Sabato 12 aprile apre a Napoli al Tesoro di San Gennaro la mostra “Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto” a cura di Alberto Mattia Martini che, dopo il successo riscosso a Milano, prosegue il suo percorso nella città partenopea arricchita per l’occasione di nuove, importanti opere.
Grande protagonista della mostra è il celebre monocromo blu di Yves Klein donato dall’artista francese nel 1958 al monastero di Santa Rita da Cascia in segno di devozione, qui eccezionalmente esposto nella Sacrestia della Cappella del Tesoro di San Gennaro dove sono custoditi i dipinti di Luca Giordano.
Prodotta da D’Uva, l’esposizione si propone di esplorare e reinterpretare l’antico tema degli ex voto – testimoni tangibili di fede, gratitudine, miracolo e sopravvivenza – attraverso lo sguardo di 120 artisti, tra cui Mimmo Jodice, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Antonio Biasiucci, Giulia Piscitelli, Roxy in the Box, Igor Mitoraj e altri prestigiosi autori della scena contemporanea.
La mostra è stata presentata (oggi 11 aprile) da Mons. Vincenzo De Gregorio Abate Prelato della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, Alberto Mattia Martini curatore, Francesca Ummarino Direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro, Ilaria D’Uva CEO D’Uva srl azienda che gestisce il Museo e Francesco Imperiali, Museo del Tesoro di San Gennaro.
“Nella mostra – afferma il curatore – la tradizione antica si fonde con nuovi linguaggi e forme espressive contemporanee. L’oggetto votivo, da materia, si fa emblema del rapporto con altre dimensioni e affronta questioni delicate come la malattia, la morte, la rinascita: un simbolo che diviene mezzo per esprimere emozioni universali o narrazioni individuali.”
In “Per Grazia Ricevuta”, gli artisti attraverso vari medium e approcci artistici differenti, spaziando dalla pittura alla scultura, esplorano il concetto in un contesto attuale, rivisitando e reinterpretando il significato e l'estetica di questo genere iconografico. Gli ex voto, che Georges Didi-Huberman definiva come “forme capaci di sparire e riapparire nel tempo”, sono oggetti carichi di mistero e memoria. Con questa mostra, essi tornano protagonisti trasformandosi in strumenti di riflessione sulla condizione umana, la fragilità, la ricerca di senso, la relazione con il sacro e con il destino.
Non poteva che essere il Museo del Tesoro di San Gennaro — luogo da sempre deputato ad accogliere ex voto e preziose donazioni dedicate al Santo Patrono — ad ospitare una mostra che interroga la dimensione votiva come ponte tra il terreno e il trascendente. L’esposizione si snoda lungo l’intero percorso museale, dalla Cappella e le antiche Sacrestie alle sale del museo, in un contesto che custodisce da oltre sette secoli offerte provenienti da papi, sovrani e figure di spicco dell’aristocrazia napoletana ed europea, restituendo così alla pratica votiva una nuova voce, contemporanea e condivisa.
Accompagna la mostra il catalogo pubblicato da D’Uva, che raccoglie l’intervento del curatore Alberto Mattia Martini insieme ai testi di Mons. Vincenzo De Gregorio Abate della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, Francesco Imperiali, e Francesca Ummarino direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro.
Partendo dal suo valore simbolico come veicolo di esplorazione del divino, l’ex voto spinge ad una riflessione profonda anche sulla relazione dell'uomo con un'ipotetica fine oppure può essere un'occasione per un nuovo inizio.
L’ex voto, inteso come offerta religiosa in segno di gratitudine o richiesta di grazia, affonda le sue radici nella storia più antica dell’umanità. Le prime testimonianze risalgono addirittura al Paleolitico, esattamente alle impronte delle mani presenti all'interno della grotta du Peche-Merle in Francia e successivamente nella Cueva de las manos in Patagonia. Pratiche votive sono documentate in Mesopotamia, Egitto, Grecia e Roma, dove si diffondono le prime tavolette dipinte, antesignane dell’ex voto cristiano. Quest’ultimo, adottato dalla tradizione religiosa come forma di supplica o ringraziamento, si esprime attraverso immagini simboliche – spesso parti del corpo – legate al bisogno espresso. Il termine stesso “ex voto” deriva da ex voto suscepto, ovvero “secondo la promessa fatta”.
