Cultura & Gossip
PROGRAMMA - Dal 3 al 5 giugno Dissonanzen propone "Il Cinema Suona!", al Museo Darwin-Dohrn di Napoli la rassegna di cinema sonorizzato dal vivo
29.05.2025 20:12 di Napoli Magazine

L’Associazione Dissonanzen presenta, dal 3 al 5 giugno, alle ore 20.30, a Napoli, negli spazi del Museo Darwin-Dohrn, con ingresso da Via Caracciolo, in collaborazione con la Fondazione Dohrn, una nuova edizione de Il Cinema suona!, l’ormai consolidata rassegna di cinema sonorizzato. Da molti anni il sodalizio napoletano persegue una linea artistica che mette in relazione il cinema con la musica, quasi sempre attraverso la creazione di originali progetti creativi, basati sull’utilizzo di linguaggi musicali differenti, dalla composizione scritta, all’improvvisazione, dal jazz alla musica elettronica.

Quest’anno, in apertura di rassegna ritorna una vecchia produzione dell’Ensemble Dissonanzen (formato da Marco Sannini alla tromba, Tommaso Rossi ai flauti, Marco Cappelli alla chitarra e Ciro Longobardi al pianoforte digitale esteso): Man Ray Movies (3 giugno ore 20.30), progetto nel quale, attraverso il riutilizzo e la trasformazione di musiche pianistiche di Erik Satie ( di cui quest’anno si celebra il centenario della morte),  vengono sonorizzati dal vivo  tre film del grande fotografo e artista Man Ray. Si tratta di Le retour à la Raison, del 1923, film che denota il suo carattere provocatorio a partire dal titolo; fu realizzato praticamente in una sola notte con materiali cinematografici in parte già pronti, e fu presentato durante la famosa serata dadaista del “Coeur à barbe”.  Esso si compone di immagini rayografiche e fotografiche, sequenze isolate, brandelli di pellicola impressionata, organizzate al di fuori di qualsiasi struttura formale e contenutistica: in questo è un perfetto oggetto dadaista, e il suo significato culturale era direttamente proporzionale al suo potere d’urto nell’infrangere, con la sua antistruttura, le convenzioni dell’arte e della cultura dell’epoca. Segue un cortometraggio del 1928, L’Etoile de Mer, che ci trasporta in un ambiente in cui un certo vincolo narrativo tra le immagini ritrova un senso pur nella dilatazione dei nessi che le collegano. Lo stesso Man Ray ci racconta la genesi del film: “Una notte dissi al mio amico e poeta Robert Desnos che sarei stato felice di realizzare un film su un suo scritto. Lui era in procinto di partire per un viaggio di due mesi, così io gli promisi che avrei finito il lavoro entro il suo ritorno se lui mi avesse fornito uno spunto prima di partire. Desnos accettò` e, come promesso, la mattina seguente mi portò una composizione poetica scritta durante la notte: si trattava di una storia metà composta da sogno e metà da realtà, che vedeva protagonista una stella di mare che lui teneva in un barattolo accanto al suo letto.”

Emak Bakia, del 1926, ci riporta nel clima di casualità e di anti-struttura de “Le retour à la Raison”, del quale utilizza alcune sequenze. Scrive Man Ray: «Una serie di frammenti, un cine-poema con certe sequenze ottiche, la costruzione di un intero che rimane un frammento. Così come è possibile apprezzare la bellezza astratta nel frammento di un’opera classico, allo stesso modo questo film tenta di indicare l’essenziale nella cinematografia contemporanea. A coloro che chiederanno “la ragione di questa stravaganza” si può semplicemente rispondere traducendo il titolo “Emak Bakia”, un’antica espressione basca che significa: “non mi seccate”».

Le musiche d’accompagnamento alla proiezione sono concepite come improvvisazioni condotte secondo uno studio sulla “reazione” alle immagini attraverso la tecnica della libera associazione di idee, che riflette, se non in senso storico, in senso più strettamente programmatico uno dei punti cardine dell’estetica Dada e surrealista. I materiali di partenza per le improvvisazioni sono anche costituiti da musiche pianistiche di Erik Satie tratte dalle raccolte Gnossiennes (1888-1895), Gymnopédies (1888) e Sports et Divertissements (1914).

