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IL PENSIERO - Camozzi: "Conte ha migliorato il valore complessivo della rosa azzurra"
07.04.2025 11:25 di Napoli Magazine

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Camozzi, agente FIFA.

Quanto ha influito il pensiero della Champions League sul pareggio dell’Inter? 

"Mi dispiace dirlo, ma è una situazione che hanno vissuto anche altre grandi squadre come Barcellona, Real Madrid, Arsenal e Bayern Monaco: nessuna ha vinto. Purtroppo, inconsciamente, sono partite che ti tolgono qualcosa a livello mentale quando stai lottando anche per il campionato. Considera poi che, se fai due conti, arrivare ai quarti di finale di Champions ti fa guadagnare più di quanto ti farebbe guadagnare una vittoria in Serie A. Parliamo di circa 100 milioni contro 85-90. È un paradosso, ma ormai tutte le società hanno queste certezze. Preferiscono magari non vincere nulla, ma arrivare in finale di Champions, perché conviene economicamente. Se esci agli ottavi e vinci il campionato italiano, ci perdi. È assurdo, ma è la realtà." 

Bologna-Napoli: che partita si aspetta? 

"È una partita apertissima. Sono due squadre che propongono due giochi diversi, ma entrambi molto belli e interessanti. Mi aspetto una gara intensa, giocata sul dinamismo, sulla velocità e sulla fisicità. Alla fine, credo che il Napoli possa vincere a Bologna, anche perché è un’occasione grandissima per riportarsi a meno uno dall’Inter. Il Napoli deve approfittarne. È in una situazione in cui, per quella serie assurda di pareggi che nessuno si aspettava, ha perso punti fondamentali. Poteva trovarsi 5-6 punti sopra l’Inter. Se non dovesse vincere il campionato, si mangerebbe le mani per quello che ha lasciato per strada nei mesi precedenti. Nonostante gli obiettivi dichiarati a inizio stagione fossero quelli di un ritorno in Europa, come sottolineato anche da mister Conte, chiudere il girone d’andata da capolista e poi crollare tra gennaio e febbraio lascia spazio a molti rimpianti, anche perché il Napoli si è ritrovato nella condizione di poter fare molto bene e lo ha fatto meritatamente, con l’Inter che doveva essere l’avversario principale ma che sta faticando tantissimo in campionato. Credo ci siano dei diktat societari che impongono all’Inter di puntare tutto sulla Champions, mentre il campionato passa in secondo piano. Purtroppo, è così. I tifosi ci resteranno male, ma questa è la triste realtà. Non si spiega altrimenti la differenza di rendimento tra campionato e Champions. L’anno scorso, ad esempio, sono usciti agli ottavi e il campionato l’hanno chiuso ad aprile. Quest’anno il Napoli ha avuto l’Inter come avversario diretto, ma l’Inter gli ha lasciato tante occasioni per scappare via, con una sola partita a settimana. È un’occasione che non hanno saputo cogliere, e questo lascia aperti molti interrogativi che, sinceramente, non riesco a spiegarmi.” 

Da esperto di mercato, cosa pensa del cripticismo di Conte sul proprio futuro? 

"Secondo me vuole capire come andrà a finire questa stagione. Non è scontato che resti, perché credo voglia vedere anche quali sono le intenzioni della società Napoli. Parlo di investimenti e della gestione dei calciatori. Quello che è successo con Kvaratskhelia, ad esempio, secondo me gli ha dato fastidio, non tanto per la cessione in sé, ma per il modo in cui è stata gestita. Però bisogna anche comprendere che quella cessione ha permesso di coprire gli acquisti della scorsa estate. Purtroppo, non esistono più i grandi mecenati del calcio. Il calcio oggi è finanza, e i conti devono tornare. Trovare un equilibrio tra sostenibilità e vittorie non è facile.  
Detto questo, al netto della partenza di una stella, il Napoli ha ancora una signora squadra. Parliamo di giocatori di caratura internazionale. Mi viene da ridere quando sento dire che il centrocampo del Napoli è inferiore a quello dell’Inter. Assolutamente no. Lobotka, Anguissa, McTominay, sono profili di altissimo livello, in Italia e in Europa e non son inferiori ai colleghi dell’Inter.” 

