“La gara di San Siro resterà nella storia, unica ed irripetibile, anche dal punto di vista tecnico. Certo, se ci fosse stato un allenatore italiano sulla panchina del Barça, al 90' non avrebbe mai perso, nè avrebbe mai lasciato fare l'uno contro uno in area di rigore ad Acerbi. E’ comunque - ha detto l’allenatore Andrea Agostinelli a Radio Marte nel corso di Marte Sport Live- la mentalità spagnola, in una squadra con ragazzini fenomenali, 17-18enni che già dominano anche in Nazionale. In questo senso abbiamo molto da imparare da loro. Meglio che l'Inter sia in finale? Assolutamente sì, tutto dipende dal Napoli, che è padrone del proprio destino, di certo la testa dei nerazzurri sarà tutta per la finalissima, dove peraltro credo siano anche favoriti. Onestamente senza scontro diretto, loro devono vincerle tutte mentre al Napoli bastano sette punti. C'è tutto perché il Napoli ce la faccia, fermo restando che le gare vanno prima giocate, bisogna aspettare ancora un pochettino. Gli azzurri non avranno regali da nessuno, nemmeno dal Genoa già salvo, sono convinto che prenderanno l'impegno nel giusto modo, senza avere il braccino. Credo che il Napoli vincerà domenica. Quarto posto? Penso alla Juventus, ma le due romane sono lì. il Bologna forse pensa alla finale di Coppa Italia, si gioca punto a punto, ci sono scontri diretti importantissimi, devo dire che l'incertezza regna anche in coda. La corsa Champions è però entusiasmante, se ci si sente già sicuri del quarto posto si rischia di finire addirittura in Conference. Il fatto che l'Inter abbia centrato due finali in tre anni avvalora il lavoro del Napoli, che quest'anno ha fatto un'ottima campagna acquisti ma si è indebolito senza Kvara. Conte ha rivitalizzato Di Lorenzo, Anguissa, Lobotka, il suo grande miracolo è questo, poi certo l'Inter ha perso qualche occasione ma è stato un campionato bellissimo”.