NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Vittoria della Supercoppa? Due trofei in un anno solare era successo con Benitez, ma era l'accopiata Coppa Italia-Supercoppa, non con lo Scudetto. Eguagliato Maradona? Non lo eguaglieremo mai! Passai una nottata molto divertente con lui e Claudia in un momento in cui non frequentavo il calcio. Da bambino ero innamorato del calcio perché mio padre mi portava a seguire quelle partite in cui l’asinello e la bara (che però, da piccoli ci impressionava) erano simboli molto presenti. Il Natale dei napoletani felice grazie alla vittoria della Supercoppa? Ne sono contento. Auguro a Radio CRC un sereno Natale. Auguri anche a voi giornalisti e alla new entry Alvino. A Napoli il Natale è una festa 'continuativa' che va dal 24 dicembre al 6 gennaio, un continuo programmare tavolate enormi. Noi da bambini giocavamo a Mercante in Fiera, Sette e Mezzo e mia nonna mi regalava le 7mila lire in argento, attualmente introvabili. Noi tifosi ce li giocavamo su Sette e Mezzo. Scrissi a Bianchini e proposi di fare un gioco di società con i tesserati del Napoli o fare noi una grande cena giocando dando il primo premio in beneficenza! Il fatto di esser stato molto competitivo a Sette e Mezzo l’ho trasportato nella mia vita. Quando mi sono emozionato di più? Il passaggio dalla Serie B alla Serie A è stato un momento indimenticabile che ti segna. Io ho cercato di far divertire le persone con il cinema e ci sono state poche persone che hanno avuto tanto successo considerando che il primo committente dei miei lavori è il pubblico. Quando vedo che questa gioia, il senso di rivincita trasmesso in tutto il mondo è un godimento che non ti toglie più nessuno. Scudetto dopo 33 anni? Sono emozioni diverse, ogni volta. Sono cose che ti segnano e questo non è stato ancora capito da chi segue istituzionalmente il calcio, sono troppo impegnati a considerare di essere rieletti. Non si può distruggere un gioco giocando troppo. Quando prepari un menù rischi di fare troppo e di mandare a casa la gente con gli incubi. I nostri incubi sono gli infortuni, non tengono conto di tutto ciò. Servirebbe proprio cambiare il rapporto di lavoro. I veri professionisti non si sottopongono a degli stress. Il calcio deve vivere per i tifosi, i dirigenti devono metterselo in testa. E’ difficile da digerire. Abbiamo l’esempio dell’NBA che si è fermato per sei mesi e ha ricominciato da zero. Qualcosa non funziona: non si può soltanto parlare delle solite note come il Barcellona. Ci sono dei ‘signorotti’ che comandano il calcio e ci sono delle formule che fanno ridere. Il problema è un altro: tutti vogliono aggiungere e nessuno vuole togliere. Così i nostri giocatori sono dati alle nazionali con troppo leggerezza. Dovrebbe essere il club a decidere se possono andare in nazionale. Ai dirigenti del calcio non importa nulla dei tifosi. Per il tifoso è il campionato nazionale ciò che conta di più. Le nostre sono società di calcio che non si possono tenere in gestione pubblica. Il Governo non fa nulla per dire ‘Se il calcio non funziona, troviamo le soluzioni giuste’. Eppure, sono tanti i tifosi in politica. Il Governo italiano da 30 anni non fa altro che mettere ostacoli per far sì che il calcio nostrano diventi forte e competente. I miei colleghi non mi seguono? Non è questo il fatto, io ho parlato anche con il mio amico Saputo. Gli ho detto che mi sono scocciato di andare a parlare del nulla, gli amministratori delegati vogliono mantenere il loro salario e non vogliono prendersi il rischio. Meglio procedere come si deve. Si perde di vista il problema per pensare solo a quello economico. La Lega fa finta di nulla. Cosa si mangia alla Vigilia di Natale? Si va di magro, poi il 25 dicembre si mangia il tortellino. Natale a Riyadh? E’ un meme che mi hanno mandato tutti! Per il nuovo anno ci dobbiamo dotare di un bel corno contro gli iettatori. Buon Natale a tutti e ai tifosi e a tutti coloro che soffrono negli ospedali, soprattutto ai bambini".
