Cultura & Gossip
MUSICA - A “Onda alta” di Dargen D’Amico il Premio Amnesty 2025
29.05.2025 20:30 di Napoli Magazine

È il brano “Onda alta” di Dargen D’Amico a vincere il 23° Premio Amnesty International Italia per la sezione Big. Il riconoscimento è promosso da Amnesty International Italia, insieme all’associazione Voci per la Libertà, per premiare il miglior brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente da un artista o gruppo di spicco della musica italiana.

Il premio si inserisce nel calendario delle attività di Amnesty International Italia, che quest’anno celebra 50 anni di impegno nella difesa dei diritti umani.

“Onda alta” (scritto da Cheope / D'Amico / Roberts / Marletta / Fazio) affronta con delicatezza e intensità il dramma delle migrazioni via mare, dando voce a chi si trova costretto a lasciare la propria terra e affrontare viaggi pericolosi e disperati per raggiungere l’Europa. Il pezzo mescola pop ed elettronica con un testo profondo e toccante, che mette al centro non solo il rischio fisico del viaggio, ma anche le ingiustizie e le disuguaglianze sociali che spingono molte persone a partire.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha spiegato così le motivazioni del Premio: “Il brano racconta, in maniera suggestiva ed emozionante, i viaggi che tante persone sono costrette a intraprendere per raggiungere luoghi sicuri. In un momento storico in cui si invocano e praticano le chiusure delle frontiere e si mettono a rischio vite umane rimandandole in paesi assai poco sicuri, ‘Onda alta’ rimette al centro l’essere umano e i pericoli che è costretto a correre chi non ha più quasi nulla da perdere, perché quasi tutto ha già perso. Questo brano, meritevolmente, cerca di spostare l’attenzione dai confini, dai limiti e dalla paura alla necessità di superare i pregiudizi e le differenze per permettere a ogni persona di vivere in un mondo sicuro e, certamente, migliore”.

In occasione del premio ricevuto per questo brano — un riconoscimento importante non solo dal punto di vista artistico, ma anche per il messaggio sociale che porta — Dargen D’Amico ha sottolineato ancora una volta il valore della solidarietà e il bisogno di guardare oltre l’individualismo: “La società concentra tutto nelle mani di pochi. I film di rivalsa sociale non sono mai corali. Se l’individualismo è oggi valore assoluto, il coraggio è rappresentato da chi trasforma la propria volontà in solidarietà. Se c’è un premio, dovrebbe andare alle vittime dei sacrifici, e se le vittime dei sacrifici non possono ritirarlo, dovrebbe ritirarlo chi ogni giorno è sul campo nel tentativo di alleviare le sofferenze del prossimo” ha dichiarato.

Sono intanto stati resi noti i semifinalisti della sezione emergenti del Premio, che si confronteranno il 18 e 19 luglio a Rovigo nell’ambito della 28ª edizione del festival ‘Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty’.

Venerdì 18 luglio si esibiranno: Andrea Kabo, da Milano, con “100 Anime”; Lady Sox, da Pisa, con “Senza ragione”; Manuela Zero, da Napoli, con “Le carezze di Giulio”; Stona, da Alessandria, con “Puntine”.

Sabato 19 luglio sarà la volta di: Giovanni Segreti Bruno, da Roma, con “Notre Drame”; Manù Squillante, da Salerno, con “Vizi e virtù”; Margine, da Pesaro, con “Io Capitano”; Samsara, da Bologna con “Destini diversi”.

I cinque migliori si contenderanno il titolo in finale domenica 20 luglio. La tre giorni di Rovigo ospiterà inoltre artisti, talk e varie iniziative nell’ambito della ‘Settimana dei diritti umani’, un ampio evento multidisciplinare volto a promuovere i diritti umani attraverso arte e cultura. Il programma, che verrà annunciato nelle prossime settimane, partirà lunedì 14 luglio e proporrà numerosi appuntamenti gratuiti, sia pomeridiani che serali.

