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ITALIA - Raspadori: "Siamo orgogliosi di essere qui, il Mondiale obiettivo fondamentale, Scudetto? Quest'anno più difficile e sofferto"
04.06.2025 15:07 di Napoli Magazine

Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli e della Nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Rai Sport, nel corso di Diretta Azzurra: “Scudetto più bello? Sono stati due traguardi storici ed immensi, emozioni fantastiche: dire qual è stato il migliore è difficile, il primo è stato al mio primo anno a Napoli e questo è arrivato con più difficoltà e sofferenza, forse il picco di gioia è stato più alto in una città che vive di calcio. Sono state due annate fantastiche, non mi sentirei di mettere una davanti all’altra ma sono orgoglioso e privilegiato per aver vissuto queste vittorie. Come concentrarci sulla Norvegia? Quando si veste la maglia dell’Italia, la voglia di dare il meglio viene da sè. Siamo orgogliosi di essere qui, ti porta a tirare fuori il meglio: l’obiettivo è questo qui, poi è normale che dopo annate positive venire qui puoi portare entusiasmo, ma chiunque da quando faccio parte di questo gruppo è sempre arrivato con entusiasmo e voglia di riportare l’Italia dove deve stare, è un obiettivo fondamentale il Mondiale: già due volte siamo mancati, lavoriamo al massimo per tornarci. Nel 2014 avevo 14 anni per l’ultimo mondiale, ci sono bambini di 10 anni che non l’hanno mai vista: è una responsabilità che avvertiamo, ci metteremo l’anima per tornarci. Contagiare l’entusiasmo tutto il gruppo? Dobbiamo trasmetterlo, i ragazzi dell’Inter sono dei grandi calciatori e grandissime persone, io sono più piccolo di loro e da loro imparo, l’entusiasmo l’hanno sempre portato. Chiaro che la finale di Champions può segnare, ma sono grandi uomini e sanno trasmettere agli altri quanto sia importante la Nazionale e queste due partite. Norvegia da affrontare come il secondo tempo di Germania-Italia? Si riparte da lì, tenendo presente anche il primo tempo: dobbiamo cercare di avere continuità in tutta la partita, è una nazionale forte e siamo forti anche noi. Ci prepariamo al meglio, il secondo tempo di Dortmund è da ripetere per le partite che verranno, è un buon punto di partenza. Gli infortuni in gruppo? La preoccupazione può portare solo pensieri negativi, non siamo preoccupati ma fiduciosi in chi è qui. Sappiamo che l’attacco è il loro punto forte, ma siamo felici di lavorare di squadra con i giocatori a disposizione per fare una grande partite. Da seconda punta al fianco di Lukaku può essere simile con Kean? Per caratteristiche mie, giocare con un’altra punta può portare vantaggi a me e all’altro calciatore. Quest’anno Lucca, Retegui e Kean hanno fatto bene, sarà il mister a decidere la soluzione migliore ma per caratteristiche mie, vista anche l’annata con Lukaku, penso di potermi esprimere bene e fare ottime cose. Spalletti mi stima? Fondamentale sapere di essere stimati dal proprio allenatore, io tante volte sono venuto anche in momenti senza minuti nel club, poteva essere difficile ma lui mi ha sempre dimostrato stima e fiducia, cerco ogni volta di ripagarla e anche senza occasione provo a trasmettere la mia energia positiva. L’etichetta di giocatore che gioca meno minuti e che si fa trovare sempre pronto? Sono molto ambizioso, riconosco di essere stato importante in determinanti momenti anche senza continuità: so il lavoro che c’è dietro, mi piacerebbe in questo breve futuro avere più continuità in campo, per un calciatore avere modo di non dover fare dentro-fuori ti può portare ad essere più efficace. So quanto sono fortunato e provo a sfruttare ogni momento che mi viene dato”

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ITALIA - Raspadori: "Siamo orgogliosi di essere qui, il Mondiale obiettivo fondamentale, Scudetto? Quest'anno più difficile e sofferto"

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04/06/2025 - 15:07

Giacomo Raspadori, attaccante del Napoli e della Nazionale italiana, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Rai Sport, nel corso di Diretta Azzurra: “Scudetto più bello? Sono stati due traguardi storici ed immensi, emozioni fantastiche: dire qual è stato il migliore è difficile, il primo è stato al mio primo anno a Napoli e questo è arrivato con più difficoltà e sofferenza, forse il picco di gioia è stato più alto in una città che vive di calcio. Sono state due annate fantastiche, non mi sentirei di mettere una davanti all’altra ma sono orgoglioso e privilegiato per aver vissuto queste vittorie. Come concentrarci sulla Norvegia? Quando si veste la maglia dell’Italia, la voglia di dare il meglio viene da sè. Siamo orgogliosi di essere qui, ti porta a tirare fuori il meglio: l’obiettivo è questo qui, poi è normale che dopo annate positive venire qui puoi portare entusiasmo, ma chiunque da quando faccio parte di questo gruppo è sempre arrivato con entusiasmo e voglia di riportare l’Italia dove deve stare, è un obiettivo fondamentale il Mondiale: già due volte siamo mancati, lavoriamo al massimo per tornarci. Nel 2014 avevo 14 anni per l’ultimo mondiale, ci sono bambini di 10 anni che non l’hanno mai vista: è una responsabilità che avvertiamo, ci metteremo l’anima per tornarci. Contagiare l’entusiasmo tutto il gruppo? Dobbiamo trasmetterlo, i ragazzi dell’Inter sono dei grandi calciatori e grandissime persone, io sono più piccolo di loro e da loro imparo, l’entusiasmo l’hanno sempre portato. Chiaro che la finale di Champions può segnare, ma sono grandi uomini e sanno trasmettere agli altri quanto sia importante la Nazionale e queste due partite. Norvegia da affrontare come il secondo tempo di Germania-Italia? Si riparte da lì, tenendo presente anche il primo tempo: dobbiamo cercare di avere continuità in tutta la partita, è una nazionale forte e siamo forti anche noi. Ci prepariamo al meglio, il secondo tempo di Dortmund è da ripetere per le partite che verranno, è un buon punto di partenza. Gli infortuni in gruppo? La preoccupazione può portare solo pensieri negativi, non siamo preoccupati ma fiduciosi in chi è qui. Sappiamo che l’attacco è il loro punto forte, ma siamo felici di lavorare di squadra con i giocatori a disposizione per fare una grande partite. Da seconda punta al fianco di Lukaku può essere simile con Kean? Per caratteristiche mie, giocare con un’altra punta può portare vantaggi a me e all’altro calciatore. Quest’anno Lucca, Retegui e Kean hanno fatto bene, sarà il mister a decidere la soluzione migliore ma per caratteristiche mie, vista anche l’annata con Lukaku, penso di potermi esprimere bene e fare ottime cose. Spalletti mi stima? Fondamentale sapere di essere stimati dal proprio allenatore, io tante volte sono venuto anche in momenti senza minuti nel club, poteva essere difficile ma lui mi ha sempre dimostrato stima e fiducia, cerco ogni volta di ripagarla e anche senza occasione provo a trasmettere la mia energia positiva. L’etichetta di giocatore che gioca meno minuti e che si fa trovare sempre pronto? Sono molto ambizioso, riconosco di essere stato importante in determinanti momenti anche senza continuità: so il lavoro che c’è dietro, mi piacerebbe in questo breve futuro avere più continuità in campo, per un calciatore avere modo di non dover fare dentro-fuori ti può portare ad essere più efficace. So quanto sono fortunato e provo a sfruttare ogni momento che mi viene dato”