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NEWS - Entra in vigore oggi la "Legge Brambilla" sui reati contro gli animali, la deputata e presidente LEIDAA: "Ho vinto la mia battaglia"
01.07.2025 15:51 di Napoli Magazine

Entra in vigore oggi la "Legge Brambilla" sui reati contro gli animali, la prima riforma organica del titolo IX bis del Codice penale, attesa da oltre vent’anni. La portata storica del testo è innanzitutto nella sua rivoluzione culturale con un ribaltamento di prospettiva: gli animali diventano finalmente il soggetto giuridico tutelato in via diretta dalla legge, in quanto esseri senzienti, portatori di diritti, e non si tutela più "il sentimento dell'uomo per gli animali". E sono esseri senzienti tutelati dalla legge tutti gli animali: d 'affezione, da reddito, selvatici, esotici, tutti indipendentemente dal fatto che abbiano o non abbiano un proprietario. L'importanza della "legge Brambilla" sta poi nel chiudere finalmente con la stagione dell'impunità per chi commette reati a danno degli animali: la normativa innalza tutte le pene (in particolare per l’uccisione e il maltrattamento), introduce anche un sistema di pesanti sanzioni pecuniarie sempre abbinate alla pena detentiva, prevede aggravanti generiche, introduce a livello nazionale il divieto di tenere il cane alla catena e tante altre importanti disposizioni. Esulta l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, autrice del provvedimento: “Ho vinto la mia battaglia”.
“Da quattro legislature – afferma la deputata di Nm - porto avanti questa campagna di civiltà, con tutto il mio impegno in nome di tutti gli indifesi e dei milioni di italiani che amano gli animali. È stato molto difficile arrivare al risultato in quanto ho avuto grande opposizione dei partiti di minoranza e dei vari soggetti portatori di interessi. Ma avevo promesso giustizia agli ultimi tra gli ultimi, ai tanti animali seviziati e uccisi da mani scellerate. Sono orgogliosa di aver mantenuto la promessa. Oggi la legge Brambilla entra in vigore e produrrà i suoi effetti, deterrente e repressivo. Affidiamo alla magistratura strumenti più efficaci e adeguati per punire i responsabili di fatti particolarmente gravi, reati gravi in sé, per il disvalore etico che manifestano, e perché la violenza contro gli animali spesso anticipa e  prepara quella sulle persone. Il cane Angelo torturato a morte nel Cosentino, il cane Aron bruciato a Palermo, il gatto Leone scuoiato vivo nel Salernitano, il gatto Green ucciso a botte in Veneto sono solo i casi più eclatanti, quelli che i media riportano o per la loro efferatezza o perché avvenuti sotto gli occhi di tutti e che, d’ora in poi, sarà più facile sanzionare come meritano. Ricordo infine che i reati contro gli animali, vittime mute, sono procedibili d’ufficio, non appena le autorità ne acquisiscano notizia, o perché sorprendono in flagrante chi li commette o in qualsiasi altro modo. Allora bisogna segnalare, segnalare, segnalare. Grazie alla sensibilità e al civismo degli italiani, questi reati saranno puniti più che nel passato. E grazie alla “legge Brambilla” saranno puniti più severamente. Sono felice ed orgogliosa di aver regalato all'Italia che ama gli animali questa grande vittoria".
Sulla nuova legge si è tenuto oggi, alla Camera, un breve evento di approfondimento con esperti altamente qualificati. “La legge – osserva il dottor Valerio de Gioia, consigliere della prima sezione penale della Corte d’appello di Roma, che ringrazia l’onorevole per averla condotta in porto – perfeziona un percorso nato nel 2004 per assicurare agli animali la massima tutela sia in termini di prevenzione che di repressione. L’art.1 mette finalmente l’animale al centro come essere senziente, realizzando con ciò il dettato costituzionale, e le aggravanti per i reati commessi in presenza di minori o diffusi per via telematica sono particolarmente apprezzabili”. Per l’avv. Giuseppe Belcastro, presidente della Camera Penale di Roma “la legge ha il grandissimo merito di essere radicata nell’idea di tutelare il soggetto più debole tra i deboli, perché non ha neppure la parola per difendersi. All’apparato sanzionatorio andranno però affiancate, per garantire la piena efficacia, iniziative di formazione e di “alfabetizzazione” sul rispetto degli animali”. Dal lato dell’accademia, il professor Antonio Fiorella, ordinario di diritto penale e direttore del Dipartimento di diritto penale dell’Università “La Sapienza” di Roma, sottolinea che, con questa legge, “l’uomo diventa in realtà il tutore o il curatore speciale dell’animale”. Infine il generale Giorgio Maria Borrelli, comandante del raggruppamento CITES dell’Arma dei Carabinieri, ricorda gli “enormi interessi illeciti” dietro il fenomeno del commercio e dello sfruttamento di animali, selvatici e domestici, interessi paragonabili per dimensioni a quelli del traffico di droga, di armi o di persone. “I Carabinieri –conclude – sono pronti a dare immediata applicazione alla nuova legge”.
Condiviso da tutti l’apprezzamento per la norma sull’affido definitivo degli animali sequestrati, defìnita da Belcastro “di grande civiltà”, perché trasforma effettivamente in soggetto l’oggetto della tutela penale”.

