Kylian Mbappé, attaccante del Real Madrid, ha rilasciato una lunga intervista a L'Equipe: on ho il diritto di fallire, so che devo vincere: ma è anche per questo che sono tenuto in grande considerazione. Sono più esigente con me stesso della maggior parte delle persone. Non ho mai voluto accettare il fallimento, quindi non mi dà fastidio quando la gente mi critica per questo. Affronto tutto con molta calma. E vieni considerato tanto anche perché accetti tutto questo, sei resiliente e vuoi sempre vincere. Soldi? Più ne hai, più problemi hai. Non sei più lo stesso. Hai responsabilità, impegni, un lavoro e conti da tenere. Se qualcuno ti accompagna lungo il cammino, è una bella storia. È bello crescere, raggiungere la vetta, con la stessa famiglia e una base di fiducia. Ma a volte non funziona, e bisogna saperlo dire. Questo non significa che il legame sia rotto, ma che questa relazione non funziona. È più difficile a dirsi che a farsi, ed è un problema che molti atleti e personalità affrontano. Sono fatalista riguardo al mondo del calcio, ma non riguardo alla vita. La vita è magnifica. Il calcio è quello che è. Mi piace dire che le persone che vanno allo stadio hanno la fortuna di venire solo per vedere uno spettacolo e non sapere cosa succede dietro le quinte. Onestamente, se non avessi questa passione, il mondo del calcio mi avrebbe disgustato molto tempo fa. Ho avuto la fortuna di guadagnare tanti soldi, ma non mi sono mai sentito un re. Avere carta bianca. Sentirsi dire di sì a tutto. Quando devi dire di no, devi dire di no. La mia famiglia dice 'no' più che 'sì'. Spero di avere figli che non amano il calcio, ma penso che avrebbero sempre un pallone vicino. In ogni caso, non consiglierei mai a mio figlio di avvicinarsi al mondo del calcio. Piangere? Solo quando sono infortunato. Immagino che le sconfitte, in un modo o nell'altro, le meritiamo. Nessuno invece merita un infortunio. Ma l'ultima volta che ho quasi pianto per il calcio è stato quando abbiamo perso con il PSG contro il Manchester City, nel ritorno della semifinale di Champions nel 2021. Non stavo giocando. Ho quasi pianto allora perché mi sono sentito inutile. La Francia è la squadra più talentuosa. La più forte, non ancora. Quella con il maggior potenziale però. In ogni ruolo, giocano titolari dei migliori club del mondo. Ma come squadra, non siamo ancora più forti della nazionale che ha vinto il mondiale del Mondo nel 2018 o di quella che ha raggiunto la finale nel 2022. Zidane prossimo c.t? Se è lui bene, se qualcun altro anche, ma è l'unico nella storia del calcio francese ad avere quasi tutti i diritti".
di Napoli Magazine
10/09/2025 - 13:01
Kylian Mbappé, attaccante del Real Madrid, ha rilasciato una lunga intervista a L'Equipe: on ho il diritto di fallire, so che devo vincere: ma è anche per questo che sono tenuto in grande considerazione. Sono più esigente con me stesso della maggior parte delle persone. Non ho mai voluto accettare il fallimento, quindi non mi dà fastidio quando la gente mi critica per questo. Affronto tutto con molta calma. E vieni considerato tanto anche perché accetti tutto questo, sei resiliente e vuoi sempre vincere. Soldi? Più ne hai, più problemi hai. Non sei più lo stesso. Hai responsabilità, impegni, un lavoro e conti da tenere. Se qualcuno ti accompagna lungo il cammino, è una bella storia. È bello crescere, raggiungere la vetta, con la stessa famiglia e una base di fiducia. Ma a volte non funziona, e bisogna saperlo dire. Questo non significa che il legame sia rotto, ma che questa relazione non funziona. È più difficile a dirsi che a farsi, ed è un problema che molti atleti e personalità affrontano. Sono fatalista riguardo al mondo del calcio, ma non riguardo alla vita. La vita è magnifica. Il calcio è quello che è. Mi piace dire che le persone che vanno allo stadio hanno la fortuna di venire solo per vedere uno spettacolo e non sapere cosa succede dietro le quinte. Onestamente, se non avessi questa passione, il mondo del calcio mi avrebbe disgustato molto tempo fa. Ho avuto la fortuna di guadagnare tanti soldi, ma non mi sono mai sentito un re. Avere carta bianca. Sentirsi dire di sì a tutto. Quando devi dire di no, devi dire di no. La mia famiglia dice 'no' più che 'sì'. Spero di avere figli che non amano il calcio, ma penso che avrebbero sempre un pallone vicino. In ogni caso, non consiglierei mai a mio figlio di avvicinarsi al mondo del calcio. Piangere? Solo quando sono infortunato. Immagino che le sconfitte, in un modo o nell'altro, le meritiamo. Nessuno invece merita un infortunio. Ma l'ultima volta che ho quasi pianto per il calcio è stato quando abbiamo perso con il PSG contro il Manchester City, nel ritorno della semifinale di Champions nel 2021. Non stavo giocando. Ho quasi pianto allora perché mi sono sentito inutile. La Francia è la squadra più talentuosa. La più forte, non ancora. Quella con il maggior potenziale però. In ogni ruolo, giocano titolari dei migliori club del mondo. Ma come squadra, non siamo ancora più forti della nazionale che ha vinto il mondiale del Mondo nel 2018 o di quella che ha raggiunto la finale nel 2022. Zidane prossimo c.t? Se è lui bene, se qualcun altro anche, ma è l'unico nella storia del calcio francese ad avere quasi tutti i diritti".