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ON AIR - Trotta: "De Bruyne a Napoli? Un colpo di genio, rappresenta un segnale importante"
12.06.2025 11:07 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Juve.

Ivano, partirei con lei dalla questione Juventus. Una Juventus che ha ufficializzato la permanenza in panchina di Igor Tudor fino al 2027. Una scelta convincente? 

“È una scelta un po’ condizionata da tutto quello che è successo con Conte. Non era la prima opzione continuare con Tudor, però gli eventi hanno portato a questa situazione. Detto ciò, sono d’accordo con il prolungamento, perché c’era bisogno di dare all’allenatore la certezza che non fosse lì solo di passaggio. Anche perché oggi, si sa, i contratti si risolvono facilmente, funziona così".

Mi permetta di incalzarla ancora su questo tema: Tudor aveva già sollevato una polemica all’ultima giornata di campionato, dichiarando che se non fosse stato confermato per la prossima stagione non si sarebbe presentato al Mondiale per Club. Poi i fatti e le scelte di Conte hanno lasciato la Juventus “col cerino in mano”. La scelta di Tudor, dunque, è davvero una scelta di ripiego. Quanto può pesare questo sulla sua autorevolezza nello spogliatoio? 

“No, infatti c’era bisogno di un segnale forte da parte della Juve, ‘blindandolo’ tra virgolette. La Juve si è trovata costretta a fare questa scelta perché, al momento, non c’era granché in giro. Ha preferito continuare con Tudor, ma quando una decisione viene sposata pienamente dalla società, i giocatori non guardano troppo oltre. Alla fine accettano la scelta. Non lo considero un allenatore inadatto, anzi. È vero, è una scelta condizionata, soprattutto dal fatto che Conte sia rimasto a Napoli. La Juve è stata in qualche modo obbligata a proseguire con Tudor. Non la definirei però una scelta di ripiego, e nemmeno sbagliata".

Oggi a Napoli l’ambiente è in fermento: Kevin De Bruyne è atterrato a Roma, sosterrà le visite mediche e poi firmerà un contratto biennale col Napoli. Che colpo è? 

“Un colpo di genio. Perché oggi, forse, passa come normale, ma portare De Bruyne a Napoli fino a poco tempo fa sembrava fantacalcio. Non è più giovanissimo, è vero, ed era a fine contratto con il City, ma il Napoli è riuscito a portarlo qui. Non credo che nessun altro ci abbia pensato, semplicemente oggi il Napoli ha la forza per fare certi colpi, anche grazie alla presenza di Antonio Conte in panchina, al fatto che ha vinto lo Scudetto e che disputerà la Champions. De Bruyne rappresenta un segnale importante: dimostra che il Napoli può e deve essere protagonista anche nelle prossime stagioni, oltre ad innalzare il livello di tutta la Serie A".

Parliamo ora della Nazionale. È diventata ormai una telenovela: siamo alla quinta, forse sesta o settima “puntata”. Secondo lei, chi è il favorito? E soprattutto, chi preferirebbe vedere sulla panchina azzurra? Le piacerebbe la suggestione Mourinho?  

“No, io dico di no a Mourinho. Secondo me non è lui. Gattuso è quello più vicino. Pioli, ad esempio, sembra ormai orientato verso la Fiorentina, e comunque le panchine sono tutte sistemate. Gattuso sarebbe una scelta logica: è un motivatore, ha vissuto la Nazionale da campione del mondo, si fa voler bene. Potrebbe essere la scelta giusta per questo momento. Però ho letto un’intervista di Sacchi e mi trovo d’accordo: il commissario tecnico non dev’essere solo un motivatore, ma anche uno psicologo. La Nazionale è una realtà complicata, non è solo selezione. Spero davvero che venga fatta la scelta giusta per portarci al Mondiale, perché saltare il terzo di fila sarebbe ridicolo".

Yunus Musah del Milan alla corte di Antonio Conte, la convincerebbe? E le cifre – si parla di 25 milioni di euro – sono adeguate? 