In lizza per la sezione Big del Premio Amnesty di quest’anno c’erano anche Arisa con “Canta ancora”, Assalti Frontali feat. Luca D'Aversa con “Il mio nome è Lala”, Martina Attili con "Eva e Adamo", BigMama con “La rabbia non ti basta”, Vasco Brondi con “Un segno di vita”, Ghali con “Casa mia”, Paolo Jannacci e Stefano Massini con “L'uomo nel lampo”, Fiorella Mannoia con “Disobbedire” e Piero Pelù con “Scacciamali”.

Il Premio è assegnato da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, linguisti, rappresentanti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà. Ne hanno fatto parte Claudio Agostoni (Radio Popolare), Diego Alligatore (Smemoranda), Giuseppe Antonelli (linguista), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Massimo Arcangeli (linguista), Giuseppe Barone (Controradio), Ileana Bello (Amnesty International Italia), Alba Bonetti (Amnesty International Italia), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Francesco Carrubba (Rockit), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Beppe Ceccato (Musicabile/Tgcom24), Angiola Codacci Pisanelli (Espresso), Francesca Corbo (Amnesty International Italia), Valerio Corzani (Rai Radio 3), Silvia D'Onghia (Il Fatto quotidiano), Silvia Danielli (Billboard), Enrico de Angelis (storico della canzone), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Claudio De Tommasi (Rai Radio1), Katia Del Savio (Mi-Tomorrow), Enrico Deregibus (giornalista, operatore culturale), Francesco Durante (Tg2000), Chiara Ferrari (Patriaindipendente.it), Paola Gallo (ondefunky.com), Federico Guglielmi (Audio Review), Ambrosia Jole Silvia Imbornone (Rockerilla), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Chiara Limelli (Radio Italia Anni 60 Trento), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Ivan Malfatto (Gazzettino), Luigi Manconi (sociologo), Martina Manfrinati (Settimana dei diritti umani), Annarita Masullo (The Goodness Factory), Francesca Milano (Chora), Silvia Mobili (Radio Capital), Giommaria Monti (Rai3), Valeria Noli (Società Dante Alighieri), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Alessandra Paparelli (Artribune), Luciana Parisi (Tg3), Anna Patti (Radio Latte e Miele), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Gr Rai), Mauro Rossi (Corriere del Ticino), Valeria Rusconi (Repubblica), Elisa Russo (Il Piccolo), Adila Salah (Noise Symphony), Giordano Sangiorgi (Mei), Barbara Santi (Rumore), Annalisa Scarsellini (Intimità), Noemi Serracini (Rai Radio 2), Andrea Silenzi (Repubblica), Renzo Stefanel (Classic Rock Italia), Giovanni Stefani (Voci per la Libertà), Marcella Sullo (Gr Rai), Monica Triglia (allonsanfan.it), John Vignola (Rai Radio 1), Savino Zaba (Rai Radio 1).

Nelle precedenti edizioni hanno vinto: “Il mio nemico” di Daniele Silvestri (2003);“Pane e coraggio” di Ivano Fossati (2004); “Ebano” dei Modena City Ramblers (2005); “Rwanda” di Paola Turci (2006); “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani (2007); “Canenero” dei Subsonica (2008); “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela (2009); “Mio zio” di Carmen Consoli (2010); “Genova Brucia” di Simone Cristicchi (2011); “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia (2012); “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini (2013); “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè (2014); “Scendi giù” di Alessandro Mannarino (2015); “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato (2016); “Ballata triste” di Nada (2017); “L’uomo nero” di Brunori Sas (2018); “Salvagente” di Roy Paci & Aretuska feat. Willie Peyote (2019); “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi (2020); “Dalle mie parti” dei Negramaro (2021); nuovamente Carmen Consoli con “L’uomo nero” (2022); “Severodonetsk” di Manuel Agnelli (2023), “La mia terra” di Diodato (2024). .

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29/05/2025 - 20:30

È il brano “Onda alta” di Dargen D’Amico a vincere il 23° Premio Amnesty International Italia per la sezione Big. Il riconoscimento è promosso da Amnesty International Italia, insieme all’associazione Voci per la Libertà, per premiare il miglior brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente da un artista o gruppo di spicco della musica italiana.

Il premio si inserisce nel calendario delle attività di Amnesty International Italia, che quest’anno celebra 50 anni di impegno nella difesa dei diritti umani.

