A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Claudio Anellucci, agente Fifa. Di seguito, un estratto dell’intervista.
La Juventus sembra essere a un passo dalla chiusura per Jonathan David: ritiene che questa operazione archivi definitivamente la possibilità di vedere Osimhen con la maglia della Juve?
“Io non credo. Credo che la Juventus stia ancora valutando come poter arrivare anche a Osimhen, soprattutto dopo la figuraccia fatta al Mondiale per Club. L’avventura di Vlahovic, da quello che si è visto, è ormai finita. Non ha giocato nemmeno un minuto nelle partite decisive, e il rapporto mi pare completamente compromesso. La Juventus, che sarà impegnata su più fronti nella prossima stagione, non può pensare di partire solo con un giocatore, Kolo Muani, seppur molto bravo. Anche Jonathan David mi piace molto, ho caldeggiato il suo nome affinché arrivasse in Italia, ma resta il fatto che servono almeno due centravanti veri. David può adattarsi in certi contesti, può giocare dietro le punte, ma non basta. Gonzalez, poi, non è da Juventus: ha dimostrato tutte le sue lacune, nonostante le belle cose fatte a Firenze. Portare certe maglie pesa, e per farlo servono giocatori importanti. Quindi secondo me la Juve proverà comunque a fare un tentativo per Osimhen.”
In casa Lazio, Lotito ha dichiarato che Sarri “ha un background bancario” e sa che non sono stati fatti errori. Secondo lei c’è davvero tensione tra i due? E come giudica questo blocco sul mercato?
“Quello che è successo non è un fulmine a ciel sereno. Era chiaro che ci fossero delle situazioni, anche legate ai bilanci, ben note a tutti. O si è fatto finta di nulla, oppure Sarri ha comunque accettato di partire consapevole della situazione. Quando, fino a due settimane dalla fine del campionato, la Lazio era a un punto dalla zona Champions, sembrava potesse farcela. Poi sono arrivate tre partite devastanti, e alla fine è arrivata settima. Ma detta così sembra un disastro, mentre in realtà tra la quarta e la settima ci sono stati solo tre punti. Quindi il campionato della Lazio, secondo me, è stato eccezionale, quasi miracoloso. Lotito ha scaricato su Baroni tutta la responsabilità, quasi a lavarsi la coscienza: ora la patata bollente è in mano sua. Quello che noto è la solita incongruenza, che ormai vediamo da vent’anni: tra ciò che dice il presidente e ciò che poi realmente fa. Trovo aberrante che una squadra come la Lazio non possa fare mercato, specialmente dopo che per anni è stata la stessa società a spingere per regole rigide in tema di bilanci.”
Juanlu Sánchez è un profilo che potrebbe fare sia il vice Di Lorenzo che l’esterno tutta fascia. Come lo vedrebbe in azzurro? La trattativa può andare in porto?
“Non so a che punto sia realmente la trattativa, ma posso dirti che è un giocatore che può tranquillamente stare nelle rotazioni di Antonio Conte. Ha qualità, ha fisico, ed è uno che può reggere l’impatto con la maglia del Napoli. Quindi sì, è un nome che mi piace, lo caldeggerei. Se il Napoli dovesse chiudere per lui, credo che si ritaglierebbe uno spazio importante.”
Sia Bernardeschi che Insigne hanno rescisso con il Toronto. Entrambi sembrano vicini a un ritorno in Serie A, Bernardeschi in particolare al Bologna. Le chiedo: possono ancora dare qualcosa?
“Io credo molto poco nei cosiddetti ‘cavalli di ritorno’, perché il calcio è cambiato. L’MLS è un cimitero di elefanti, come la lega araba: campionati poco motivanti, poco allenanti, vere e proprie scampagnate dorate. Se però tornano con la testa giusta, qualcosa possono ancora dare. Forse più Bernardeschi di Insigne, che per me ha già smesso da qualche anno di giocare ad alti livelli. Bernardeschi potrebbe ancora dire la sua, grazie ad un fisico sicuramente superiore al napoletano.”
Restando su Insigne: con la nuova Nazionale di Gattuso, potrebbe ritagliarsi spazio?
“Personalmente, Insigne non mi ha mai entusiasmato, nemmeno quando ha vinto l’Europeo con Mancini. Non mi piace come sta in campo, le scelte che fa, le giocate sono sempre le stesse. Quel ‘tiro a giro’ – come lo chiamano – che fanno tutti i giocatori con quel tipo di piede. Non è mai stato un giocatore che mi ha convinto. È solo una mia opinione tecnica, ci mancherebbe, ma continuo a pensarla così anche oggi.”
E invece Politano, che ha trovato poco spazio con Spalletti: può ritagliarsene di più con Gattuso?
“Politano è sempre stato sottovalutato. È cresciuto tantissimo, ha vinto il titolo con Spalletti e, nonostante qualcuno lo desse per finito, ha sempre dimostrato di saper stare in campo. Quando c’è, lo noti eccome; quando manca, si sente. È uno di quei giocatori che spostano, secondo me. Con Gattuso, che conosce il suo valore, può avere davvero spazio in Nazionale. Lo merita. Ce lo auguriamo, anche perché Politano ha fatto un percorso di crescita notevole al Napoli. È arrivato in punta di piedi ed è diventato una colonna della squadra. Lui e Rrahmani sono tra le costanti degli scudetti del Napoli, e all’inizio non erano certo considerati titolari inamovibili. Sono la prova che con il lavoro e la dedizione puoi conquistarti tutto.”