disposizione di educatori, operatori e istituzioni.
di Napoli Magazine
14/04/2025 - 17:18
“Spiega la Vela”: il progetto per i minori in area penale e amministrativa che mostra cosa può fare la rete tra pubblico e privato sociale
Più di 100 progetti educativi individualizzati, 51 nuclei familiari coinvolti, 23 tirocini di inserimento lavorativo, 15 doti educative e formative attivate. Sono questi alcuni dei numeri presentati questa mattina al convegno di Spiega la Vela - Un cambio di rotta per i minori che si è tenuto al Centro di Giustizia Minorile di Napoli, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni, del terzo settore e degli enti della giustizia minorile.
Promosso dalla Fondazione di Comunità San Gennaro e selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini nell’ambito del bando “Cambio Rotta”, il progetto è attivo da quattro anni nei territori delle Municipalità 3, 4 e 7 di Napoli e nel Comune di Aversa. L’obiettivo: offrire a minori in area penale o a rischio di devianza strumenti concreti per costruire un’alternativa possibile, attraverso un accompagnamento educativo personalizzato, interventi di prevenzione sociale, percorsi di giustizia riparativa e inserimento lavorativo.
Melania Cimmino, direttrice della Fondazione San Gennaro e responsabile del monitoraggio tecnico del progetto, ha sottolineato: “Il progetto Spiega la Vela è stato scritto agli inizi del 2020, in piena pandemia. In questi anni abbiamo costruito un modello che mette al centro il legame tra territorio, istituzioni e terzo settore. Abbiamo dimostrato che il recupero dei minori passa da percorsi personalizzati, dalla fiducia e da un accompagnamento costante. Ora la vera sfida è garantire continuità a questo processo: un’esperienza così impattante non può arrestarsi”.
Tra gli interventi più significativi della giornata, quello di Marco Rossi Doria, presidente dell’Impresa Sociale Con i Bambini, che ha richiamato con forza il senso costituzionale e collettivo del lavoro educativo con i minori in difficoltà. “Non si tratta di marchiare a vita chi sbaglia, ma di aiutarlo a rientrare nella comunità, riconoscendo diritti e doveri, e mettendo in gioco le proprie potenzialità per aiutare se stesso e gli altri – ha dichiarato – La riparazione non è un dono: è un dovere costituzionale, un’occasione di cambiamento”.
Un concetto, quello della responsabilità condivisa, che attraversa l’intero progetto “Spiega la Vela” e che Rossi Doria ha voluto ribadire con chiarezza: “Il cambiamento non nasce solo dalla sanzione, ma da un processo riparativo condiviso e da una società che si organizza. La Costituzione parla di Repubblica, non solo di Stato: siamo tutti coinvolti nel costruire un’alternativa per questi ragazzi”.
L’intero impianto progettuale si distingue rispetto ad approcci centrati principalmente sulla risposta penale e sul contenimento. Spiega la Vela rappresenta infatti un modello che punta sull’educazione come leva di cambiamento, con percorsi costruiti “su misura” per ciascun ragazzo, in grado di attivare risorse personali, familiari e comunitarie. Centrale, in questo percorso, è stato il coinvolgimento diretto delle famiglie, degli enti pubblici e delle organizzazioni del territorio.
Un ruolo chiave lo ha avuto la supervisione educativa, affidata all’associazione IF – Imparare Fare, che ha accompagnato il progetto in ogni fase: “Spiega la Vela è un progetto che apprende attraverso la sua azione – spiegano da IF –. Gli imprevisti sono stati letti come opportunità di crescita. La supervisione ha permesso di leggere in modo sistemico l’intervento, restituendo a tutti gli attori coinvolti una visione più ampia e condivisa, utile anche per la definizione di nuove policy.” “In particolare – proseguono – abbiamo osservato la relazione con i minori, puntando su un’azione educativa che non stigmatizza ma apre percorsi di riparazione autentici. Altro fronte decisivo è stato quello interistituzionale: la costruzione di un sapere organizzativo corale è una delle eredità più preziose del progetto.”
Sono intervenuti, tra gli altri, Paola Brunese, presidente del Tribunale per i Minorenni di Napoli, Chiara Marciani, assessora del Comune di Napoli, rappresentanti del Centro Giustizia Minorile, dell’USSM (Ufficio Servizi Sociali per i Minorenni) di Napoli, delle cooperative e delle associazioni partner. Hanno preso la parola anche Cira Stefanelli, Dirigente del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità, e Mariangela Cirigliano referente del Centro Giustizia Minorile.
Nel corso dell’incontro è stata inoltre annunciata, per il prossimo ottobre, la pubblicazione di un volume che racconterà l’intero percorso e l’iter progettuale di Spiega la Vela, con l’obiettivo di trasformare l’esperienza maturata in uno strumento operativo e replicabile, a disposizione di educatori, operatori e istituzioni.