L’esposizione si configura come un dialogo sulla relazione tra il sacro e il profano, tra il tangibile e il trascendente. Gli ex voto contemporanei, pur mantenendo il loro valore simbolico, si muovono dalle radici puramente religiose per abbracciare una prospettiva più laica e universale. Attraverso un allestimento immersivo che richiama l’atmosfera dei luoghi di culto, dove gli ex voto si accumulano in una stratificazione temporale e simbolica, la mostra invita il visitatore a una contemplazione profonda. Le opere dialogano tra loro come in una preghiera collettiva, offrendo molteplici punti di vista sulla realtà, sulla ricerca di conforto e speranza.
Una mostra corale e potente, che rinnova il significato di una pratica millenaria, rivelando come anche oggi – in un’epoca segnata da disorientamento e incertezze – si possa ancora “ricevere una grazia”, nel segno dell’arte.
Gli artisti coinvolti sono:
Yves Klein, Igor Mitoraj, Guido Airoldi, Maddalena Ambrosio, Stefano Arienti, Gabriele Arruzzo, Mattia Barbieri, Mirko Baricchi, Matteo Basilè, Matteo Bergamasco, Alessandro Bergonzoni, Thomas Berra, Bertozzi&Casoni, Andrea Bianconi, Antonio Biasucci, Valentina Biasetti, Lorenzo Brivio, Nicolò Bruno, Michele Bubacco, Luca Caccioni, Chiara Calore, Anna Capolupo, Felipe Cardeña, Nicola Caredda, Linda Carrara, Valeria Carrieri, Antonio Catelani, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Gianluigi Colin, Giacomo Cossio, Fabrizio Cotognini, Rudy Cremonini, Nicola Cucchiaro, Vanni Cuoghi, Sabrina D'Alessandro, Aldo Damioli, Alberto De Braud, Leonida De Filippi, Francesco De Grandi, Francesco De Molfetta, Silvano De Pietri, Marta Dell'Angelo, Mario Dellavedova, Aron Demetz, Marco Demis, Pino Deodato, Nicola Di Caprio, Fulvio Di Piazza, Roberto Dolzanelli, Tamara Ferioli, Enzo Fiore, Sergio Fiorentino, Francesco Fossati, Giovanni Frangi, Maurizio Galimberti, Michelangelo Galliani, Omar Galliani, Daniele Galliano, Laura Giardino Robert Gligorov, Giuseppe Gonella, Domenico Grenci, Ester Grossi, Franco Guerzoni, Agnese Guido, Audrey Guttman, Silvia Inselvini, Mimmo Jodice, Filippo La Vaccara, Francesco Lauretta, L’orMa, Giovanni Manfredini, Bruno Marrapodi, Franco Marrocco, Luciano Massari, Andrea Mastrovito, Marco Mazzoni, Paolo Migliazza, Enrico Minguzzi, Kazumasa Mizokami, Concetta Modica, Elena Modorati, Tomoko Nagao, Silvia Negrini, Marco Pace, Silvia Paci, Mimmo Paladino, Robert Pan, Alessandro Papetti, Paola Pezzi, Paolo Pibi, Alex Pinna, Giulia Piscitelli, Michelangelo Pistoletto, Luigi Presicce, Massimo Pulini, Pierluigi Pusole, Gherardo Quadrio Curzio, Alfredo Rapetti, Carlo Alberto Rastelli, Giotto Riva, Brigitta Rossetti, Elisa Rossi, Laboratorio Saccardi, Roxy in the Box, Nicola Samorì, Aldo Sergio, Davide Serpetti, Marta Sesana, Giuseppe Stampone, Giorgio Tentolini, Luca Trevisani, Wainer Vaccari, Vedovamazzei, Nicola Verlato, Flaminia Veronesi, Dany Vescovi, Fabio Viale, Velasco Vitali.
“Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto” al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli sarà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2025 e sarà visitabile negli orari di apertura del museo (il costo del biglietto del museo comprende l’ingresso alla mostra).
Info e orari su www.tesorosangennaro.it.
di Napoli Magazine
11/04/2025 - 17:58
Sabato 12 aprile apre a Napoli al Tesoro di San Gennaro la mostra “Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto” a cura di Alberto Mattia Martini che, dopo il successo riscosso a Milano, prosegue il suo percorso nella città partenopea arricchita per l’occasione di nuove, importanti opere.
