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REPUBBLICA - Starace: "Dovevo fermarmi, ma a settembre incontrerò ADL, Maradona è stato un genio, il mio caffè? Tutti lo hanno bevuto"
09.08.2025 08:44 di Napoli Magazine

Tommaso Starace, storico magazziniere della SSC Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica: "Sono entrato prima come aiuto dello chef Maresca, ho passato dieci anni in cucina. Poi nel 1987 sono riuscito a coronare il mio vecchio sogno. Masturzo è andato in pensione e gli sono subentrato come capo magazziniere: era gennaio. Il 10 maggio ho vinto il mio primo scudetto. Maradona? Diego è stato un genio. Con lui non avevamo paura di nessuno. Ci ha insegnato a vincere. Si fidava tanto di me. La domenica ero l'unico che poteva andare in camera sua alle 12.30 per prendere la borsa e caricarla sul pullman. Sono stato al suo fianco pure al Mondiale del 1990. Ricordo ancora la finale con la Germania all'Olimpico. Quella volta ho visto Diego piangere. Lo scudetto più bello? Non si può fare una classifica. Quando vinci, è incredibile. Di sicuro il primo non si dimentica. Il legame con Mertens? Dries è una persona meravigliosa e un campione vero. Ci sentiamo sempre. Ho avuto buoni rapporti con tutti i calciatori. Poco fa, per dire, mi ha telefonato Crippa, sento De Napoli e i ragazzi della Primavera, hanno tutti ancora il mio numero. Ho sempre parlato con tutti prima dell'allenamento e loro hanno sempre saputo che potevano fidarsi di me, soprattutto i ragazzi. Il caffè della mia moka diventato un cult? Tutti lo hanno bevuto. Maurizio Sarri più degli altri: poi fumava una sigaretta e voleva subito un'altra tazzina. Per lo stesso motivo Spalletti stava più attento: lui è un ex fumatore e con il caffè temeva di riprendere il vizio. Mazzarri era un altro estimatore, ma ho avuto un bel rapporto con ogni allenatore. Tutti mi hanno insegnato qualcosa, da Bianchi a Conte, dal primo scudetto all'ultimo. Se col Napoli è finita? Col Napoli non finirà mai. E' la mia vita, ma a 70 anni dovevo fermarmi. A settembre incontrerò De Laurentiis che ringrazierò sempre. Vuole parlarmi: se c'è possibilità di collaborare ancora in qualche modo, valuteremo. Altrimenti resterò un uomo innamorato dell'azzurro". 

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REPUBBLICA - Starace: "Dovevo fermarmi, ma a settembre incontrerò ADL, Maradona è stato un genio, il mio caffè? Tutti lo hanno bevuto"

di Napoli Magazine

09/08/2025 - 08:44

Tommaso Starace, storico magazziniere della SSC Napoli, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano La Repubblica: "Sono entrato prima come aiuto dello chef Maresca, ho passato dieci anni in cucina. Poi nel 1987 sono riuscito a coronare il mio vecchio sogno. Masturzo è andato in pensione e gli sono subentrato come capo magazziniere: era gennaio. Il 10 maggio ho vinto il mio primo scudetto. Maradona? Diego è stato un genio. Con lui non avevamo paura di nessuno. Ci ha insegnato a vincere. Si fidava tanto di me. La domenica ero l'unico che poteva andare in camera sua alle 12.30 per prendere la borsa e caricarla sul pullman. Sono stato al suo fianco pure al Mondiale del 1990. Ricordo ancora la finale con la Germania all'Olimpico. Quella volta ho visto Diego piangere. Lo scudetto più bello? Non si può fare una classifica. Quando vinci, è incredibile. Di sicuro il primo non si dimentica. Il legame con Mertens? Dries è una persona meravigliosa e un campione vero. Ci sentiamo sempre. Ho avuto buoni rapporti con tutti i calciatori. Poco fa, per dire, mi ha telefonato Crippa, sento De Napoli e i ragazzi della Primavera, hanno tutti ancora il mio numero. Ho sempre parlato con tutti prima dell'allenamento e loro hanno sempre saputo che potevano fidarsi di me, soprattutto i ragazzi. Il caffè della mia moka diventato un cult? Tutti lo hanno bevuto. Maurizio Sarri più degli altri: poi fumava una sigaretta e voleva subito un'altra tazzina. Per lo stesso motivo Spalletti stava più attento: lui è un ex fumatore e con il caffè temeva di riprendere il vizio. Mazzarri era un altro estimatore, ma ho avuto un bel rapporto con ogni allenatore. Tutti mi hanno insegnato qualcosa, da Bianchi a Conte, dal primo scudetto all'ultimo. Se col Napoli è finita? Col Napoli non finirà mai. E' la mia vita, ma a 70 anni dovevo fermarmi. A settembre incontrerò De Laurentiis che ringrazierò sempre. Vuole parlarmi: se c'è possibilità di collaborare ancora in qualche modo, valuteremo. Altrimenti resterò un uomo innamorato dell'azzurro".