Calcio
GOLD CUP - Disfatta per gli Stati Uniti: allarme Mondiali, trema il c.t. Pochettino
07.07.2025 22:44 di Napoli Magazine

Houston abbiamo un problema. L'Nrg Stadium della capitale texana esplode per la gioia dei settantamila tifosi quando il triplice fischio dell'arbitro sancisce la vittoria del Messico sugli Usa: un 2-1 che consegna per la decima volta il trofeo, equivalente agli Europei di calcio, ai messicani ma soprattutto apre un momento di dura riflessione negli States. Ad un anno dai Mondiali che saranno organizzati con Canada e Messico, la nazionale affidata alle cure dell'argentino Mauricio Pochettino non convince per l'assenza di gioco e la estrema fragilità difensiva. Preoccupa di più che il "soccer non sfonda": i biglietti sono andati esauriti in semifinale e nella finale persa ma con la beffa che in questa ultima gara la maggioranza dei tifosi erano a favore degli avversari. Il Messico ha vinto grazie ad un gol al 77' del capitano Edson Alvarez, giocatore del West Ham, che è stato nominato miglior giocatore del torneo. Gli uomini di Mauricio Pochettino avevano aperto le marcature portando in vantaggio gli Usa al quarto minuto grazie ad un colpo di testa di Chris Richards, difensore centrale del Crystal Palace. È stata una delle poche azioni pericolose degli americani in un primo tempo dominato dal "Tri", che ha pareggiato poco prima della mezz'ora di gioco grazie al veterano (34 anni) Raul Jimenez. L'attaccante del Fulham ha poi reso omaggio al portoghese Diogo Jota con una maglia floccata del N.20 e il suo nome. I due sono stati compagni al Wolverhampton. L'immagine di Houston descrive bene il momento: i messicani celebrati dai settantamila dello stadio mentre i giocatori Usa piangono in ginocchio sul prato. Per la squadra a stelle e strisce è stato come giocare fuori casa. A fine gara anche il ct Pochettino si è lamentato: "C'era un rigore dubbio, con il pubblico dalla nostra l'arbitro avrebbe almeno visto il Var". Le parole dell'ex allenatore di Tottenham, Psg e Chelsea sembrano però voler coprire un fallimento tecnico. Per il torneo può valere parzialmente l'attenuante delle assenze di molti giocatori. Le difficoltà sono state ravvisate in tutte e 16 le partite sotto la guida di Pochettino da settembre 2016: ha perso tutte e cinque le partite giocate contro squadre nella top 30 della classifica Fifa. Pesano poi quelle con Panama e Canada in Nations League e quelle con Turchia e Svizzera nelle partite di preparazione della Gold Cup. Sono ben 59 i giocatori chiamati in Nazionale. Pochettino ha avuto i calciatori per 40 giorni ma va tenuto conto che tanti non hanno giocato per diversi motivi: Yunus Musah e Christian Pulisic del Milan, Weston McKennie e Timothy Weah della Juventus, Antonee Robinson del Fulham e Folarin Balogun del Monaco. In compenso si sono messi in evidenza il 21enne Diego Luna del Real Salt Lake di MLS e il portiere Matt Freese del New York City. Da valutare Malik Tillman del Bayer Leverkusen e il difensore Chris Richards del Crystal Palace. Quanto all'organizzazione e ai pochi biglietti venduti, come attenuante c'è la concomitanza con il Mondiale per club. Manca soltanto un anno alla Coppa del Mondo. C'è anche da risolvere la questione legata ai visti. La Fifa dovrà dire la sua, ad esempio, sul caso Iran: non è ancora certo se lo staff di Teheran avrà permessi speciali per seguire la squadra. Le nuove norme anti-immigrazione di Donald Trump sono una ulteriore variabile da affrontare. Quando alla promozione del calcio e della nazionale Usa, la difficoltà principale è legata alla mancanza di risultati: la vittoria della Gold Cup avrebbe aiutato; la sconfitta ha creato ulteriori problemi. 

