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GENOA - De Rossi spiega: "Non smetto di guardare Spalletti, Gasperini e Conte! Guardiola e De Zerbi come Leonardo e Michelangelo"
27.12.2025 00:23 di Napoli Magazine
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Daniele De Rossi, allenatore del Genoa, nel corso dell'intervista rilasciata a DAZN ha parlato anche degli allenatori avuti in carriera: "Spalletti era, è, geniale, e mi ha sempre spiegato quello che mi faceva fare. Stesso Antonio Conte. Non c'era niente lasciato al caso, anche Ranieri diceva: "È meglio un'idea mediocre che fanno tutti e 11 che un'idea geniale che fanno in 4". Io me la mangiavo la riunione di Spalletti, mi piaceva capire tutto. Luis Enrique? Quando gli ho chiesto di poter andare a vedere i suoi allenamenti mi ha detto che aveva cambiato tutto rispetto a quando allenava noi alla Roma, quindi questo vuol dire che ci si evolve. Ai tempi lui ci spiegava come funzionava il modello Barcellona, però la cosa che mi ha lasciato più legato a lui è stato l'aspetto umano. Per me è stato illuminante, ha cambiato il mio modo di approcciarmi. Guardo Maresca al Chelsea e Iraola del Bornemouth, anche per il rapporto che ho con Tiago Pinto. Poi non smetto di guardare Spalletti, Gasperini, Conte. Poi c'è Italiano, che è quello che sta facendo meglio, Fabregas, che ti impegna, fa sempre qualcosa di particolare, Chivu che ha messo qualcosa di suo, poi c'è la stima per Allegri che magari fa un calcio un po' diverso. Ma te la vuoi fare una domanda se quello sta sempre lì su? Ci sono allenatori che anche se non fai il calcio che vorresti fanno i punti che vorresti. Parlo spesso e vado a cena con Guardiola, una volta c'era anche De Zerbi: scrivevano tutto su dei fogli, sembravano Leonardo e Michelangelo".

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GENOA - De Rossi spiega: "Non smetto di guardare Spalletti, Gasperini e Conte! Guardiola e De Zerbi come Leonardo e Michelangelo"

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27/12/2025 - 00:23

Daniele De Rossi, allenatore del Genoa, nel corso dell'intervista rilasciata a DAZN ha parlato anche degli allenatori avuti in carriera: "Spalletti era, è, geniale, e mi ha sempre spiegato quello che mi faceva fare. Stesso Antonio Conte. Non c'era niente lasciato al caso, anche Ranieri diceva: "È meglio un'idea mediocre che fanno tutti e 11 che un'idea geniale che fanno in 4". Io me la mangiavo la riunione di Spalletti, mi piaceva capire tutto. Luis Enrique? Quando gli ho chiesto di poter andare a vedere i suoi allenamenti mi ha detto che aveva cambiato tutto rispetto a quando allenava noi alla Roma, quindi questo vuol dire che ci si evolve. Ai tempi lui ci spiegava come funzionava il modello Barcellona, però la cosa che mi ha lasciato più legato a lui è stato l'aspetto umano. Per me è stato illuminante, ha cambiato il mio modo di approcciarmi. Guardo Maresca al Chelsea e Iraola del Bornemouth, anche per il rapporto che ho con Tiago Pinto. Poi non smetto di guardare Spalletti, Gasperini, Conte. Poi c'è Italiano, che è quello che sta facendo meglio, Fabregas, che ti impegna, fa sempre qualcosa di particolare, Chivu che ha messo qualcosa di suo, poi c'è la stima per Allegri che magari fa un calcio un po' diverso. Ma te la vuoi fare una domanda se quello sta sempre lì su? Ci sono allenatori che anche se non fai il calcio che vorresti fanno i punti che vorresti. Parlo spesso e vado a cena con Guardiola, una volta c'era anche De Zerbi: scrivevano tutto su dei fogli, sembravano Leonardo e Michelangelo".