Ai tre film di Man Ray viene accostata una versione sonorizzata di Anémic Cinéma, cortometraggio del 1926 di Marcel Duchamp, un onirico esperimenti cinematografico. ll filmato mostra nove dischi di cartone con delle spirali disegnate sopra che vengono fatti ruotare alternandoli a un altro gruppo di dieci dischi sui quali sono incise alcune frasi; i due gruppi di dischi si alternano sullo schermo girando in direzioni opposte e a velocità variabili. I dischi con le spirali producono un effetto ottico tridimensionale di una pulsazione che sembra entrare e uscire dallo schermo.

 

Il 4 giugno è la volta dei film di Georges Méliès, tra cui Le voyage dans la lune, Eclipse du soleil en plein lune, Le diable noir e altri, con musiche di Alessandro Calabrese. Esecutori saranno Gabriella Romano, voce, Matteo Errico, basso e Francesca Savarese, tastiere. Georges Méliès viene riconosciuto, al fianco dei fratelli Lumière, come il “padre” del cinema. Molti critici lo identificano come l’inventore della regia cinematografica.  A lui è attribuita l’invenzione del cinema fantastico e fantascientifico, nonché di numerose tecniche che lo rendono tra i primi registi ad utilizzare gli effetti speciali. Inventore e innovatore in più ambiti cinematografici, Méliès, è stato uno dei primi registi ad usare il colore, dipinto a mano direttamente sulla pellicola; tra i primi a sperimentare tecniche come la dissolvenza e l’esposizione multipla; tra i primi a sperimentare il trucco della sostituzione.  Alessandro Calabrese ha scritto una serie di brani originali di commento interattivo ai film di Georges Méliès. Le composizioni tendono ad essere descrittive della scena, a volte di accompagnamento all’azione seguendo la poetica del movimento scenico; sottolineando i caratteri e le ambientazioni spesso surreali partorite dal mondo fantastico del regista. Il lavoro compositivo prevede larghi spazi per l’improvvisazione, vissuta dagli esecutori come interazione in tempo reale in relazione agli avvenimenti sullo schermo.

 

 

 

 

Il 5 giugno Sara Pia Panariello (voce) e Emanuele Zuppaldi (basso) con Ciro Mellone (tastiere) curano le musiche per la sonorizzazione dal vivo di cortometraggi d’animazione degli anni ’30 appartenenti alle celebri serie Silly Symphony (Walt Disney) e Betty Boop (Fleischer Studios). Attraverso l’uso di musica originale, effetti sonori e improvvisazioni, si intende offrire una nuova esperienza audiovisiva che unisce la comicità e la poesia dell’animazione classica con la creatività musicale contemporanea.

Il lavoro mette in dialogo immagine e suono, esaltando i ritmi, le gag e le atmosfere surreali dei cartoni, restituendo al pubblico l’incanto del cinema muto sonorizzato dal vivo. Si legge in una nota degli autori «Il nostro intervento si è concentrato sulla creazione di una nuova colonna sonora, realizzata ex novo, capace di valorizzare la narrazione visiva originale e al contempo offrire un’interpretazione sonora contemporanea. Il lavoro ha richiesto un’attenta analisi del movimento e del tempo, per sincronizzare suoni e musica alle azioni dei personaggi, rispettando lo spirito giocoso e dinamico dell’animazione d’epoca».

Gli appuntamenti del 4 e 5 giugno sono in collaborazione con la Scuola di Composizione Jazz del Conservatorio San Pietro a Majella. L’ingresso è di 10 euro (ridotto under 30 a 5 euro). Infoline per prenotazioni 320 2166484.

 

Il cinema suona!

Museo Darwin-Dohrn ore 20.30

In collaborazione con la Fondazione Dohrn

 

Martedì 3 Giugno

Man Ray Movies   

Ensemble Dissonanzen

Tommaso Rossi, flauti

Marco Sannini, tromba

Marco Cappelli, chitarra

Ciro Longobardi, pianoforte digitale esteso

 

 

Mercoledì 4 Giugno

I film di Georges Méliès

Musiche di Alessandro Calabrese

 

Gabriella Romano, voce

Matteo Errico, basso     

Francesca Savarese, tastiere

 

Giovedì 5 giugno

Silly Symphony

 

Musiche di Sara Pia Panariello e Emanuele Zuppaldi

Sara Pia Panariello, voce

Ciro Mellone, tastiere

Emanuele Zuppaldi, basso

 

www.dissonanzen.it

Ingresso 10

Ridotto under 30, 5 euro

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PROGRAMMA - Dal 3 al 5 giugno Dissonanzen propone "Il Cinema Suona!", al Museo Darwin-Dohrn di Napoli la rassegna di cinema sonorizzato dal vivo