A proposito di Europa, è trapelata la notizia del viaggio del direttore sportivo Manna in Inghilterra, a fine della scorsa settimana. Tuttavia, gli obiettivi di mercato sono rimasti segreti. Lei sa dirci qualcosa in più? 

"Sicuramente ci sono squadre inglesi che devono cedere: mi vengono in mente il Chelsea, il Manchester United, il Manchester City ed il Tottenham. Sono club con rose molto ampie. Capire quali possano essere gli esuberi interessanti per il Napoli è difficile, è una domanda da un milione di dollari. Ma è certo che si sia parlato sia di potenziali acquisti sia di eventuali cessioni. Quando i direttori sportivi si muovono, non si occupano mai solo di un fronte. Il mercato inglese quest’estate offrirà tante opportunità: ci sono giocatori che non possono più essere utilizzati da club inglesi e che finiranno inevitabilmente sul mercato. Le italiane potrebbero approfittarne. Consiglio di seguire le piste legate a Manchester United e Chelsea in particolare. Sono le squadre con più giocatori tesserati, con rose larghissime. Devono per forza iniziare a sfoltire. Ormai anche loro hanno capito che non possono ogni stagione comprare dieci giocatori e cederne due. I numeri devono quadrare anche lì." 

Crede che la pista Garnacho possa riaprirsi? 

"Ma sì, però con numeri diversi, certo. Bisogna però vedere anche cosa vuole fare il Napoli. Guarda, il problema adesso, al di là degli acquisti futuri, è cercare di capire chi sarà l’allenatore. Secondo me, Conte potrebbe rimanere, ma tutto dipende da come finisce questa stagione. Se dovesse arrivare un nuovo allenatore, non sappiamo con quale modulo vorrà giocare. Magari preferisce due punte, e a quel punto Garnacho non servirebbe più. Quando si decide di acquistare un giocatore, serve un’indicazione tecnico-tattica chiara da parte di chi gestisce la squadra. Quindi, se mi chiedi oggi di Garnacho, ti dico che con Conte in panchina la pista potrebbe riaprirsi, ma con cifre diverse. Se invece Conte dovesse andar via, tutto dipenderebbe dal nuovo allenatore: usa il 4-3-3? Il 3-4-2-1? Non lo sappiamo. Nel programmare una stagione, è fondamentale avere una guida tecnica certa. E se dovessero puntare su un giocatore importante che gioca sull’esterno – che è il tipo di profilo su cui il Napoli mi sembra più concentrato in questo momento – allora sì, è quasi scontata la permanenza di Conte." 

Le cito due nomi che stanno circolando con insistenza sui social: Dejan Kulusevski del Tottenham e Federico Chiesa del Liverpool. Possono interessare al Napoli? 

"Parliamo di due giocatori diversi: uno è mancino, l’altro destro. Chiesa, secondo me, è stato premiato dall’esperienza all’estero: al di là delle partite giocate, è l’intensità degli allenamenti, la qualità del lavoro quotidiano, e avere un tecnico capace come Slot che gli stanno facendo bene. Kulusevski sarebbe un ritorno in Italia. È un giocatore di forza, ha un ottimo tiro dalla distanza e lo conosciamo bene. Però, in una potenziale squadra di Conte, con esterni brevilinei, non so se rientra pienamente nel suo identikit. Forse potrebbe essere utile come mezzala, ma non al posto di Politano: in quella posizione credo che Conte gradisca giocatori diversi, brevilinei. Da quello che ho capito, finora, i profili cercati dal Napoli con Conte in panchina hanno altre caratteristiche. Kulusevski è un giocatore potente, sì, ma solo se Conte volesse usarlo come mezzala potrebbe avere un senso." 

Antonio Conte, oggi, ha dimostrato di valere il proprio ingaggio? E qual è l’obiettivo minimo che deve raggiungere per dimostrarlo davvero? 

"Assolutamente sì, li vale. L’obiettivo minimo era quello di arrivare in Champions League, e credo sia stato centrato. Ma soprattutto, ha migliorato il valore complessivo della rosa: tutti i giocatori del Napoli si sono rivalutati. Quindi sì, Conte li vale. Poi, vincere o perdere è questione di dettagli. Qualche partita l’ha sbagliata, certo, ma nel complesso credo che abbia fatto un lavoro eccezionale".

