A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista e scrittore.
A proposito del grande calciomercato del Napoli, che mai si era mosso così in anticipo nella finestra estiva, le chiedo: tutti questi acquisti che sta facendo il Napoli tolgono ogni alibi ad Antonio Conte?
“Vincere è una parola d’ordine che Antonio Conte ha sempre cercato di trasmettere ovunque sia stato: è il suo marchio di fabbrica. Cosa fa Conte? Vuole vincere, vuole provare a vincere. Poi è chiaro, vince uno solo, diciamolo. Ma Conte scende in campo per vincere, non lo fa per far piacere ai tifosi o per partecipare. L’ha detto chiaramente: ‘Io voglio vincere’. Questa è una squadra costruita per vincere, altrimenti Conte non sarebbe rimasto a Napoli. Se è rimasto è perché ha avuto la sensazione, netta, che la società lo stesse accompagnando verso questo obiettivo, che avesse sposato la sua idea di crescita. Tutto questo sta succedendo perché hai portato a Napoli uno straordinario personaggio di calcio, che si chiama Antonio Conte. Ha questo nel DNA. Ovunque è stato ha vinto, a parte l’esperienza al Tottenham – dove comunque ha portato in Champions una squadra che non ci andava da tempo. Conte si è settato per questo, è la sua prospettiva".
Il Napoli sta facendo un mercato importante, da un lato sta allargando la rosa con qualità, dall’altro, però, guardando i titolari – fatta eccezione per De Bruyne – non vediamo un miglioramento netto. Sono stati presi ottimi giocatori alternativi, ma non un elemento che ti cambia ogni reparto. Che ne pensa?
“Posso anche rovesciare la domanda: ma il Napoli aveva davvero bisogno di un giocatore di quel tipo, o piuttosto di allargare la rosa con giocatori giusti da inserire nell’idea di calcio di Conte? L’anno scorso, la squadra base ha funzionato. Il problema è arrivato con la stanchezza.Quando c’era bisogno di cambiare, si guardava la panchina e non c’erano alternative. Conte faceva pochissime sostituzioni perché le riserve non erano all’altezza dei titolari. Adesso, invece, ci sono alternative valide, in alcuni casi anche migliori. Penso a Bekeuma, che secondo me è straordinariamente forte. L’ho seguito dai primi giorni a Bologna, ha avuto una crescita costante, e ora, a 26 anni, è nel pieno della maturità. Il Napoli ha soluzioni in difesa per giocare sia a tre che a quattro, e ha alternative anche sugli esterni.Poi c’è il discorso legato a Lucca. A qualcuno può non piacere, ma io dico: è pronto per certi livelli? Sì. Perché ora, quando esce Lukaku, entra Lucca. L’anno scorso, quando usciva Lukaku, entrava Simeone, e la squadra non funzionava più. Lucca non è un top assoluto oggi, ma ha caratteristiche simili a Lukaku: fa la guerra davanti, è fisico, forte di testa, rientra a dare una mano, tiene palla quando serve. E con Conte migliorerà, perché Conte fa crescere i giocatori.Torno al concetto: servono venti giocatori funzionali tra loro. Se Conte ha voluto Lucca, io mi fido. Perché vuol dire che ha visto cose che noi, adesso, magari non vediamo".
A proposito di valutazioni: spesso sembrano un po’ gonfiate. Quanto incide la visione di Conte su queste operazioni? Cioè, se li ha scelti lui, il Napoli sa cosa può ottenere in cambio?
“Assolutamente. Conte è un maniaco, nel senso buono. Lo dico con simpatia e stima. Lo conosco da tanto, e lui i giocatori li studia prima. Quando chiede un nome, ti fa una lista con tre opzioni, ma li ha già analizzati tutti nel dettaglio. Prendiamo McTominay: chi avrebbe scommesso su di lui? Era in fase calante, aveva giocato meno. Ma Conte lo aveva seguito in Premier, lo conosceva, sapeva cosa poteva dare.Ecco perché dico: se Conte ha detto sì, vuol dire che il giocatore è quello giusto.Poi è chiaro, 40 milioni per Lucca sono tanti. Ma ormai il mercato è questo. Se ti chiedono 30 milioni per Piccoli, con tutto il rispetto, il problema è generale. Il Napoli non ha pagato troppo, è il mercato che è impazzito".