“Onda alta” (scritto da Cheope / D'Amico / Roberts / Marletta / Fazio) affronta con delicatezza e intensità il dramma delle migrazioni via mare, dando voce a chi si trova costretto a lasciare la propria terra e affrontare viaggi pericolosi e disperati per raggiungere l’Europa. Il pezzo mescola pop ed elettronica con un testo profondo e toccante, che mette al centro non solo il rischio fisico del viaggio, ma anche le ingiustizie e le disuguaglianze sociali che spingono molte persone a partire.

Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, ha spiegato così le motivazioni del Premio: “Il brano racconta, in maniera suggestiva ed emozionante, i viaggi che tante persone sono costrette a intraprendere per raggiungere luoghi sicuri. In un momento storico in cui si invocano e praticano le chiusure delle frontiere e si mettono a rischio vite umane rimandandole in paesi assai poco sicuri, ‘Onda alta’ rimette al centro l’essere umano e i pericoli che è costretto a correre chi non ha più quasi nulla da perdere, perché quasi tutto ha già perso. Questo brano, meritevolmente, cerca di spostare l’attenzione dai confini, dai limiti e dalla paura alla necessità di superare i pregiudizi e le differenze per permettere a ogni persona di vivere in un mondo sicuro e, certamente, migliore”.

In occasione del premio ricevuto per questo brano — un riconoscimento importante non solo dal punto di vista artistico, ma anche per il messaggio sociale che porta — Dargen D’Amico ha sottolineato ancora una volta il valore della solidarietà e il bisogno di guardare oltre l’individualismo: “La società concentra tutto nelle mani di pochi. I film di rivalsa sociale non sono mai corali. Se l’individualismo è oggi valore assoluto, il coraggio è rappresentato da chi trasforma la propria volontà in solidarietà. Se c’è un premio, dovrebbe andare alle vittime dei sacrifici, e se le vittime dei sacrifici non possono ritirarlo, dovrebbe ritirarlo chi ogni giorno è sul campo nel tentativo di alleviare le sofferenze del prossimo” ha dichiarato.

Sono intanto stati resi noti i semifinalisti della sezione emergenti del Premio, che si confronteranno il 18 e 19 luglio a Rovigo nell’ambito della 28ª edizione del festival ‘Voci per la Libertà - Una canzone per Amnesty’.

Venerdì 18 luglio si esibiranno: Andrea Kabo, da Milano, con “100 Anime”; Lady Sox, da Pisa, con “Senza ragione”; Manuela Zero, da Napoli, con “Le carezze di Giulio”; Stona, da Alessandria, con “Puntine”.

Sabato 19 luglio sarà la volta di: Giovanni Segreti Bruno, da Roma, con “Notre Drame”; Manù Squillante, da Salerno, con “Vizi e virtù”; Margine, da Pesaro, con “Io Capitano”; Samsara, da Bologna con “Destini diversi”.

I cinque migliori si contenderanno il titolo in finale domenica 20 luglio. La tre giorni di Rovigo ospiterà inoltre artisti, talk e varie iniziative nell’ambito della ‘Settimana dei diritti umani’, un ampio evento multidisciplinare volto a promuovere i diritti umani attraverso arte e cultura. Il programma, che verrà annunciato nelle prossime settimane, partirà lunedì 14 luglio e proporrà numerosi appuntamenti gratuiti, sia pomeridiani che serali.

In lizza per la sezione Big del Premio Amnesty di quest’anno c’erano anche Arisa con “Canta ancora”, Assalti Frontali feat. Luca D'Aversa con “Il mio nome è Lala”, Martina Attili con "Eva e Adamo", BigMama con “La rabbia non ti basta”, Vasco Brondi con “Un segno di vita”, Ghali con “Casa mia”, Paolo Jannacci e Stefano Massini con “L'uomo nel lampo”, Fiorella Mannoia con “Disobbedire” e Piero Pelù con “Scacciamali”.