Grande protagonista della mostra è il celebre monocromo blu di Yves Klein donato dall’artista francese nel 1958 al monastero di Santa Rita da Cascia in segno di devozione, qui eccezionalmente esposto nella Sacrestia della Cappella del Tesoro di San Gennaro dove sono custoditi i dipinti di Luca Giordano.
Prodotta da D’Uva, l’esposizione si propone di esplorare e reinterpretare l’antico tema degli ex voto – testimoni tangibili di fede, gratitudine, miracolo e sopravvivenza – attraverso lo sguardo di 120 artisti, tra cui Mimmo Jodice, Mimmo Paladino, Michelangelo Pistoletto, Antonio Biasiucci, Giulia Piscitelli, Roxy in the Box, Igor Mitoraj e altri prestigiosi autori della scena contemporanea.
La mostra è stata presentata (oggi 11 aprile) da Mons. Vincenzo De Gregorio Abate Prelato della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro, Alberto Mattia Martini curatore, Francesca Ummarino Direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro, Ilaria D’Uva CEO D’Uva srl azienda che gestisce il Museo e Francesco Imperiali, Museo del Tesoro di San Gennaro.
“Nella mostra – afferma il curatore – la tradizione antica si fonde con nuovi linguaggi e forme espressive contemporanee. L’oggetto votivo, da materia, si fa emblema del rapporto con altre dimensioni e affronta questioni delicate come la malattia, la morte, la rinascita: un simbolo che diviene mezzo per esprimere emozioni universali o narrazioni individuali.”
In “Per Grazia Ricevuta”, gli artisti attraverso vari medium e approcci artistici differenti, spaziando dalla pittura alla scultura, esplorano il concetto in un contesto attuale, rivisitando e reinterpretando il significato e l'estetica di questo genere iconografico. Gli ex voto, che Georges Didi-Huberman definiva come “forme capaci di sparire e riapparire nel tempo”, sono oggetti carichi di mistero e memoria. Con questa mostra, essi tornano protagonisti trasformandosi in strumenti di riflessione sulla condizione umana, la fragilità, la ricerca di senso, la relazione con il sacro e con il destino.
Non poteva che essere il Museo del Tesoro di San Gennaro — luogo da sempre deputato ad accogliere ex voto e preziose donazioni dedicate al Santo Patrono — ad ospitare una mostra che interroga la dimensione votiva come ponte tra il terreno e il trascendente. L’esposizione si snoda lungo l’intero percorso museale, dalla Cappella e le antiche Sacrestie alle sale del museo, in un contesto che custodisce da oltre sette secoli offerte provenienti da papi, sovrani e figure di spicco dell’aristocrazia napoletana ed europea, restituendo così alla pratica votiva una nuova voce, contemporanea e condivisa.
Accompagna la mostra il catalogo pubblicato da D’Uva, che raccoglie l’intervento del curatore Alberto Mattia Martini insieme ai testi di Mons. Vincenzo De Gregorio Abate della Real Cappella del Tesoro di San Gennaro, Francesco Imperiali, e Francesca Ummarino direttrice del Museo del Tesoro di San Gennaro.
Partendo dal suo valore simbolico come veicolo di esplorazione del divino, l’ex voto spinge ad una riflessione profonda anche sulla relazione dell'uomo con un'ipotetica fine oppure può essere un'occasione per un nuovo inizio.
L’ex voto, inteso come offerta religiosa in segno di gratitudine o richiesta di grazia, affonda le sue radici nella storia più antica dell’umanità. Le prime testimonianze risalgono addirittura al Paleolitico, esattamente alle impronte delle mani presenti all'interno della grotta du Peche-Merle in Francia e successivamente nella Cueva de las manos in Patagonia. Pratiche votive sono documentate in Mesopotamia, Egitto, Grecia e Roma, dove si diffondono le prime tavolette dipinte, antesignane dell’ex voto cristiano. Quest’ultimo, adottato dalla tradizione religiosa come forma di supplica o ringraziamento, si esprime attraverso immagini simboliche – spesso parti del corpo – legate al bisogno espresso. Il termine stesso “ex voto” deriva da ex voto suscepto, ovvero “secondo la promessa fatta”.