Secondo lei, la situazione Osimhen si risolverà?
“Credo che si risolverà per forza. Questo giocatore ha dato tantissimo, ha fatto vincere lo Scudetto, e ora è valutato 200 milioni. Ma è chiaro che ci sono stati episodi che hanno rotto qualcosa.Con la sua cessione, il Napoli incasserà una cifra importante, che andrà reinvestita. Mi aspetto che il Napoli, quest’anno, voglia attaccare la Champions. Lo Scudetto lo hai già vinto, ma ora De Laurentiis vuole portare il Napoli stabilmente tra le prime dieci-quindici squadre d’Europa. Con la Champions arrivano soldi, visibilità, opportunità.Sul fronte Osimhen-Galatasaray ci sono state tante parole, sponsor scomparsi, promesse da chiarire… Non è facile trattare con De Laurentiis, è uno tosto. Ma spero che la situazione si chiuda presto, anche per il bene del giocatore.Perché, diciamolo: uno come lui può ancora essere determinante in Champions. La storia della Turchia… mah, vedremo se ce la spiegheranno o meno. Ma può davvero andare a giocare lì uno così?”.
Con le uscite di Simeone e, eventualmente, Osimhen, potrebbe tornare di moda anche il nome di Núñez?
“Mi sembrerebbe strano. Sarebbero troppi. Io mi concentrerei su Ndoye. Se fossi un tifoso del Napoli, quello sarebbe il mio desiderio. Parliamo di un giocatore cresciuto tantissimo con Italiano. Salta l’uomo, fa gol, si muove bene, aiuta i compagni, e ha imparato anche la fase difensiva. Copre tutta la fascia con grande intelligenza tattica.È uno di quei profili che ti possono spaccare le partite e cambiare le situazioni difficili. Io andrei a prenderlo subito. Completano il reparto offensivo ad altissimo livello".
di Napoli Magazine
18/07/2025 - 13:09
A “1 Football Club”, in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Enzo Bucchioni, giornalista e scrittore.
A proposito del grande calciomercato del Napoli, che mai si era mosso così in anticipo nella finestra estiva, le chiedo: tutti questi acquisti che sta facendo il Napoli tolgono ogni alibi ad Antonio Conte?
“Vincere è una parola d’ordine che Antonio Conte ha sempre cercato di trasmettere ovunque sia stato: è il suo marchio di fabbrica. Cosa fa Conte? Vuole vincere, vuole provare a vincere. Poi è chiaro, vince uno solo, diciamolo. Ma Conte scende in campo per vincere, non lo fa per far piacere ai tifosi o per partecipare. L’ha detto chiaramente: ‘Io voglio vincere’. Questa è una squadra costruita per vincere, altrimenti Conte non sarebbe rimasto a Napoli. Se è rimasto è perché ha avuto la sensazione, netta, che la società lo stesse accompagnando verso questo obiettivo, che avesse sposato la sua idea di crescita. Tutto questo sta succedendo perché hai portato a Napoli uno straordinario personaggio di calcio, che si chiama Antonio Conte. Ha questo nel DNA. Ovunque è stato ha vinto, a parte l’esperienza al Tottenham – dove comunque ha portato in Champions una squadra che non ci andava da tempo. Conte si è settato per questo, è la sua prospettiva".
Il Napoli sta facendo un mercato importante, da un lato sta allargando la rosa con qualità, dall’altro, però, guardando i titolari – fatta eccezione per De Bruyne – non vediamo un miglioramento netto. Sono stati presi ottimi giocatori alternativi, ma non un elemento che ti cambia ogni reparto. Che ne pensa?