“Sì, mi convince. Anche io ho letto dei 25 milioni, e non sono pochi. Ma se il Napoli spinge così tanto e Conte insiste, allora sì. Io tendo a fidarmi sempre delle scelte di Conte: ha dimostrato di riuscire a far rendere al massimo anche giocatori che sembravano dimenticati. Se lui crede che Musah possa essere un elemento funzionale al suo progetto, allora dico sì".

Ci sono tanti nomi accostati al Napoli, ma con lei vorrei concentrarmi su quello che sembra essere il più vicino, ovvero Sam Beukema del Bologna. Con Conte sarebbe titolare? 

“Ci stavo ragionando giusto ieri. Per me oggi non esiste più il concetto di titolari e riserve. Oggi servono quattro centrali di livello, tutti potenzialmente titolari. Col discorso della Champions, e tutte le partite che il Napoli dovrà affrontare, serve una rosa super competitiva. Quando manca uno, deve entrare un altro titolare, non un rincalzo. Magari qualcuno farà il muso lungo, ma ci vogliono giocatori forti in ogni ruolo. Beukema sarebbe un titolare assoluto. È un giocatore importante. Al Bologna ha fatto benissimo. Però deve venire a Napoli con la consapevolezza che ci sono altri giocatori forti quanto lui. Questo è il punto".

Dai suoi social si evince che oggi sarà impegnato coi giovani: dove sarà di preciso?  

“Oggi pomeriggio seconda giornata di Open Day con la FC Élite Academy Lodi, allo stadio Papa di Cardito, ore 19:30. Se avete ragazzi dal 2011 al 2014, ve lo consiglio: oltre a me, ci saranno anche Gennaro Scarlato, Emanuele Calaiò, Generoso Rossi e Tommaso Romito, oltre a tutto lo staff della nostra Academy".

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ON AIR - Trotta: "De Bruyne a Napoli? Un colpo di genio, rappresenta un segnale importante"

di Napoli Magazine

12/06/2025 - 11:07

A “1 Football Club”, su 1 Station Radio, è intervenuto Ivano Trotta, allenatore ed ex calciatore di Napoli e Juve.

Ivano, partirei con lei dalla questione Juventus. Una Juventus che ha ufficializzato la permanenza in panchina di Igor Tudor fino al 2027. Una scelta convincente? 

“È una scelta un po’ condizionata da tutto quello che è successo con Conte. Non era la prima opzione continuare con Tudor, però gli eventi hanno portato a questa situazione. Detto ciò, sono d’accordo con il prolungamento, perché c’era bisogno di dare all’allenatore la certezza che non fosse lì solo di passaggio. Anche perché oggi, si sa, i contratti si risolvono facilmente, funziona così".

Mi permetta di incalzarla ancora su questo tema: Tudor aveva già sollevato una polemica all’ultima giornata di campionato, dichiarando che se non fosse stato confermato per la prossima stagione non si sarebbe presentato al Mondiale per Club. Poi i fatti e le scelte di Conte hanno lasciato la Juventus “col cerino in mano”. La scelta di Tudor, dunque, è davvero una scelta di ripiego. Quanto può pesare questo sulla sua autorevolezza nello spogliatoio? 

“No, infatti c’era bisogno di un segnale forte da parte della Juve, ‘blindandolo’ tra virgolette. La Juve si è trovata costretta a fare questa scelta perché, al momento, non c’era granché in giro. Ha preferito continuare con Tudor, ma quando una decisione viene sposata pienamente dalla società, i giocatori non guardano troppo oltre. Alla fine accettano la scelta. Non lo considero un allenatore inadatto, anzi. È vero, è una scelta condizionata, soprattutto dal fatto che Conte sia rimasto a Napoli. La Juve è stata in qualche modo obbligata a proseguire con Tudor. Non la definirei però una scelta di ripiego, e nemmeno sbagliata".