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IL PENSIERO - Camozzi: "Conte ha migliorato il valore complessivo della rosa azzurra"

di Napoli Magazine

07/04/2025 - 11:25

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Franco Camozzi, agente FIFA.

Quanto ha influito il pensiero della Champions League sul pareggio dell’Inter? 

"Mi dispiace dirlo, ma è una situazione che hanno vissuto anche altre grandi squadre come Barcellona, Real Madrid, Arsenal e Bayern Monaco: nessuna ha vinto. Purtroppo, inconsciamente, sono partite che ti tolgono qualcosa a livello mentale quando stai lottando anche per il campionato. Considera poi che, se fai due conti, arrivare ai quarti di finale di Champions ti fa guadagnare più di quanto ti farebbe guadagnare una vittoria in Serie A. Parliamo di circa 100 milioni contro 85-90. È un paradosso, ma ormai tutte le società hanno queste certezze. Preferiscono magari non vincere nulla, ma arrivare in finale di Champions, perché conviene economicamente. Se esci agli ottavi e vinci il campionato italiano, ci perdi. È assurdo, ma è la realtà." 

Bologna-Napoli: che partita si aspetta? 

"È una partita apertissima. Sono due squadre che propongono due giochi diversi, ma entrambi molto belli e interessanti. Mi aspetto una gara intensa, giocata sul dinamismo, sulla velocità e sulla fisicità. Alla fine, credo che il Napoli possa vincere a Bologna, anche perché è un’occasione grandissima per riportarsi a meno uno dall’Inter. Il Napoli deve approfittarne. È in una situazione in cui, per quella serie assurda di pareggi che nessuno si aspettava, ha perso punti fondamentali. Poteva trovarsi 5-6 punti sopra l’Inter. Se non dovesse vincere il campionato, si mangerebbe le mani per quello che ha lasciato per strada nei mesi precedenti. Nonostante gli obiettivi dichiarati a inizio stagione fossero quelli di un ritorno in Europa, come sottolineato anche da mister Conte, chiudere il girone d’andata da capolista e poi crollare tra gennaio e febbraio lascia spazio a molti rimpianti, anche perché il Napoli si è ritrovato nella condizione di poter fare molto bene e lo ha fatto meritatamente, con l’Inter che doveva essere l’avversario principale ma che sta faticando tantissimo in campionato. Credo ci siano dei diktat societari che impongono all’Inter di puntare tutto sulla Champions, mentre il campionato passa in secondo piano. Purtroppo, è così. I tifosi ci resteranno male, ma questa è la triste realtà. Non si spiega altrimenti la differenza di rendimento tra campionato e Champions. L’anno scorso, ad esempio, sono usciti agli ottavi e il campionato l’hanno chiuso ad aprile. Quest’anno il Napoli ha avuto l’Inter come avversario diretto, ma l’Inter gli ha lasciato tante occasioni per scappare via, con una sola partita a settimana. È un’occasione che non hanno saputo cogliere, e questo lascia aperti molti interrogativi che, sinceramente, non riesco a spiegarmi.” 

Da esperto di mercato, cosa pensa del cripticismo di Conte sul proprio futuro? 

"Secondo me vuole capire come andrà a finire questa stagione. Non è scontato che resti, perché credo voglia vedere anche quali sono le intenzioni della società Napoli. Parlo di investimenti e della gestione dei calciatori. Quello che è successo con Kvaratskhelia, ad esempio, secondo me gli ha dato fastidio, non tanto per la cessione in sé, ma per il modo in cui è stata gestita. Però bisogna anche comprendere che quella cessione ha permesso di coprire gli acquisti della scorsa estate. Purtroppo, non esistono più i grandi mecenati del calcio. Il calcio oggi è finanza, e i conti devono tornare. Trovare un equilibrio tra sostenibilità e vittorie non è facile.  
Detto questo, al netto della partenza di una stella, il Napoli ha ancora una signora squadra. Parliamo di giocatori di caratura internazionale. Mi viene da ridere quando sento dire che il centrocampo del Napoli è inferiore a quello dell’Inter. Assolutamente no. Lobotka, Anguissa, McTominay, sono profili di altissimo livello, in Italia e in Europa e non son inferiori ai colleghi dell’Inter.” 

