Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina, ha parlato a La Gazzetta dello Sport.
Il matrimonio?
"A quello sta pensando Lucia, la persona più importante della mia vita, con i miei genitori. La mamma di Ginevra. Ha fatto di tutto per me quando stavo male. Lei è di Casoria, ma ci conoscemmo in Calabria, eravamo bambini. Ha due anni più di me. È focalizzata solo sulle nozze. Ci sposiamo il 1° luglio, a Napoli, dopo la promessa fatta a Firenze. Ci saranno tanti amici del calcio a partire da Izzo, amico col quale vado in vacanza, di Scampia come me. E proprio perché nel pallone sono tanti, i testimoni saranno familiari".
Torniamo alle origini. Lei a 14 anni ha lasciato Scampia per andare al Genoa. Un modo per fuggire da lì?
"Nessuna fuga. Il sogno di fare il calciatore. Giocavo alla Mariano Keller a Napoli, ma anche in strada a Scampia. Era l’ultimo provino... Sbravati e Donatelli ci hanno creduto".
Cosa resta di Scampia in lei?
"I miei genitori ci abitano ancora. Ci sono nato, ne sono innamorato. Le maglie non bastano mai, ma è il bello".
Ma lei ora per lo scudetto chi tifa?
"Assolutamente Napoli. Può farcela. Conte ha dato la mentalità giusta".
di Napoli Magazine
29/04/2025 - 14:22
Rolando Mandragora, centrocampista della Fiorentina, ha parlato a La Gazzetta dello Sport.
Il matrimonio?
"A quello sta pensando Lucia, la persona più importante della mia vita, con i miei genitori. La mamma di Ginevra. Ha fatto di tutto per me quando stavo male. Lei è di Casoria, ma ci conoscemmo in Calabria, eravamo bambini. Ha due anni più di me. È focalizzata solo sulle nozze. Ci sposiamo il 1° luglio, a Napoli, dopo la promessa fatta a Firenze. Ci saranno tanti amici del calcio a partire da Izzo, amico col quale vado in vacanza, di Scampia come me. E proprio perché nel pallone sono tanti, i testimoni saranno familiari".
Torniamo alle origini. Lei a 14 anni ha lasciato Scampia per andare al Genoa. Un modo per fuggire da lì?
"Nessuna fuga. Il sogno di fare il calciatore. Giocavo alla Mariano Keller a Napoli, ma anche in strada a Scampia. Era l’ultimo provino... Sbravati e Donatelli ci hanno creduto".
Cosa resta di Scampia in lei?
"I miei genitori ci abitano ancora. Ci sono nato, ne sono innamorato. Le maglie non bastano mai, ma è il bello".
Ma lei ora per lo scudetto chi tifa?
"Assolutamente Napoli. Può farcela. Conte ha dato la mentalità giusta".