Matias Soulé, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Romanista nel corso della quale si è soffermato anche sul suo rapporto con Paulo Dybala: "Io sono venuto a Roma per vedere le partite della Roma grazie a Dybala e Paredes. Gli chiedevo i biglietti per poter venire all’Olimpico. Mi hanno sempre parlato del tifo, ma l’ho vissuto anche in prima persona. Quando ho giocato con il Frosinone, all’Olimpico, quando siamo entrati in campo è partito l’inno ma per la concentrazione non sono riuscito a sentirlo bene come ho fatto poi quando sono venuto a vedere le partite dalla tribuna. Lì, insieme alla mia famiglia, siamo impazziti".
Quanto è importante la vicinanza di Dybala in questo momento? Soulé risponde così: "Troppo importante, vive tanto e sente molto il legame con squadra e tifosi. Mi dice sempre di giocare tranquillo e di fare quello che so fare. Lo prendo sempre come esempio, come giocatore e come persona. Stiamo sempre insieme, beviamo sempre il mate: io, Leandro, Angel e Paulo. Se io e Dybala possiamo giocare insieme? Non lo so, dipende dalla formazione. Però secondo me sì".
Soulé è tornato anche sulle settimane complicate con Ivan Juric in panchina: "Non so cosa non è andato. La sua idea di gioco era completamente differente dall’idea di De Rossi. Ogni allenatore ha le sue idee, c’è stato un cambio troppo rocambolesco. Dovevamo giocare uomo contro uomo, ma non avevamo tanto tempo per adattarci a quel tipo di gioco. De Rossi? Lo sento sempre. L’altro giorno mi ha detto che sarebbe venuto a mangiare a casa mia. Ce lo eravamo detti ma alla fine non lo abbiamo ancora mai fatto".
di Napoli Magazine
17/04/2025 - 12:18
Matias Soulé, esterno offensivo della Roma, ha rilasciato un'intervista a Il Romanista nel corso della quale si è soffermato anche sul suo rapporto con Paulo Dybala: "Io sono venuto a Roma per vedere le partite della Roma grazie a Dybala e Paredes. Gli chiedevo i biglietti per poter venire all’Olimpico. Mi hanno sempre parlato del tifo, ma l’ho vissuto anche in prima persona. Quando ho giocato con il Frosinone, all’Olimpico, quando siamo entrati in campo è partito l’inno ma per la concentrazione non sono riuscito a sentirlo bene come ho fatto poi quando sono venuto a vedere le partite dalla tribuna. Lì, insieme alla mia famiglia, siamo impazziti".
Quanto è importante la vicinanza di Dybala in questo momento? Soulé risponde così: "Troppo importante, vive tanto e sente molto il legame con squadra e tifosi. Mi dice sempre di giocare tranquillo e di fare quello che so fare. Lo prendo sempre come esempio, come giocatore e come persona. Stiamo sempre insieme, beviamo sempre il mate: io, Leandro, Angel e Paulo. Se io e Dybala possiamo giocare insieme? Non lo so, dipende dalla formazione. Però secondo me sì".
Soulé è tornato anche sulle settimane complicate con Ivan Juric in panchina: "Non so cosa non è andato. La sua idea di gioco era completamente differente dall’idea di De Rossi. Ogni allenatore ha le sue idee, c’è stato un cambio troppo rocambolesco. Dovevamo giocare uomo contro uomo, ma non avevamo tanto tempo per adattarci a quel tipo di gioco. De Rossi? Lo sento sempre. L’altro giorno mi ha detto che sarebbe venuto a mangiare a casa mia. Ce lo eravamo detti ma alla fine non lo abbiamo ancora mai fatto".