Il Premio è assegnato da una giuria composta da giornalisti, conduttori radiofonici e televisivi, intellettuali, linguisti, rappresentanti di Amnesty International Italia e di Voci per la Libertà. Ne hanno fatto parte Claudio Agostoni (Radio Popolare), Diego Alligatore (Smemoranda), Giuseppe Antonelli (linguista), Eugenio Arcidiacono (Famiglia Cristiana), Massimo Arcangeli (linguista), Giuseppe Barone (Controradio), Ileana Bello (Amnesty International Italia), Alba Bonetti (Amnesty International Italia), Marta Cagnola (Radio24), Angela Calvini (Avvenire), Francesco Carrubba (Rockit), Marco Cavalieri (Radio Elettrica), Beppe Ceccato (Musicabile/Tgcom24), Angiola Codacci Pisanelli (Espresso), Francesca Corbo (Amnesty International Italia), Valerio Corzani (Rai Radio 3), Silvia D'Onghia (Il Fatto quotidiano), Silvia Danielli (Billboard), Enrico de Angelis (storico della canzone), Danilo De Blasio (Festival dei diritti umani), Claudio De Tommasi (Rai Radio1), Katia Del Savio (Mi-Tomorrow), Enrico Deregibus (giornalista, operatore culturale), Francesco Durante (Tg2000), Chiara Ferrari (Patriaindipendente.it), Paola Gallo (ondefunky.com), Federico Guglielmi (Audio Review), Ambrosia Jole Silvia Imbornone (Rockerilla), Andrea Laffranchi (Corriere Della Sera), Chiara Limelli (Radio Italia Anni 60 Trento), Michele Lionello (Voci per la Libertà), Ivan Malfatto (Gazzettino), Luigi Manconi (sociologo), Martina Manfrinati (Settimana dei diritti umani), Annarita Masullo (The Goodness Factory), Francesca Milano (Chora), Silvia Mobili (Radio Capital), Giommaria Monti (Rai3), Valeria Noli (Società Dante Alighieri), Riccardo Noury (Amnesty International Italia), Elisa Orlandotti (FunnyVegan), Alessandra Paparelli (Artribune), Luciana Parisi (Tg3), Anna Patti (Radio Latte e Miele), Fausto Pellegrini (Rai News 24), Timisoara Pinto (Gr Rai), Mauro Rossi (Corriere del Ticino), Valeria Rusconi (Repubblica), Elisa Russo (Il Piccolo), Adila Salah (Noise Symphony), Giordano Sangiorgi (Mei), Barbara Santi (Rumore), Annalisa Scarsellini (Intimità), Noemi Serracini (Rai Radio 2), Andrea Silenzi (Repubblica), Renzo Stefanel (Classic Rock Italia), Giovanni Stefani (Voci per la Libertà), Marcella Sullo (Gr Rai), Monica Triglia (allonsanfan.it), John Vignola (Rai Radio 1), Savino Zaba (Rai Radio 1).

Nelle precedenti edizioni hanno vinto: “Il mio nemico” di Daniele Silvestri (2003);“Pane e coraggio” di Ivano Fossati (2004); “Ebano” dei Modena City Ramblers (2005); “Rwanda” di Paola Turci (2006); “Occhiali Rotti” di Samuele Bersani (2007); “Canenero” dei Subsonica (2008); “Lettere di soldati” di Vinicio Capossela (2009); “Mio zio” di Carmen Consoli (2010); “Genova Brucia” di Simone Cristicchi (2011); “Non è un film” di Frankie Hi-Nrg MC e Fiorella Mannoia (2012); “Gerardo nuvola ‘e Povere” di Enzo Avitabile e Francesco Guccini (2013); “Atto di forza” di Francesco e Max Gazzè (2014); “Scendi giù” di Alessandro Mannarino (2015); “Pronti a salpare” di Edoardo Bennato (2016); “Ballata triste” di Nada (2017); “L’uomo nero” di Brunori Sas (2018); “Salvagente” di Roy Paci & Aretuska feat. Willie Peyote (2019); “Io sono l’altro” di Niccolò Fabi (2020); “Dalle mie parti” dei Negramaro (2021); nuovamente Carmen Consoli con “L’uomo nero” (2022); “Severodonetsk” di Manuel Agnelli (2023), “La mia terra” di Diodato (2024). .