In Evidenza
LOTTA SCUDETTO - Agostinelli: "Il Napoli è padrone del proprio destino, Conte ha inciso"
01.05.2025 11:10 di Napoli Magazine

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Lecce. 

Dopo la semifinale d’andata tra Barcellona e Inter, chi vede favorita? 

“Io lo vedo al 50%, uguale. La risposta dell’Inter al momento di crisi è stata fortissima. Si sapeva che il Barcellona avrebbe concesso delle occasioni da gol, ma essere così presenti in partita per tutti i 90 minuti è stato impressionante. Non dimentichiamo che il Barcellona ha avuto le sue azioni, ma anche che l’Inter, per un dito di un piede, non ha fatto il 4-3: si trattava di un fuorigioco millimetrico di Mkhitaryan, roba assurda che lede allo spettacolo. Stiamo parlando di un’Inter che è tornata ad essere l’Inter vera, e questo mi fa pensare che a San Siro possa avere la possibilità di passare il turno e andare in finale.” 

A tutti piace che la tecnologia porti oggettività, ma secondo lei è la regola del fuorigioco che va rivista? 

“Assolutamente sì. Bisognerebbe concedere un minimo margine che permetta al giocatore di avere l’opportunità di segnare. Questa regola andrebbe rivista. Non vale solo per l’Inter: tante squadre si sono viste annullare gol per questione di centimetri. Non ha senso. Per me deve essere cambiata: sarebbe meglio per tutti, soprattutto per lo spettacolo.” 

Qualcuno dice che l’Inter sia stata fin troppo ambiziosa, e che il suo allenatore abbia contribuito a farcelo pensare. Secondo lei, Simone Inzaghi ha un po’ subito la trappola mediatica del “triplete”? 

“Potrebbe essere vero… o no. Io dico solo una cosa: l’Inter, comunque fosse andato il campionato, aveva dimostrato di non essere la stessa dello scorso anno, questo lo sappiamo. Alcuni giocatori hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Però, essendo una squadra con una rosa molto ampia, è sempre rimasta ai vertici: sia in Coppa Italia, perdendo male la semifinale col Milan, sia in campionato dove è seconda, sia in Champions. Detto questo, per fare qualcosa di importante, l’Inter deve essere quella di ieri sera. Contro questo Barcellona non c’è tanto fattore campo, ce n’è solo un po’. Nessuno pensava a una prestazione del genere. Avevamo tutti paura che potesse soccombere, e invece hanno dimostrato grande forza. Hanno riacquistato autostima, e questo sarà utile anche per il campionato. Ma ora hanno la testa a martedì prossimo, non c’è dubbio. Il calcio è davvero strano: solo un mese fa il Napoli era in crisi, mentre l’Inter volava verso lo scudetto. Oggi la situazione si è completamente ribaltata.” 

Come è possibile finire la “benzina” e ritrovarla così velocemente? 

“È questione di motivazioni. Fino a 10-15 giorni fa io davo più possibilità all’Inter di vincere lo scudetto. Adesso, bisogna essere onesti: il Napoli è favorito. Questo non significa aver già vinto, sia chiaro, perché siamo a distanza di una partita, cioè solo tre punti. Ma oggi il Napoli è padrone del proprio destino. La trasferta di Lecce, ad esempio, non è l’ultimo vero ostacolo del Napoli. È un ostacolo, ma non è l’ultimo. Le partite vanno sempre giocate. Sicuramente è un passaggio importante: se vinci, manca una domenica in meno. Quindi ogni partita deve essere vissuta come una finale di Coppa del Mondo.” 

Sulla stagione del Napoli ha inciso di più Antonio Conte o Scott McTominay? 

“Assolutamente Antonio Conte. Perché questa squadra era stata sì rinforzata, ma non in modo eclatante. Lui ha fatto rendere tutti al massimo. McTominay e Lukaku, che hanno inciso molto, sono stati uomini fortemente voluti da Conte. Antonio ha tenuto in piedi la squadra anche dopo che gli hanno venduto Kvaratskhelia, ma io voglio sottolineare soprattutto le prestazioni degli eroi dello scudetto di Spalletti, che l’anno scorso avevano reso poco e che invece ora hanno ritrovato fame e voglia proprio grazie al mister. Questo è un grande merito dell’allenatore.”  