A proposito di Europa, è trapelata la notizia del viaggio del direttore sportivo Manna in Inghilterra, a fine della scorsa settimana. Tuttavia, gli obiettivi di mercato sono rimasti segreti. Lei sa dirci qualcosa in più? 

"Sicuramente ci sono squadre inglesi che devono cedere: mi vengono in mente il Chelsea, il Manchester United, il Manchester City ed il Tottenham. Sono club con rose molto ampie. Capire quali possano essere gli esuberi interessanti per il Napoli è difficile, è una domanda da un milione di dollari. Ma è certo che si sia parlato sia di potenziali acquisti sia di eventuali cessioni. Quando i direttori sportivi si muovono, non si occupano mai solo di un fronte. Il mercato inglese quest’estate offrirà tante opportunità: ci sono giocatori che non possono più essere utilizzati da club inglesi e che finiranno inevitabilmente sul mercato. Le italiane potrebbero approfittarne. Consiglio di seguire le piste legate a Manchester United e Chelsea in particolare. Sono le squadre con più giocatori tesserati, con rose larghissime. Devono per forza iniziare a sfoltire. Ormai anche loro hanno capito che non possono ogni stagione comprare dieci giocatori e cederne due. I numeri devono quadrare anche lì." 

Crede che la pista Garnacho possa riaprirsi? 

"Ma sì, però con numeri diversi, certo. Bisogna però vedere anche cosa vuole fare il Napoli. Guarda, il problema adesso, al di là degli acquisti futuri, è cercare di capire chi sarà l’allenatore. Secondo me, Conte potrebbe rimanere, ma tutto dipende da come finisce questa stagione. Se dovesse arrivare un nuovo allenatore, non sappiamo con quale modulo vorrà giocare. Magari preferisce due punte, e a quel punto Garnacho non servirebbe più. Quando si decide di acquistare un giocatore, serve un’indicazione tecnico-tattica chiara da parte di chi gestisce la squadra. Quindi, se mi chiedi oggi di Garnacho, ti dico che con Conte in panchina la pista potrebbe riaprirsi, ma con cifre diverse. Se invece Conte dovesse andar via, tutto dipenderebbe dal nuovo allenatore: usa il 4-3-3? Il 3-4-2-1? Non lo sappiamo. Nel programmare una stagione, è fondamentale avere una guida tecnica certa. E se dovessero puntare su un giocatore importante che gioca sull’esterno – che è il tipo di profilo su cui il Napoli mi sembra più concentrato in questo momento – allora sì, è quasi scontata la permanenza di Conte." 

Le cito due nomi che stanno circolando con insistenza sui social: Dejan Kulusevski del Tottenham e Federico Chiesa del Liverpool. Possono interessare al Napoli? 

"Parliamo di due giocatori diversi: uno è mancino, l’altro destro. Chiesa, secondo me, è stato premiato dall’esperienza all’estero: al di là delle partite giocate, è l’intensità degli allenamenti, la qualità del lavoro quotidiano, e avere un tecnico capace come Slot che gli stanno facendo bene. Kulusevski sarebbe un ritorno in Italia. È un giocatore di forza, ha un ottimo tiro dalla distanza e lo conosciamo bene. Però, in una potenziale squadra di Conte, con esterni brevilinei, non so se rientra pienamente nel suo identikit. Forse potrebbe essere utile come mezzala, ma non al posto di Politano: in quella posizione credo che Conte gradisca giocatori diversi, brevilinei. Da quello che ho capito, finora, i profili cercati dal Napoli con Conte in panchina hanno altre caratteristiche. Kulusevski è un giocatore potente, sì, ma solo se Conte volesse usarlo come mezzala potrebbe avere un senso." 

Antonio Conte, oggi, ha dimostrato di valere il proprio ingaggio? E qual è l’obiettivo minimo che deve raggiungere per dimostrarlo davvero? 

"Assolutamente sì, li vale. L’obiettivo minimo era quello di arrivare in Champions League, e credo sia stato centrato. Ma soprattutto, ha migliorato il valore complessivo della rosa: tutti i giocatori del Napoli si sono rivalutati. Quindi sì, Conte li vale. Poi, vincere o perdere è questione di dettagli. Qualche partita l’ha sbagliata, certo, ma nel complesso credo che abbia fatto un lavoro eccezionale".