Il giornalista Antonio Corbo scrive nel suo editoriale su Repubblica a proposito del Napoli di Conte e del presidente Aurelio De Laurentiis: "Occorreva pagare, e l’ha fatto. Lasciando il centro della scena al tecnico imposto dalla piazza. Ha speso come non mai, in una estate da 149,5 milioni, con acquisti prescritti come farmaci urgenti da Conte. E il tecnico che vuol sembrare di ghiaccio intravede dal ponte di comando le sagome del porto vicino. Si è rivelato un comandante. Più che la retorica della bellezza nel gioco, ha creato le premesse di un viaggio fino alla meta. La disciplina, il distacco da tentazioni oleografiche, un team numeroso e qualificato, il culto della fatica che i giocatori han fatto proprio fino a collezionare 12 insulti muscolari, gli ultimi, Neres e Buongiorno. L’obbedienza e la fede del gruppo sono il patto. Coinvolge tutti, chi detta le regole e chi le rispetta. L’ultimo Conte ha la sensibilità di adeguarsi al messaggio non scritto del presidente e ispirato dal pubblico di Napoli. Mai litigare per vincere. Sono proprio le frasi dell’allenatore le linee guida di questi giorni, quando sono apparse delle crepe. De Laurentiis ha rimosso ogni rischio di tensione inventandosi una vacanza, Conte ha capito e si è raccolto nelle febbri del finale. Quasi fatta, ci siamo. In questo possibile scudetto fatto solo di sacrifici e rinunce, riceve la smentita che non si aspetta. Scopre che qui, anche grazie al suo Napoli, certe cose si possono realizzare. Se questo è un prodigio".
di Napoli Magazine
29/04/2025 - 10:38
Il giornalista Antonio Corbo scrive nel suo editoriale su Repubblica a proposito del Napoli di Conte e del presidente Aurelio De Laurentiis: "Occorreva pagare, e l’ha fatto. Lasciando il centro della scena al tecnico imposto dalla piazza. Ha speso come non mai, in una estate da 149,5 milioni, con acquisti prescritti come farmaci urgenti da Conte. E il tecnico che vuol sembrare di ghiaccio intravede dal ponte di comando le sagome del porto vicino. Si è rivelato un comandante. Più che la retorica della bellezza nel gioco, ha creato le premesse di un viaggio fino alla meta. La disciplina, il distacco da tentazioni oleografiche, un team numeroso e qualificato, il culto della fatica che i giocatori han fatto proprio fino a collezionare 12 insulti muscolari, gli ultimi, Neres e Buongiorno. L’obbedienza e la fede del gruppo sono il patto. Coinvolge tutti, chi detta le regole e chi le rispetta. L’ultimo Conte ha la sensibilità di adeguarsi al messaggio non scritto del presidente e ispirato dal pubblico di Napoli. Mai litigare per vincere. Sono proprio le frasi dell’allenatore le linee guida di questi giorni, quando sono apparse delle crepe. De Laurentiis ha rimosso ogni rischio di tensione inventandosi una vacanza, Conte ha capito e si è raccolto nelle febbri del finale. Quasi fatta, ci siamo. In questo possibile scudetto fatto solo di sacrifici e rinunce, riceve la smentita che non si aspetta. Scopre che qui, anche grazie al suo Napoli, certe cose si possono realizzare. Se questo è un prodigio".