A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto l’ex calciatore e allenatore Cristiano Lucarelli: “Al Napoli manca un po’ di brillantezza, che penso sia dovuta agli impegni raddoppiati. Prima c’era più tempo per preparare le partite. Non è semplice per il Napoli gestire il post scudetto, mentre per l’Atalanta non è facile gestire il post Gasperini. Si sapeva che era una situazione non facile. Il mio infortunio? Il merito fu della grande voglia di tornare e dell’ottimo staff medico. C’era una struttura che si dedicava al recupero dopo la mia rottura del crociato. Lavoravo 12 ore al giorno, iniziavo la mattina con la piscina fino al pomeriggio in campo. C’era una grande predisposizione mentale nel voler recuperare così velocemente nonostante i miei 36 anni. Dalla rottura del crociato ho impiegato 88 giorni a tornare. Penso sia stato un record. Meno di tre mesi. Non ho avuto nessuna conseguenza sennò il rimpianto di essere arrivato a Napoli troppo tardi. Pio Esposito? Può diventare un grande centravanti, anche se lo abbiamo detto di tanti giovani che poi non sono riusciti a imporsi. Oggi è difficile mantenersi a un certo livello. È difficile oggi trovare un giovane attaccante che riesce a imporsi prima dei 26-27 anni”.
di Napoli Magazine
20/11/2025 - 15:49
A Radio Napoli Centrale, nel corso di “Un calcio alla radio”, è intervenuto l’ex calciatore e allenatore Cristiano Lucarelli: “Al Napoli manca un po’ di brillantezza, che penso sia dovuta agli impegni raddoppiati. Prima c’era più tempo per preparare le partite. Non è semplice per il Napoli gestire il post scudetto, mentre per l’Atalanta non è facile gestire il post Gasperini. Si sapeva che era una situazione non facile. Il mio infortunio? Il merito fu della grande voglia di tornare e dell’ottimo staff medico. C’era una struttura che si dedicava al recupero dopo la mia rottura del crociato. Lavoravo 12 ore al giorno, iniziavo la mattina con la piscina fino al pomeriggio in campo. C’era una grande predisposizione mentale nel voler recuperare così velocemente nonostante i miei 36 anni. Dalla rottura del crociato ho impiegato 88 giorni a tornare. Penso sia stato un record. Meno di tre mesi. Non ho avuto nessuna conseguenza sennò il rimpianto di essere arrivato a Napoli troppo tardi. Pio Esposito? Può diventare un grande centravanti, anche se lo abbiamo detto di tanti giovani che poi non sono riusciti a imporsi. Oggi è difficile mantenersi a un certo livello. È difficile oggi trovare un giovane attaccante che riesce a imporsi prima dei 26-27 anni”.