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GOLD CUP - Disfatta per gli Stati Uniti: allarme Mondiali, trema il c.t. Pochettino

di Napoli Magazine

07/07/2025 - 22:44

Houston abbiamo un problema. L'Nrg Stadium della capitale texana esplode per la gioia dei settantamila tifosi quando il triplice fischio dell'arbitro sancisce la vittoria del Messico sugli Usa: un 2-1 che consegna per la decima volta il trofeo, equivalente agli Europei di calcio, ai messicani ma soprattutto apre un momento di dura riflessione negli States. Ad un anno dai Mondiali che saranno organizzati con Canada e Messico, la nazionale affidata alle cure dell'argentino Mauricio Pochettino non convince per l'assenza di gioco e la estrema fragilità difensiva. Preoccupa di più che il "soccer non sfonda": i biglietti sono andati esauriti in semifinale e nella finale persa ma con la beffa che in questa ultima gara la maggioranza dei tifosi erano a favore degli avversari. Il Messico ha vinto grazie ad un gol al 77' del capitano Edson Alvarez, giocatore del West Ham, che è stato nominato miglior giocatore del torneo. Gli uomini di Mauricio Pochettino avevano aperto le marcature portando in vantaggio gli Usa al quarto minuto grazie ad un colpo di testa di Chris Richards, difensore centrale del Crystal Palace. È stata una delle poche azioni pericolose degli americani in un primo tempo dominato dal "Tri", che ha pareggiato poco prima della mezz'ora di gioco grazie al veterano (34 anni) Raul Jimenez. L'attaccante del Fulham ha poi reso omaggio al portoghese Diogo Jota con una maglia floccata del N.20 e il suo nome. I due sono stati compagni al Wolverhampton. L'immagine di Houston descrive bene il momento: i messicani celebrati dai settantamila dello stadio mentre i giocatori Usa piangono in ginocchio sul prato. Per la squadra a stelle e strisce è stato come giocare fuori casa. A fine gara anche il ct Pochettino si è lamentato: "C'era un rigore dubbio, con il pubblico dalla nostra l'arbitro avrebbe almeno visto il Var". Le parole dell'ex allenatore di Tottenham, Psg e Chelsea sembrano però voler coprire un fallimento tecnico. Per il torneo può valere parzialmente l'attenuante delle assenze di molti giocatori. Le difficoltà sono state ravvisate in tutte e 16 le partite sotto la guida di Pochettino da settembre 2016: ha perso tutte e cinque le partite giocate contro squadre nella top 30 della classifica Fifa. Pesano poi quelle con Panama e Canada in Nations League e quelle con Turchia e Svizzera nelle partite di preparazione della Gold Cup. Sono ben 59 i giocatori chiamati in Nazionale. Pochettino ha avuto i calciatori per 40 giorni ma va tenuto conto che tanti non hanno giocato per diversi motivi: Yunus Musah e Christian Pulisic del Milan, Weston McKennie e Timothy Weah della Juventus, Antonee Robinson del Fulham e Folarin Balogun del Monaco. In compenso si sono messi in evidenza il 21enne Diego Luna del Real Salt Lake di MLS e il portiere Matt Freese del New York City. Da valutare Malik Tillman del Bayer Leverkusen e il difensore Chris Richards del Crystal Palace. Quanto all'organizzazione e ai pochi biglietti venduti, come attenuante c'è la concomitanza con il Mondiale per club. Manca soltanto un anno alla Coppa del Mondo. C'è anche da risolvere la questione legata ai visti. La Fifa dovrà dire la sua, ad esempio, sul caso Iran: non è ancora certo se lo staff di Teheran avrà permessi speciali per seguire la squadra. Le nuove norme anti-immigrazione di Donald Trump sono una ulteriore variabile da affrontare. Quando alla promozione del calcio e della nazionale Usa, la difficoltà principale è legata alla mancanza di risultati: la vittoria della Gold Cup avrebbe aiutato; la sconfitta ha creato ulteriori problemi.