Oggi a Napoli l’ambiente è in fermento: Kevin De Bruyne è atterrato a Roma, sosterrà le visite mediche e poi firmerà un contratto biennale col Napoli. Che colpo è? 

“Un colpo di genio. Perché oggi, forse, passa come normale, ma portare De Bruyne a Napoli fino a poco tempo fa sembrava fantacalcio. Non è più giovanissimo, è vero, ed era a fine contratto con il City, ma il Napoli è riuscito a portarlo qui. Non credo che nessun altro ci abbia pensato, semplicemente oggi il Napoli ha la forza per fare certi colpi, anche grazie alla presenza di Antonio Conte in panchina, al fatto che ha vinto lo Scudetto e che disputerà la Champions. De Bruyne rappresenta un segnale importante: dimostra che il Napoli può e deve essere protagonista anche nelle prossime stagioni, oltre ad innalzare il livello di tutta la Serie A".

Parliamo ora della Nazionale. È diventata ormai una telenovela: siamo alla quinta, forse sesta o settima “puntata”. Secondo lei, chi è il favorito? E soprattutto, chi preferirebbe vedere sulla panchina azzurra? Le piacerebbe la suggestione Mourinho?  

“No, io dico di no a Mourinho. Secondo me non è lui. Gattuso è quello più vicino. Pioli, ad esempio, sembra ormai orientato verso la Fiorentina, e comunque le panchine sono tutte sistemate. Gattuso sarebbe una scelta logica: è un motivatore, ha vissuto la Nazionale da campione del mondo, si fa voler bene. Potrebbe essere la scelta giusta per questo momento. Però ho letto un’intervista di Sacchi e mi trovo d’accordo: il commissario tecnico non dev’essere solo un motivatore, ma anche uno psicologo. La Nazionale è una realtà complicata, non è solo selezione. Spero davvero che venga fatta la scelta giusta per portarci al Mondiale, perché saltare il terzo di fila sarebbe ridicolo".

Yunus Musah del Milan alla corte di Antonio Conte, la convincerebbe? E le cifre – si parla di 25 milioni di euro – sono adeguate? 

“Sì, mi convince. Anche io ho letto dei 25 milioni, e non sono pochi. Ma se il Napoli spinge così tanto e Conte insiste, allora sì. Io tendo a fidarmi sempre delle scelte di Conte: ha dimostrato di riuscire a far rendere al massimo anche giocatori che sembravano dimenticati. Se lui crede che Musah possa essere un elemento funzionale al suo progetto, allora dico sì".

Ci sono tanti nomi accostati al Napoli, ma con lei vorrei concentrarmi su quello che sembra essere il più vicino, ovvero Sam Beukema del Bologna. Con Conte sarebbe titolare? 

“Ci stavo ragionando giusto ieri. Per me oggi non esiste più il concetto di titolari e riserve. Oggi servono quattro centrali di livello, tutti potenzialmente titolari. Col discorso della Champions, e tutte le partite che il Napoli dovrà affrontare, serve una rosa super competitiva. Quando manca uno, deve entrare un altro titolare, non un rincalzo. Magari qualcuno farà il muso lungo, ma ci vogliono giocatori forti in ogni ruolo. Beukema sarebbe un titolare assoluto. È un giocatore importante. Al Bologna ha fatto benissimo. Però deve venire a Napoli con la consapevolezza che ci sono altri giocatori forti quanto lui. Questo è il punto".

Dai suoi social si evince che oggi sarà impegnato coi giovani: dove sarà di preciso?  

“Oggi pomeriggio seconda giornata di Open Day con la FC Élite Academy Lodi, allo stadio Papa di Cardito, ore 19:30. Se avete ragazzi dal 2011 al 2014, ve lo consiglio: oltre a me, ci saranno anche Gennaro Scarlato, Emanuele Calaiò, Generoso Rossi e Tommaso Romito, oltre a tutto lo staff della nostra Academy".