Un ricercatore italiano, Alessandro Coatti, di 42 anni è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Lo conferma l'ambasciata italiana a Bogotà. La testa e le braccia dell'uomo sono state trovate in una valigia in prossimità dello stadio della cittadina di Santa Marta. La polizia è risalita all'identità di Coatti grazie al bracciale di un albergo che aveva ad un polso. Altri pezzi del corpo del ricercatore sono stati rinvenuti in un'altra zona della città. Secondo le prime ricostruzioni, sabato sera l'uomo era uscito per recarsi in un locale notturno e non ha più fatto ritorno. Il sindaco della città di Santa Marta, in Colombia, ha offerto 10mila euro (50milioni di pesos) per informazioni che permettano di individuare ed arrestare i responsabili dell'omicidio di Alessandro Coatti, ucciso e fatto a pezzi in Colombia dove si trovava per turismo. Lo scrive il primo cittadino Carlos Pinedo Cuello sulla sua pagina Fb, spiegando di aver dato disposizioni per coordinare le indagini sul caso. "Questo delitto non resterà impunito. I criminali devono sapere che a Santa Marta la criminalità non ha posto. Li perseguiremo finché non saranno stati assicurati alla giustizia", scrive Cuello nel post.
di Napoli Magazine
08/04/2025 - 16:56
Un ricercatore italiano, Alessandro Coatti, di 42 anni è stato ucciso e fatto a pezzi in Colombia. Lo conferma l'ambasciata italiana a Bogotà. La testa e le braccia dell'uomo sono state trovate in una valigia in prossimità dello stadio della cittadina di Santa Marta. La polizia è risalita all'identità di Coatti grazie al bracciale di un albergo che aveva ad un polso. Altri pezzi del corpo del ricercatore sono stati rinvenuti in un'altra zona della città. Secondo le prime ricostruzioni, sabato sera l'uomo era uscito per recarsi in un locale notturno e non ha più fatto ritorno. Il sindaco della città di Santa Marta, in Colombia, ha offerto 10mila euro (50milioni di pesos) per informazioni che permettano di individuare ed arrestare i responsabili dell'omicidio di Alessandro Coatti, ucciso e fatto a pezzi in Colombia dove si trovava per turismo. Lo scrive il primo cittadino Carlos Pinedo Cuello sulla sua pagina Fb, spiegando di aver dato disposizioni per coordinare le indagini sul caso. "Questo delitto non resterà impunito. I criminali devono sapere che a Santa Marta la criminalità non ha posto. Li perseguiremo finché non saranno stati assicurati alla giustizia", scrive Cuello nel post.