Il Mattino scrive a proposito del processo per la morte di Maradona: "Un'altra testimonianza choc nel processo per la morte di Diego Armando Maradona. Davanti alla corte della terza sezione penale del tribunale di San Isidro si è presentato il dottor Fernando Villarejo, primario della terapia intensiva della clinica Olivos, dove il 3 novembre 2020 - 22 giorni prima di morire - Maradona fu operato alla testa, a causa di un ematoma subdurale. Anzitutto, il dottor Villarejo ha confermato che non era necessario l'intervento e ha dichiarato che Maradona, seguito dai medici personali Cosachov e Luque, non fu sottoposto a esami preliminari prima di entrare in sala operatoria. Ci sono state altre dichiarazioni gravi di Villarejo. A cominciare da quella sulla sedazione «per oltre 24 ore» voluta da Cosachov e Luque, che non fecero accedere in clinica altri medici contattati dai familiari di Maradona. «Il loro obiettivo era preparare il paziente alla disintossicazione ma io feci presente che c'era il rischio di problemi di vario genere, dalle difficoltà respiratorie alle infezioni. Loro mi dissero che accettavano i rischi. Luque mi confidò che Maradona era un paziente ingestibile». Sicuramente ingestibile fu la situazione in clinica, anzi in sala di rianimazione. Il dottor Villarejo ha affermato che in quella sala dopo l'operazione «si contavano fino a nove estranei e ognuno avrebbe potuto portare qualcosa, dai farmaci a un hamburger. Io ero molto preoccupato, i medici di fiducia di Maradona no»".
di Napoli Magazine
01/05/2025 - 12:12
Il Mattino scrive a proposito del processo per la morte di Maradona: "Un'altra testimonianza choc nel processo per la morte di Diego Armando Maradona. Davanti alla corte della terza sezione penale del tribunale di San Isidro si è presentato il dottor Fernando Villarejo, primario della terapia intensiva della clinica Olivos, dove il 3 novembre 2020 - 22 giorni prima di morire - Maradona fu operato alla testa, a causa di un ematoma subdurale. Anzitutto, il dottor Villarejo ha confermato che non era necessario l'intervento e ha dichiarato che Maradona, seguito dai medici personali Cosachov e Luque, non fu sottoposto a esami preliminari prima di entrare in sala operatoria. Ci sono state altre dichiarazioni gravi di Villarejo. A cominciare da quella sulla sedazione «per oltre 24 ore» voluta da Cosachov e Luque, che non fecero accedere in clinica altri medici contattati dai familiari di Maradona. «Il loro obiettivo era preparare il paziente alla disintossicazione ma io feci presente che c'era il rischio di problemi di vario genere, dalle difficoltà respiratorie alle infezioni. Loro mi dissero che accettavano i rischi. Luque mi confidò che Maradona era un paziente ingestibile». Sicuramente ingestibile fu la situazione in clinica, anzi in sala di rianimazione. Il dottor Villarejo ha affermato che in quella sala dopo l'operazione «si contavano fino a nove estranei e ognuno avrebbe potuto portare qualcosa, dai farmaci a un hamburger. Io ero molto preoccupato, i medici di fiducia di Maradona no»".