di Napoli Magazine
24/12/2025 - 14:17
NAPOLI - Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Radio CRC. Ecco quanto evidenziato da "Napoli Magazine": "Vittoria della Supercoppa? Due trofei in un anno solare era successo con Benitez, ma era l'accopiata Coppa Italia-Supercoppa, non con lo Scudetto. Eguagliato Maradona? Non lo eguaglieremo mai! Passai una nottata molto divertente con lui e Claudia in un momento in cui non frequentavo il calcio. Da bambino ero innamorato del calcio perché mio padre mi portava a seguire quelle partite in cui l’asinello e la bara (che però, da piccoli ci impressionava) erano simboli molto presenti. Il Natale dei napoletani felice grazie alla vittoria della Supercoppa? Ne sono contento. Auguro a Radio CRC un sereno Natale. Auguri anche a voi giornalisti e alla new entry Alvino. A Napoli il Natale è una festa 'continuativa' che va dal 24 dicembre al 6 gennaio, un continuo programmare tavolate enormi. Noi da bambini giocavamo a Mercante in Fiera, Sette e Mezzo e mia nonna mi regalava le 7mila lire in argento, attualmente introvabili. Noi tifosi ce li giocavamo su Sette e Mezzo. Scrissi a Bianchini e proposi di fare un gioco di società con i tesserati del Napoli o fare noi una grande cena giocando dando il primo premio in beneficenza! Il fatto di esser stato molto competitivo a Sette e Mezzo l’ho trasportato nella mia vita. Quando mi sono emozionato di più? Il passaggio dalla Serie B alla Serie A è stato un momento indimenticabile che ti segna. Io ho cercato di far divertire le persone con il cinema e ci sono state poche persone che hanno avuto tanto successo considerando che il primo committente dei miei lavori è il pubblico. Quando vedo che questa gioia, il senso di rivincita trasmesso in tutto il mondo è un godimento che non ti toglie più nessuno. Scudetto dopo 33 anni? Sono emozioni diverse, ogni volta. Sono cose che ti segnano e questo non è stato ancora capito da chi segue istituzionalmente il calcio, sono troppo impegnati a considerare di essere rieletti. Non si può distruggere un gioco giocando troppo. Quando prepari un menù rischi di fare troppo e di mandare a casa la gente con gli incubi. I nostri incubi sono gli infortuni, non tengono conto di tutto ciò. Servirebbe proprio cambiare il rapporto di lavoro. I veri professionisti non si sottopongono a degli stress. Il calcio deve vivere per i tifosi, i dirigenti devono metterselo in testa. E’ difficile da digerire. Abbiamo l’esempio dell’NBA che si è fermato per sei mesi e ha ricominciato da zero. Qualcosa non funziona: non si può soltanto parlare delle solite note come il Barcellona. Ci sono dei ‘signorotti’ che comandano il calcio e ci sono delle formule che fanno ridere. Il problema è un altro: tutti vogliono aggiungere e nessuno vuole togliere. Così i nostri giocatori sono dati alle nazionali con troppo leggerezza. Dovrebbe essere il club a decidere se possono andare in nazionale. Ai dirigenti del calcio non importa nulla dei tifosi. Per il tifoso è il campionato nazionale ciò che conta di più. Le nostre sono società di calcio che non si possono tenere in gestione pubblica. Il Governo non fa nulla per dire ‘Se il calcio non funziona, troviamo le soluzioni giuste’. Eppure, sono tanti i tifosi in politica. Il Governo italiano da 30 anni non fa altro che mettere ostacoli per far sì che il calcio nostrano diventi forte e competente. I miei colleghi non mi seguono? Non è questo il fatto, io ho parlato anche con il mio amico Saputo. Gli ho detto che mi sono scocciato di andare a parlare del nulla, gli amministratori delegati vogliono mantenere il loro salario e non vogliono prendersi il rischio. Meglio procedere come si deve. Si perde di vista il problema per pensare solo a quello economico. La Lega fa finta di nulla. Cosa si mangia alla Vigilia di Natale? Si va di magro, poi il 25 dicembre si mangia il tortellino. Natale a Riyadh? E’ un meme che mi hanno mandato tutti! Per il nuovo anno ci dobbiamo dotare di un bel corno contro gli iettatori. Buon Natale a tutti e ai tifosi e a tutti coloro che soffrono negli ospedali, soprattutto ai bambini".