“Posso anche rovesciare la domanda: ma il Napoli aveva davvero bisogno di un giocatore di quel tipo, o piuttosto di allargare la rosa con giocatori giusti da inserire nell’idea di calcio di Conte? L’anno scorso, la squadra base ha funzionato. Il problema è arrivato con la stanchezza.Quando c’era bisogno di cambiare, si guardava la panchina e non c’erano alternative. Conte faceva pochissime sostituzioni perché le riserve non erano all’altezza dei titolari. Adesso, invece, ci sono alternative valide, in alcuni casi anche migliori. Penso a Bekeuma, che secondo me è straordinariamente forte. L’ho seguito dai primi giorni a Bologna, ha avuto una crescita costante, e ora, a 26 anni, è nel pieno della maturità. Il Napoli ha soluzioni in difesa per giocare sia a tre che a quattro, e ha alternative anche sugli esterni.Poi c’è il discorso legato a Lucca. A qualcuno può non piacere, ma io dico: è pronto per certi livelli? Sì. Perché ora, quando esce Lukaku, entra Lucca. L’anno scorso, quando usciva Lukaku, entrava Simeone, e la squadra non funzionava più. Lucca non è un top assoluto oggi, ma ha caratteristiche simili a Lukaku: fa la guerra davanti, è fisico, forte di testa, rientra a dare una mano, tiene palla quando serve. E con Conte migliorerà, perché Conte fa crescere i giocatori.Torno al concetto: servono venti giocatori funzionali tra loro. Se Conte ha voluto Lucca, io mi fido. Perché vuol dire che ha visto cose che noi, adesso, magari non vediamo".
A proposito di valutazioni: spesso sembrano un po’ gonfiate. Quanto incide la visione di Conte su queste operazioni? Cioè, se li ha scelti lui, il Napoli sa cosa può ottenere in cambio?
“Assolutamente. Conte è un maniaco, nel senso buono. Lo dico con simpatia e stima. Lo conosco da tanto, e lui i giocatori li studia prima. Quando chiede un nome, ti fa una lista con tre opzioni, ma li ha già analizzati tutti nel dettaglio. Prendiamo McTominay: chi avrebbe scommesso su di lui? Era in fase calante, aveva giocato meno. Ma Conte lo aveva seguito in Premier, lo conosceva, sapeva cosa poteva dare.Ecco perché dico: se Conte ha detto sì, vuol dire che il giocatore è quello giusto.Poi è chiaro, 40 milioni per Lucca sono tanti. Ma ormai il mercato è questo. Se ti chiedono 30 milioni per Piccoli, con tutto il rispetto, il problema è generale. Il Napoli non ha pagato troppo, è il mercato che è impazzito".
Secondo lei, la situazione Osimhen si risolverà?
“Credo che si risolverà per forza. Questo giocatore ha dato tantissimo, ha fatto vincere lo Scudetto, e ora è valutato 200 milioni. Ma è chiaro che ci sono stati episodi che hanno rotto qualcosa.Con la sua cessione, il Napoli incasserà una cifra importante, che andrà reinvestita. Mi aspetto che il Napoli, quest’anno, voglia attaccare la Champions. Lo Scudetto lo hai già vinto, ma ora De Laurentiis vuole portare il Napoli stabilmente tra le prime dieci-quindici squadre d’Europa. Con la Champions arrivano soldi, visibilità, opportunità.Sul fronte Osimhen-Galatasaray ci sono state tante parole, sponsor scomparsi, promesse da chiarire… Non è facile trattare con De Laurentiis, è uno tosto. Ma spero che la situazione si chiuda presto, anche per il bene del giocatore.Perché, diciamolo: uno come lui può ancora essere determinante in Champions. La storia della Turchia… mah, vedremo se ce la spiegheranno o meno. Ma può davvero andare a giocare lì uno così?”.
Con le uscite di Simeone e, eventualmente, Osimhen, potrebbe tornare di moda anche il nome di Núñez?
“Mi sembrerebbe strano. Sarebbero troppi. Io mi concentrerei su Ndoye. Se fossi un tifoso del Napoli, quello sarebbe il mio desiderio. Parliamo di un giocatore cresciuto tantissimo con Italiano. Salta l’uomo, fa gol, si muove bene, aiuta i compagni, e ha imparato anche la fase difensiva. Copre tutta la fascia con grande intelligenza tattica.È uno di quei profili che ti possono spaccare le partite e cambiare le situazioni difficili. Io andrei a prenderlo subito. Completano il reparto offensivo ad altissimo livello".