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29/05/2025 - 20:12

L’Associazione Dissonanzen presenta, dal 3 al 5 giugno, alle ore 20.30, a Napoli, negli spazi del Museo Darwin-Dohrn, con ingresso da Via Caracciolo, in collaborazione con la Fondazione Dohrn, una nuova edizione de Il Cinema suona!, l’ormai consolidata rassegna di cinema sonorizzato. Da molti anni il sodalizio napoletano persegue una linea artistica che mette in relazione il cinema con la musica, quasi sempre attraverso la creazione di originali progetti creativi, basati sull’utilizzo di linguaggi musicali differenti, dalla composizione scritta, all’improvvisazione, dal jazz alla musica elettronica.

Quest’anno, in apertura di rassegna ritorna una vecchia produzione dell’Ensemble Dissonanzen (formato da Marco Sannini alla tromba, Tommaso Rossi ai flauti, Marco Cappelli alla chitarra e Ciro Longobardi al pianoforte digitale esteso): Man Ray Movies (3 giugno ore 20.30), progetto nel quale, attraverso il riutilizzo e la trasformazione di musiche pianistiche di Erik Satie ( di cui quest’anno si celebra il centenario della morte),  vengono sonorizzati dal vivo  tre film del grande fotografo e artista Man Ray. Si tratta di Le retour à la Raison, del 1923, film che denota il suo carattere provocatorio a partire dal titolo; fu realizzato praticamente in una sola notte con materiali cinematografici in parte già pronti, e fu presentato durante la famosa serata dadaista del “Coeur à barbe”.  Esso si compone di immagini rayografiche e fotografiche, sequenze isolate, brandelli di pellicola impressionata, organizzate al di fuori di qualsiasi struttura formale e contenutistica: in questo è un perfetto oggetto dadaista, e il suo significato culturale era direttamente proporzionale al suo potere d’urto nell’infrangere, con la sua antistruttura, le convenzioni dell’arte e della cultura dell’epoca. Segue un cortometraggio del 1928, L’Etoile de Mer, che ci trasporta in un ambiente in cui un certo vincolo narrativo tra le immagini ritrova un senso pur nella dilatazione dei nessi che le collegano. Lo stesso Man Ray ci racconta la genesi del film: “Una notte dissi al mio amico e poeta Robert Desnos che sarei stato felice di realizzare un film su un suo scritto. Lui era in procinto di partire per un viaggio di due mesi, così io gli promisi che avrei finito il lavoro entro il suo ritorno se lui mi avesse fornito uno spunto prima di partire. Desnos accettò` e, come promesso, la mattina seguente mi portò una composizione poetica scritta durante la notte: si trattava di una storia metà composta da sogno e metà da realtà, che vedeva protagonista una stella di mare che lui teneva in un barattolo accanto al suo letto.”

Emak Bakia, del 1926, ci riporta nel clima di casualità e di anti-struttura de “Le retour à la Raison”, del quale utilizza alcune sequenze. Scrive Man Ray: «Una serie di frammenti, un cine-poema con certe sequenze ottiche, la costruzione di un intero che rimane un frammento. Così come è possibile apprezzare la bellezza astratta nel frammento di un’opera classico, allo stesso modo questo film tenta di indicare l’essenziale nella cinematografia contemporanea. A coloro che chiederanno “la ragione di questa stravaganza” si può semplicemente rispondere traducendo il titolo “Emak Bakia”, un’antica espressione basca che significa: “non mi seccate”».

Le musiche d’accompagnamento alla proiezione sono concepite come improvvisazioni condotte secondo uno studio sulla “reazione” alle immagini attraverso la tecnica della libera associazione di idee, che riflette, se non in senso storico, in senso più strettamente programmatico uno dei punti cardine dell’estetica Dada e surrealista. I materiali di partenza per le improvvisazioni sono anche costituiti da musiche pianistiche di Erik Satie tratte dalle raccolte Gnossiennes (1888-1895), Gymnopédies (1888) e Sports et Divertissements (1914).