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di Napoli Magazine

01/07/2025 - 15:51

Entra in vigore oggi la "Legge Brambilla" sui reati contro gli animali, la prima riforma organica del titolo IX bis del Codice penale, attesa da oltre vent’anni. La portata storica del testo è innanzitutto nella sua rivoluzione culturale con un ribaltamento di prospettiva: gli animali diventano finalmente il soggetto giuridico tutelato in via diretta dalla legge, in quanto esseri senzienti, portatori di diritti, e non si tutela più "il sentimento dell'uomo per gli animali". E sono esseri senzienti tutelati dalla legge tutti gli animali: d 'affezione, da reddito, selvatici, esotici, tutti indipendentemente dal fatto che abbiano o non abbiano un proprietario. L'importanza della "legge Brambilla" sta poi nel chiudere finalmente con la stagione dell'impunità per chi commette reati a danno degli animali: la normativa innalza tutte le pene (in particolare per l’uccisione e il maltrattamento), introduce anche un sistema di pesanti sanzioni pecuniarie sempre abbinate alla pena detentiva, prevede aggravanti generiche, introduce a livello nazionale il divieto di tenere il cane alla catena e tante altre importanti disposizioni. Esulta l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente di LEIDAA e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, autrice del provvedimento: “Ho vinto la mia battaglia”.
“Da quattro legislature – afferma la deputata di Nm - porto avanti questa campagna di civiltà, con tutto il mio impegno in nome di tutti gli indifesi e dei milioni di italiani che amano gli animali. È stato molto difficile arrivare al risultato in quanto ho avuto grande opposizione dei partiti di minoranza e dei vari soggetti portatori di interessi. Ma avevo promesso giustizia agli ultimi tra gli ultimi, ai tanti animali seviziati e uccisi da mani scellerate. Sono orgogliosa di aver mantenuto la promessa. Oggi la legge Brambilla entra in vigore e produrrà i suoi effetti, deterrente e repressivo. Affidiamo alla magistratura strumenti più efficaci e adeguati per punire i responsabili di fatti particolarmente gravi, reati gravi in sé, per il disvalore etico che manifestano, e perché la violenza contro gli animali spesso anticipa e  prepara quella sulle persone. Il cane Angelo torturato a morte nel Cosentino, il cane Aron bruciato a Palermo, il gatto Leone scuoiato vivo nel Salernitano, il gatto Green ucciso a botte in Veneto sono solo i casi più eclatanti, quelli che i media riportano o per la loro efferatezza o perché avvenuti sotto gli occhi di tutti e che, d’ora in poi, sarà più facile sanzionare come meritano. Ricordo infine che i reati contro gli animali, vittime mute, sono procedibili d’ufficio, non appena le autorità ne acquisiscano notizia, o perché sorprendono in flagrante chi li commette o in qualsiasi altro modo. Allora bisogna segnalare, segnalare, segnalare. Grazie alla sensibilità e al civismo degli italiani, questi reati saranno puniti più che nel passato. E grazie alla “legge Brambilla” saranno puniti più severamente. Sono felice ed orgogliosa di aver regalato all'Italia che ama gli animali questa grande vittoria".
Sulla nuova legge si è tenuto oggi, alla Camera, un breve evento di approfondimento con esperti altamente qualificati. “La legge – osserva il dottor Valerio de Gioia, consigliere della prima sezione penale della Corte d’appello di Roma, che ringrazia l’onorevole per averla condotta in porto – perfeziona un percorso nato nel 2004 per assicurare agli animali la massima tutela sia in termini di prevenzione che di repressione. L’art.1 mette finalmente l’animale al centro come essere senziente, realizzando con ciò il dettato costituzionale, e le aggravanti per i reati commessi in presenza di minori o diffusi per via telematica sono particolarmente apprezzabili”. Per l’avv. Giuseppe Belcastro, presidente della Camera Penale di Roma “la legge ha il grandissimo merito di essere radicata nell’idea di tutelare il soggetto più debole tra i deboli, perché non ha neppure la parola per difendersi. All’apparato sanzionatorio andranno però affiancate, per garantire la piena efficacia, iniziative di formazione e di “alfabetizzazione” sul rispetto degli animali”. Dal lato dell’accademia, il professor Antonio Fiorella, ordinario di diritto penale e direttore del Dipartimento di diritto penale dell’Università “La Sapienza” di Roma, sottolinea che, con questa legge, “l’uomo diventa in realtà il tutore o il curatore speciale dell’animale”. Infine il generale Giorgio Maria Borrelli, comandante del raggruppamento CITES dell’Arma dei Carabinieri, ricorda gli “enormi interessi illeciti” dietro il fenomeno del commercio e dello sfruttamento di animali, selvatici e domestici, interessi paragonabili per dimensioni a quelli del traffico di droga, di armi o di persone. “I Carabinieri –conclude – sono pronti a dare immediata applicazione alla nuova legge”.
Condiviso da tutti l’apprezzamento per la norma sull’affido definitivo degli animali sequestrati, defìnita da Belcastro “di grande civiltà”, perché trasforma effettivamente in soggetto l’oggetto della tutela penale”.