Massimo Sarci, ex d.t. dell'Anderlecht, ha rilasciato un'intervista a Tuttomercatoweb.com soffermandosi su Romelu Lukaku: "Lukaku mi ha citato nella sua biografia? Un orgoglio. Quando parli di Lukaku, per me è un pezzo di cuore, anche se con lui ho lavorato per un periodo di tempo non lungo. L'impatto di Lukaku per me è quasi sempre scontato, soprattutto se allenato da Conte. Anche se devo ammetterlo: questa volta qualche dubbio potevo averlo. Innanzitutto perché Napoli è una piazza particolare. Lui era in un momento diverso della carriera, rispetto a quando è arrivato all'Inter. Poi però mi sono ravveduto subito, pensando: eccolo qui, è sempre Romelu. Se un allenatore come Conte se lo porta dietro è perché sa che può essere uno strumento indispensabile. Ha dimostrato ancora una volta di esserlo. Lo paragono ad una chiave per scassinare la porta e la difesa avversaria. Non è stato quello dell'Inter, ma è stato funzionale. Nelle partite in cui non doveva mancare, non è mancato. In campo una partita su tre dava l'impressione che potesse essere in calo, ma se vai a vedere nei momenti importanti ha inciso moltissimo. Nelle situazioni decisive, non sbaglia, una cosa che appartiene a pochi giocatori. E questo si sente a livello di spogliatoio".
di Napoli Magazine
22/05/2025 - 22:52
Massimo Sarci, ex d.t. dell'Anderlecht, ha rilasciato un'intervista a Tuttomercatoweb.com soffermandosi su Romelu Lukaku: "Lukaku mi ha citato nella sua biografia? Un orgoglio. Quando parli di Lukaku, per me è un pezzo di cuore, anche se con lui ho lavorato per un periodo di tempo non lungo. L'impatto di Lukaku per me è quasi sempre scontato, soprattutto se allenato da Conte. Anche se devo ammetterlo: questa volta qualche dubbio potevo averlo. Innanzitutto perché Napoli è una piazza particolare. Lui era in un momento diverso della carriera, rispetto a quando è arrivato all'Inter. Poi però mi sono ravveduto subito, pensando: eccolo qui, è sempre Romelu. Se un allenatore come Conte se lo porta dietro è perché sa che può essere uno strumento indispensabile. Ha dimostrato ancora una volta di esserlo. Lo paragono ad una chiave per scassinare la porta e la difesa avversaria. Non è stato quello dell'Inter, ma è stato funzionale. Nelle partite in cui non doveva mancare, non è mancato. In campo una partita su tre dava l'impressione che potesse essere in calo, ma se vai a vedere nei momenti importanti ha inciso moltissimo. Nelle situazioni decisive, non sbaglia, una cosa che appartiene a pochi giocatori. E questo si sente a livello di spogliatoio".