A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Pensa che Lang riuscirà a prendersi la titolarità, farà tutto l'anno la riserva oppure gennaio potrebbe andare in prestito?
"Non credo possa andar via. Secondo me, da questo momento in poi ci sarà bisogno un po' di tutti, perché abbiamo visto come le difficoltà siano emerse con l'aumento del numero di partite. Adesso andiamo incontro a 10 gare, dipende anche dalla Supercoppa, in 36 giorni. Credo che tra Lang, Neres e Lucca tutti saranno chiamati in causa e avranno più minutaggio. Mi aspetto che Lang da qui in avanti diventi più importante per il Napoli".
Ci scrivono: “questo sarà sicuramente l'ultimo anno di Conte”. È d'accordo?
"Conte, se la stagione finisse oggi, andrebbe via, ma manca ancora la parte più importante dove può cambiare tutto. Diciamo che tutto quello che sta succedendo ce lo fa pensare. Poi non si sa mai cosa possa accadere. Io certezze non ne ho. È chiaro che, se uno dovesse fare oggi una previsione, potrebbe pensare quello. Però dobbiamo capire come si uscirà da questo momento di crisi, cosa farà l'allenatore, cosa farà la squadra, come si svilupperà la stagione. Oggi probabilmente pensiamo tutti così, ma non sappiamo cosa succederà e come evolverà il campionato. Quindi qualche dubbio dobbiamo conservarlo".
Quanto ha inciso l'infortunio di Lukaku sia sul mercato sia sul gioco di Conte?
"Secondo me gli infortuni hanno inciso pesantemente su tutto. Non è solo una questione di gioco, perché avere tutti a disposizione avrebbe permesso a Conte di inserire meglio i nuovi. Se hai una base consolidata, mi riferisco a Lukaku, a Rrahmani, a Lobotka è più facile cadenzare l'inserimento dei nuovi. Quando cominci a perdere pezzi perdi certezze, perdi riferimenti e questo ha condizionato il Napoli. Non voglio dire che la rosa non sia all'altezza dei cambi, però avere Rrahmani nove volte su dieci è una cosa, non averlo è un'altra. Per me gli infortuni sono stati molto pesanti. Quando Conte recupererà tutti, la situazione, le rotazioni e gli impegni ravvicinati diventeranno meno gravosi".
Con il rientro di Lukaku crede che si tornerà al 3-5-2, il modulo storico di Conte?
"Non credo. Non vedo la necessità di cambiare in questo momento, anche perché a centrocampo il Napoli ha uomini contati, soprattutto dopo l'infortunio di Anguissa. Vediamo se ci saranno sorprese sul mercato: probabilmente qualcosa arriverà, perché è un reparto già attenzionato. Ma non penso ci sia la volontà di cambiare adesso anche perché c'è la necessità di dare più spazio agli esterni offensivi, che finora sono stati un po' penalizzati. Conte comunque è bravo a modellare la squadra in base agli uomini che ha: vediamo cosa avrà a disposizione da gennaio in poi prima di pensare ad un cambio modulo".
Come commenta i tanti tifosi che sostengono la stampa stia facendo passare un periodo di flessione come il momento più drammatico della storia del Napoli?
"Io credo che questa atmosfera di disastro attorno al Napoli sia un po' esagerata, non solo da parte della stampa. Sembra che si parli del Napoli come se fosse nelle condizioni della Fiorentina, ultima in classifica e in crisi totale. In realtà il Napoli oggi ha due punti dal primo posto, è tra le prime 24 in Champions, giocherà la Supercoppa e la Coppa Italia. Parlare di catastrofe mi sembra eccessivo. È un momento di difficoltà, e bisogna uscirne. Vediamo da lunedì - quando tornerà Conte - cosa succederà a Castel Volturno e ci renderemo conto di come evolverà la situazione. Secondo me, conoscendo gli attori in causa, può solo migliorare. Però è difficile fare previsioni certe: bisogna avere pazienza".
Dopo questa crepa aperta da Conte post-Bologna, crede che il Napoli lotterà per il titolo?
"Ti dico questo: se pensiamo che Conte abbia scatenato tutto con le parole post-Bologna, dobbiamo anche chiederci perché lo abbia fatto. Conte non è uno stupido, secondo me, lo ha fatto per generare tensione e ottenere una reazione. Lo ha raccontato anche il suo grande amico Berruto, Conte non fa nulla a caso. Vuole che tutti, a partire da lui stesso, prendano coscienza di ciò che non va e ripartano. Mi aspetto che il Napoli possa ripartire con un'altra alchimia dopo la sosta, perché tutti dovranno guardarsi in faccia e dirsi cosa non funzioni. Bisognerà trovare una via d'uscita, perché non fa piacere a nessuno, né all'allenatore né alla squadra né al club, andare avanti e peggiorare ulteriormente la situazione".
di Napoli Magazine
15/11/2025 - 12:50
A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Pasquale Salvione, coordinatore del Corriere dello Sport online. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Pensa che Lang riuscirà a prendersi la titolarità, farà tutto l'anno la riserva oppure gennaio potrebbe andare in prestito?