Ai tre film di Man Ray viene accostata una versione sonorizzata di Anémic Cinéma, cortometraggio del 1926 di Marcel Duchamp, un onirico esperimenti cinematografico. ll filmato mostra nove dischi di cartone con delle spirali disegnate sopra che vengono fatti ruotare alternandoli a un altro gruppo di dieci dischi sui quali sono incise alcune frasi; i due gruppi di dischi si alternano sullo schermo girando in direzioni opposte e a velocità variabili. I dischi con le spirali producono un effetto ottico tridimensionale di una pulsazione che sembra entrare e uscire dallo schermo.

 

Il 4 giugno è la volta dei film di Georges Méliès, tra cui Le voyage dans la lune, Eclipse du soleil en plein lune, Le diable noir e altri, con musiche di Alessandro Calabrese. Esecutori saranno Gabriella Romano, voce, Matteo Errico, basso e Francesca Savarese, tastiere. Georges Méliès viene riconosciuto, al fianco dei fratelli Lumière, come il “padre” del cinema. Molti critici lo identificano come l’inventore della regia cinematografica.  A lui è attribuita l’invenzione del cinema fantastico e fantascientifico, nonché di numerose tecniche che lo rendono tra i primi registi ad utilizzare gli effetti speciali. Inventore e innovatore in più ambiti cinematografici, Méliès, è stato uno dei primi registi ad usare il colore, dipinto a mano direttamente sulla pellicola; tra i primi a sperimentare tecniche come la dissolvenza e l’esposizione multipla; tra i primi a sperimentare il trucco della sostituzione.  Alessandro Calabrese ha scritto una serie di brani originali di commento interattivo ai film di Georges Méliès. Le composizioni tendono ad essere descrittive della scena, a volte di accompagnamento all’azione seguendo la poetica del movimento scenico; sottolineando i caratteri e le ambientazioni spesso surreali partorite dal mondo fantastico del regista. Il lavoro compositivo prevede larghi spazi per l’improvvisazione, vissuta dagli esecutori come interazione in tempo reale in relazione agli avvenimenti sullo schermo.

 

 

 

 

Il 5 giugno Sara Pia Panariello (voce) e Emanuele Zuppaldi (basso) con Ciro Mellone (tastiere) curano le musiche per la sonorizzazione dal vivo di cortometraggi d’animazione degli anni ’30 appartenenti alle celebri serie Silly Symphony (Walt Disney) e Betty Boop (Fleischer Studios). Attraverso l’uso di musica originale, effetti sonori e improvvisazioni, si intende offrire una nuova esperienza audiovisiva che unisce la comicità e la poesia dell’animazione classica con la creatività musicale contemporanea.

Il lavoro mette in dialogo immagine e suono, esaltando i ritmi, le gag e le atmosfere surreali dei cartoni, restituendo al pubblico l’incanto del cinema muto sonorizzato dal vivo. Si legge in una nota degli autori «Il nostro intervento si è concentrato sulla creazione di una nuova colonna sonora, realizzata ex novo, capace di valorizzare la narrazione visiva originale e al contempo offrire un’interpretazione sonora contemporanea. Il lavoro ha richiesto un’attenta analisi del movimento e del tempo, per sincronizzare suoni e musica alle azioni dei personaggi, rispettando lo spirito giocoso e dinamico dell’animazione d’epoca».

Gli appuntamenti del 4 e 5 giugno sono in collaborazione con la Scuola di Composizione Jazz del Conservatorio San Pietro a Majella. L’ingresso è di 10 euro (ridotto under 30 a 5 euro). Infoline per prenotazioni 320 2166484.

 

Il cinema suona!

Museo Darwin-Dohrn ore 20.30

In collaborazione con la Fondazione Dohrn

 

Martedì 3 Giugno

Man Ray Movies   

Ensemble Dissonanzen

Tommaso Rossi, flauti

Marco Sannini, tromba

Marco Cappelli, chitarra

Ciro Longobardi, pianoforte digitale esteso

 

 

Mercoledì 4 Giugno

I film di Georges Méliès

Musiche di Alessandro Calabrese

 

Gabriella Romano, voce

Matteo Errico, basso     

Francesca Savarese, tastiere

 

Giovedì 5 giugno

Silly Symphony

 

Musiche di Sara Pia Panariello e Emanuele Zuppaldi

Sara Pia Panariello, voce

Ciro Mellone, tastiere

Emanuele Zuppaldi, basso

 

www.dissonanzen.it

Ingresso 10

Ridotto under 30, 5 euro