L’esposizione si configura come un dialogo sulla relazione tra il sacro e il profano, tra il tangibile e il trascendente. Gli ex voto contemporanei, pur mantenendo il loro valore simbolico, si muovono dalle radici puramente religiose per abbracciare una prospettiva più laica e universale. Attraverso un allestimento immersivo che richiama l’atmosfera dei luoghi di culto, dove gli ex voto si accumulano in una stratificazione temporale e simbolica, la mostra invita il visitatore a una contemplazione profonda. Le opere dialogano tra loro come in una preghiera collettiva, offrendo molteplici punti di vista sulla realtà, sulla ricerca di conforto e speranza.
Una mostra corale e potente, che rinnova il significato di una pratica millenaria, rivelando come anche oggi – in un’epoca segnata da disorientamento e incertezze – si possa ancora “ricevere una grazia”, nel segno dell’arte.
Gli artisti coinvolti sono:
Yves Klein, Igor Mitoraj, Guido Airoldi, Maddalena Ambrosio, Stefano Arienti, Gabriele Arruzzo, Mattia Barbieri, Mirko Baricchi, Matteo Basilè, Matteo Bergamasco, Alessandro Bergonzoni, Thomas Berra, Bertozzi&Casoni, Andrea Bianconi, Antonio Biasucci, Valentina Biasetti, Lorenzo Brivio, Nicolò Bruno, Michele Bubacco, Luca Caccioni, Chiara Calore, Anna Capolupo, Felipe Cardeña, Nicola Caredda, Linda Carrara, Valeria Carrieri, Antonio Catelani, Andrea Chiesi, Marco Cingolani, Gianluigi Colin, Giacomo Cossio, Fabrizio Cotognini, Rudy Cremonini, Nicola Cucchiaro, Vanni Cuoghi, Sabrina D'Alessandro, Aldo Damioli, Alberto De Braud, Leonida De Filippi, Francesco De Grandi, Francesco De Molfetta, Silvano De Pietri, Marta Dell'Angelo, Mario Dellavedova, Aron Demetz, Marco Demis, Pino Deodato, Nicola Di Caprio, Fulvio Di Piazza, Roberto Dolzanelli, Tamara Ferioli, Enzo Fiore, Sergio Fiorentino, Francesco Fossati, Giovanni Frangi, Maurizio Galimberti, Michelangelo Galliani, Omar Galliani, Daniele Galliano, Laura Giardino Robert Gligorov, Giuseppe Gonella, Domenico Grenci, Ester Grossi, Franco Guerzoni, Agnese Guido, Audrey Guttman, Silvia Inselvini, Mimmo Jodice, Filippo La Vaccara, Francesco Lauretta, L’orMa, Giovanni Manfredini, Bruno Marrapodi, Franco Marrocco, Luciano Massari, Andrea Mastrovito, Marco Mazzoni, Paolo Migliazza, Enrico Minguzzi, Kazumasa Mizokami, Concetta Modica, Elena Modorati, Tomoko Nagao, Silvia Negrini, Marco Pace, Silvia Paci, Mimmo Paladino, Robert Pan, Alessandro Papetti, Paola Pezzi, Paolo Pibi, Alex Pinna, Giulia Piscitelli, Michelangelo Pistoletto, Luigi Presicce, Massimo Pulini, Pierluigi Pusole, Gherardo Quadrio Curzio, Alfredo Rapetti, Carlo Alberto Rastelli, Giotto Riva, Brigitta Rossetti, Elisa Rossi, Laboratorio Saccardi, Roxy in the Box, Nicola Samorì, Aldo Sergio, Davide Serpetti, Marta Sesana, Giuseppe Stampone, Giorgio Tentolini, Luca Trevisani, Wainer Vaccari, Vedovamazzei, Nicola Verlato, Flaminia Veronesi, Dany Vescovi, Fabio Viale, Velasco Vitali.
“Per Grazia Ricevuta – Visioni contemporanee dell’Ex Voto” al Museo del Tesoro di San Gennaro di Napoli sarà aperta al pubblico fino al 30 settembre 2025 e sarà visitabile negli orari di apertura del museo (il costo del biglietto del museo comprende l’ingresso alla mostra).
Info e orari su www.tesorosangennaro.it.