"Non credo possa andar via. Secondo me, da questo momento in poi ci sarà bisogno un po' di tutti, perché abbiamo visto come le difficoltà siano emerse con l'aumento del numero di partite. Adesso andiamo incontro a 10 gare, dipende anche dalla Supercoppa, in 36 giorni. Credo che tra Lang, Neres e Lucca tutti saranno chiamati in causa e avranno più minutaggio. Mi aspetto che Lang da qui in avanti diventi più importante per il Napoli".
Ci scrivono: “questo sarà sicuramente l'ultimo anno di Conte”. È d'accordo?
"Conte, se la stagione finisse oggi, andrebbe via, ma manca ancora la parte più importante dove può cambiare tutto. Diciamo che tutto quello che sta succedendo ce lo fa pensare. Poi non si sa mai cosa possa accadere. Io certezze non ne ho. È chiaro che, se uno dovesse fare oggi una previsione, potrebbe pensare quello. Però dobbiamo capire come si uscirà da questo momento di crisi, cosa farà l'allenatore, cosa farà la squadra, come si svilupperà la stagione. Oggi probabilmente pensiamo tutti così, ma non sappiamo cosa succederà e come evolverà il campionato. Quindi qualche dubbio dobbiamo conservarlo".
Quanto ha inciso l'infortunio di Lukaku sia sul mercato sia sul gioco di Conte?
"Secondo me gli infortuni hanno inciso pesantemente su tutto. Non è solo una questione di gioco, perché avere tutti a disposizione avrebbe permesso a Conte di inserire meglio i nuovi. Se hai una base consolidata, mi riferisco a Lukaku, a Rrahmani, a Lobotka è più facile cadenzare l'inserimento dei nuovi. Quando cominci a perdere pezzi perdi certezze, perdi riferimenti e questo ha condizionato il Napoli. Non voglio dire che la rosa non sia all'altezza dei cambi, però avere Rrahmani nove volte su dieci è una cosa, non averlo è un'altra. Per me gli infortuni sono stati molto pesanti. Quando Conte recupererà tutti, la situazione, le rotazioni e gli impegni ravvicinati diventeranno meno gravosi".
Con il rientro di Lukaku crede che si tornerà al 3-5-2, il modulo storico di Conte?
"Non credo. Non vedo la necessità di cambiare in questo momento, anche perché a centrocampo il Napoli ha uomini contati, soprattutto dopo l'infortunio di Anguissa. Vediamo se ci saranno sorprese sul mercato: probabilmente qualcosa arriverà, perché è un reparto già attenzionato. Ma non penso ci sia la volontà di cambiare adesso anche perché c'è la necessità di dare più spazio agli esterni offensivi, che finora sono stati un po' penalizzati. Conte comunque è bravo a modellare la squadra in base agli uomini che ha: vediamo cosa avrà a disposizione da gennaio in poi prima di pensare ad un cambio modulo".
Come commenta i tanti tifosi che sostengono la stampa stia facendo passare un periodo di flessione come il momento più drammatico della storia del Napoli?
"Io credo che questa atmosfera di disastro attorno al Napoli sia un po' esagerata, non solo da parte della stampa. Sembra che si parli del Napoli come se fosse nelle condizioni della Fiorentina, ultima in classifica e in crisi totale. In realtà il Napoli oggi ha due punti dal primo posto, è tra le prime 24 in Champions, giocherà la Supercoppa e la Coppa Italia. Parlare di catastrofe mi sembra eccessivo. È un momento di difficoltà, e bisogna uscirne. Vediamo da lunedì - quando tornerà Conte - cosa succederà a Castel Volturno e ci renderemo conto di come evolverà la situazione. Secondo me, conoscendo gli attori in causa, può solo migliorare. Però è difficile fare previsioni certe: bisogna avere pazienza".
Dopo questa crepa aperta da Conte post-Bologna, crede che il Napoli lotterà per il titolo?
"Ti dico questo: se pensiamo che Conte abbia scatenato tutto con le parole post-Bologna, dobbiamo anche chiederci perché lo abbia fatto. Conte non è uno stupido, secondo me, lo ha fatto per generare tensione e ottenere una reazione. Lo ha raccontato anche il suo grande amico Berruto, Conte non fa nulla a caso. Vuole che tutti, a partire da lui stesso, prendano coscienza di ciò che non va e ripartano. Mi aspetto che il Napoli possa ripartire con un'altra alchimia dopo la sosta, perché tutti dovranno guardarsi in faccia e dirsi cosa non funzioni. Bisognerà trovare una via d'uscita, perché non fa piacere a nessuno, né all'allenatore né alla squadra né al club, andare avanti e peggiorare ulteriormente la situazione".