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SCOMMESSE - Tar Sicilia riapre una sala a Palagonia, in provincia di Catania
03.09.2025 15:55 di Napoli Magazine
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Riaperta una sala scommesse a Palagonia, in provincia di Catania. E' quanto ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, come riporta Agipronews. Il provvedimento di chiusura, emesso dalla Questura ad ottobre 2024, si basava su vicende giudiziarie riguardanti il marito della titolare e sulla frequentazione del locale da parte di persone pregiudicate. I giudici, però, come si legge nel testo, hanno sottolineato che al momento della revoca "il marito, a seguito delle vicissitudini giudiziarie, non sia più convivente e che sia stato nel frattempo avviato il procedimento di separazione e divorzio fra i due coniugi", mentre eventuali accuse a suo carico non erano state indicate nel decreto impugnato e quindi non potevano essere utilizzate successivamente per giustificarlo. Un altro punto decisivo evidenziato dal Tar riguarda la normativa: l’articolo 100 del Tulps (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) prevede in prima battuta la sospensione, e non la revoca definitiva, della licenza nei casi di frequentazione dell’esercizio da parte di soggetti pericolosi. Tanto che, nel caso in questione, anche i Carabinieri avevano suggerito una chiusura temporanea e non un ritiro definitivo dell’autorizzazione. Per questi motivi, il Tar ha accolto il ricorso e ha annullato il provvedimento di chiusura emesso dalla Questura, pur lasciando all’Amministrazione la possibilità di intervenire nuovamente se dovessero emergere elementi concreti che giustifichino una nuova valutazione.

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SCOMMESSE - Tar Sicilia riapre una sala a Palagonia, in provincia di Catania

di Napoli Magazine

03/09/2025 - 15:55

Riaperta una sala scommesse a Palagonia, in provincia di Catania. E' quanto ha stabilito il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, come riporta Agipronews. Il provvedimento di chiusura, emesso dalla Questura ad ottobre 2024, si basava su vicende giudiziarie riguardanti il marito della titolare e sulla frequentazione del locale da parte di persone pregiudicate. I giudici, però, come si legge nel testo, hanno sottolineato che al momento della revoca "il marito, a seguito delle vicissitudini giudiziarie, non sia più convivente e che sia stato nel frattempo avviato il procedimento di separazione e divorzio fra i due coniugi", mentre eventuali accuse a suo carico non erano state indicate nel decreto impugnato e quindi non potevano essere utilizzate successivamente per giustificarlo. Un altro punto decisivo evidenziato dal Tar riguarda la normativa: l’articolo 100 del Tulps (Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza) prevede in prima battuta la sospensione, e non la revoca definitiva, della licenza nei casi di frequentazione dell’esercizio da parte di soggetti pericolosi. Tanto che, nel caso in questione, anche i Carabinieri avevano suggerito una chiusura temporanea e non un ritiro definitivo dell’autorizzazione. Per questi motivi, il Tar ha accolto il ricorso e ha annullato il provvedimento di chiusura emesso dalla Questura, pur lasciando all’Amministrazione la possibilità di intervenire nuovamente se dovessero emergere elementi concreti che giustifichino una nuova valutazione.