“Questa canzone è dedicata a un nostro amico che era andato fino in fondo. Troppo in fondo”: i 666, band-simbolo della Vesuwave napoletana, lanciava nel cuore degli anni Ottanta la sua canzone dedicata a Giancarlo Siani, giornalista ucciso nel settembre del 1985.
Scritta poche ore dopo l’uccisione del ventiseienne cronista del Mattino, “Troppo in fondo” divenne la prima canzone anticamorra mai scritta in Italia. I 666 erano amici personali di Siani e imprigionarono nel loro brano “quella sensazione di sgomento, impotenza e rabbia, che vivemmo in quelle terribili ore di quarant’anni fa”.
In occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Giancarlo Siani, la band ha deciso di registrare una nuova versione della canzone: “Abbiamo risuonato e ricantato il nostro brano, ma con uno ‘spirito’ attuale, e con la partecipazione di Paolo Siani, che legge un estratto da un articolo del fratello Giancarlo del 1985” spiegano Marco Gesualdi, Vittorio Nicoletti Altimari e Maurizio Capone, componenti storici della band.
La canzone sarà presentata in anteprima – in versione acustica – mercoledì 17 settembre 2025, alle ore 18.30, negli spazi della monumentale Villa Bruno di San Giorgio a Cremano (NA) in occasione di un evento promosso dal gruppo FAI Vesuvio - Delegazione di Napoli e intitolato “LE PAROLE DI GIANCARLO”, nato in collaborazione con la Fondazione Giancarlo Siani.
La biblioteca ospita la Mehari verde del giornalista, automobile che fu teatro della tragica fine della sua giovane vita, divenuta da subito emblema di una lotta convinta alle mafie e alla corruzione: il 17 aprile, il percussionista e ‘anima ritmica’ dei 666 – Maurizio Capone – “suonerà”, letteralmente, la Mehari di Giancarlo, che sarà trasformata in ‘strumento’ musicale e in ‘voce’ di legalità e coraggio.
Il singolo “Troppo in fondo” sarà disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme musicali digitali dal 23 settembre 2025, anniversario della scomparsa di Giancarlo Siani.
“I giovani ascoltatori devono conoscere e ricordare la figura di Giancarlo e la sua storia. Per questo motivo è nato il collettivo musicale “Six young legacy” che vede anche la partecipazione dei nostri figli musicisti”. Un ideale passaggio di testimone, nel segno di Giancarlo, che vede protagonisti impegnati - accanto agli storici componenti dei 666 – anche i giovanissimi Carlo Nicoletti Altimari ed Eleonora Gesualdi alle voci, oltre al pianista Dario de Feudis e ai giovani allievi di canto del Centro Musica Yellow Submarine ai cori.
Musicisti di diverse generazioni, uniti dalle parole di Giancarlo Siani, cantano insieme ai 666 e a Paolo Siani i versi di un piccolo grande inno anticamorra: “Nel mio mondo non c’è posto per la verità / Quando arriva troppo in fondo non c’è più pietà / chi ha provato a dire tutto no è più con me / ha pagato l’onestà di scrivere perché / Non vedi che è ora di cambiare / Ricominciare”.
“Troppo in fondo” era molto amata anche da Pino Daniele, con il quale i 666 entrarono in contatto dopo aver partecipato al film “Blues Metropolitano”: il ‘nero a metà’ decise di puntare su questo brano come singolo e affidò i 666 alle cure del grande produttore Allan Goldberg. La Emi non volle pubblicare il singolo perché trattava un tema “troppo scottante” per l’epoca: “Per molti di noi quell’omicidio è stato lo spartiacque che ci ha obbligato a scegliere da che parte stare”. Parola dei 666.
di Napoli Magazine
10/09/2025 - 16:38
“Questa canzone è dedicata a un nostro amico che era andato fino in fondo. Troppo in fondo”: i 666, band-simbolo della Vesuwave napoletana, lanciava nel cuore degli anni Ottanta la sua canzone dedicata a Giancarlo Siani, giornalista ucciso nel settembre del 1985.
Scritta poche ore dopo l’uccisione del ventiseienne cronista del Mattino, “Troppo in fondo” divenne la prima canzone anticamorra mai scritta in Italia. I 666 erano amici personali di Siani e imprigionarono nel loro brano “quella sensazione di sgomento, impotenza e rabbia, che vivemmo in quelle terribili ore di quarant’anni fa”.
In occasione del quarantesimo anniversario della scomparsa di Giancarlo Siani, la band ha deciso di registrare una nuova versione della canzone: “Abbiamo risuonato e ricantato il nostro brano, ma con uno ‘spirito’ attuale, e con la partecipazione di Paolo Siani, che legge un estratto da un articolo del fratello Giancarlo del 1985” spiegano Marco Gesualdi, Vittorio Nicoletti Altimari e Maurizio Capone, componenti storici della band.
La canzone sarà presentata in anteprima – in versione acustica – mercoledì 17 settembre 2025, alle ore 18.30, negli spazi della monumentale Villa Bruno di San Giorgio a Cremano (NA) in occasione di un evento promosso dal gruppo FAI Vesuvio - Delegazione di Napoli e intitolato “LE PAROLE DI GIANCARLO”, nato in collaborazione con la Fondazione Giancarlo Siani.
La biblioteca ospita la Mehari verde del giornalista, automobile che fu teatro della tragica fine della sua giovane vita, divenuta da subito emblema di una lotta convinta alle mafie e alla corruzione: il 17 aprile, il percussionista e ‘anima ritmica’ dei 666 – Maurizio Capone – “suonerà”, letteralmente, la Mehari di Giancarlo, che sarà trasformata in ‘strumento’ musicale e in ‘voce’ di legalità e coraggio.
Il singolo “Troppo in fondo” sarà disponibile su Spotify e sulle principali piattaforme musicali digitali dal 23 settembre 2025, anniversario della scomparsa di Giancarlo Siani.
“I giovani ascoltatori devono conoscere e ricordare la figura di Giancarlo e la sua storia. Per questo motivo è nato il collettivo musicale “Six young legacy” che vede anche la partecipazione dei nostri figli musicisti”. Un ideale passaggio di testimone, nel segno di Giancarlo, che vede protagonisti impegnati - accanto agli storici componenti dei 666 – anche i giovanissimi Carlo Nicoletti Altimari ed Eleonora Gesualdi alle voci, oltre al pianista Dario de Feudis e ai giovani allievi di canto del Centro Musica Yellow Submarine ai cori.
Musicisti di diverse generazioni, uniti dalle parole di Giancarlo Siani, cantano insieme ai 666 e a Paolo Siani i versi di un piccolo grande inno anticamorra: “Nel mio mondo non c’è posto per la verità / Quando arriva troppo in fondo non c’è più pietà / chi ha provato a dire tutto no è più con me / ha pagato l’onestà di scrivere perché / Non vedi che è ora di cambiare / Ricominciare”.
“Troppo in fondo” era molto amata anche da Pino Daniele, con il quale i 666 entrarono in contatto dopo aver partecipato al film “Blues Metropolitano”: il ‘nero a metà’ decise di puntare su questo brano come singolo e affidò i 666 alle cure del grande produttore Allan Goldberg. La Emi non volle pubblicare il singolo perché trattava un tema “troppo scottante” per l’epoca: “Per molti di noi quell’omicidio è stato lo spartiacque che ci ha obbligato a scegliere da che parte stare”. Parola dei 666.