 

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
LOTTA SCUDETTO - Agostinelli: "Il Napoli è padrone del proprio destino, Conte ha inciso"

di Napoli Magazine

01/05/2025 - 11:10

A “1 Football Club” su 1 Station Radio, è intervenuto Andrea Agostinelli, allenatore ed ex calciatore, tra le tante, di Napoli e Lecce. 

Dopo la semifinale d’andata tra Barcellona e Inter, chi vede favorita? 

“Io lo vedo al 50%, uguale. La risposta dell’Inter al momento di crisi è stata fortissima. Si sapeva che il Barcellona avrebbe concesso delle occasioni da gol, ma essere così presenti in partita per tutti i 90 minuti è stato impressionante. Non dimentichiamo che il Barcellona ha avuto le sue azioni, ma anche che l’Inter, per un dito di un piede, non ha fatto il 4-3: si trattava di un fuorigioco millimetrico di Mkhitaryan, roba assurda che lede allo spettacolo. Stiamo parlando di un’Inter che è tornata ad essere l’Inter vera, e questo mi fa pensare che a San Siro possa avere la possibilità di passare il turno e andare in finale.” 

A tutti piace che la tecnologia porti oggettività, ma secondo lei è la regola del fuorigioco che va rivista? 

“Assolutamente sì. Bisognerebbe concedere un minimo margine che permetta al giocatore di avere l’opportunità di segnare. Questa regola andrebbe rivista. Non vale solo per l’Inter: tante squadre si sono viste annullare gol per questione di centimetri. Non ha senso. Per me deve essere cambiata: sarebbe meglio per tutti, soprattutto per lo spettacolo.” 

Qualcuno dice che l’Inter sia stata fin troppo ambiziosa, e che il suo allenatore abbia contribuito a farcelo pensare. Secondo lei, Simone Inzaghi ha un po’ subito la trappola mediatica del “triplete”? 

“Potrebbe essere vero… o no. Io dico solo una cosa: l’Inter, comunque fosse andato il campionato, aveva dimostrato di non essere la stessa dello scorso anno, questo lo sappiamo. Alcuni giocatori hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Però, essendo una squadra con una rosa molto ampia, è sempre rimasta ai vertici: sia in Coppa Italia, perdendo male la semifinale col Milan, sia in campionato dove è seconda, sia in Champions. Detto questo, per fare qualcosa di importante, l’Inter deve essere quella di ieri sera. Contro questo Barcellona non c’è tanto fattore campo, ce n’è solo un po’. Nessuno pensava a una prestazione del genere. Avevamo tutti paura che potesse soccombere, e invece hanno dimostrato grande forza. Hanno riacquistato autostima, e questo sarà utile anche per il campionato. Ma ora hanno la testa a martedì prossimo, non c’è dubbio. Il calcio è davvero strano: solo un mese fa il Napoli era in crisi, mentre l’Inter volava verso lo scudetto. Oggi la situazione si è completamente ribaltata.” 

Come è possibile finire la “benzina” e ritrovarla così velocemente? 

“È questione di motivazioni. Fino a 10-15 giorni fa io davo più possibilità all’Inter di vincere lo scudetto. Adesso, bisogna essere onesti: il Napoli è favorito. Questo non significa aver già vinto, sia chiaro, perché siamo a distanza di una partita, cioè solo tre punti. Ma oggi il Napoli è padrone del proprio destino. La trasferta di Lecce, ad esempio, non è l’ultimo vero ostacolo del Napoli. È un ostacolo, ma non è l’ultimo. Le partite vanno sempre giocate. Sicuramente è un passaggio importante: se vinci, manca una domenica in meno. Quindi ogni partita deve essere vissuta come una finale di Coppa del Mondo.” 

Sulla stagione del Napoli ha inciso di più Antonio Conte o Scott McTominay? 

“Assolutamente Antonio Conte. Perché questa squadra era stata sì rinforzata, ma non in modo eclatante. Lui ha fatto rendere tutti al massimo. McTominay e Lukaku, che hanno inciso molto, sono stati uomini fortemente voluti da Conte. Antonio ha tenuto in piedi la squadra anche dopo che gli hanno venduto Kvaratskhelia, ma io voglio sottolineare soprattutto le prestazioni degli eroi dello scudetto di Spalletti, che l’anno scorso avevano reso poco e che invece ora hanno ritrovato fame e voglia proprio grazie al mister. Questo è un grande merito dell’allenatore.”