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NEWS - Reati contro gli animali, On. Brambilla: "La riforma richiede l'impegno di tutti"
08.11.2025 18:10 di Napoli Magazine
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“L’impegno di chi è chiamato a far rispettare la legge Brambilla, magistrati, forze dell’ordine, veterinari pubblici e privati, è la miglior garanzia che questa storica riforma dispieghi pienamente i suoi effetti”. Lo ha ricordato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, autrice della “legge Brambilla” sui reati contro gli animali, intervenendo all’evento “Legge Brambilla: una riforma storica sui reati contro gli animali”, che si è svolto oggi a Milano. Prosegue la deputata di Nm: “Come presidente di un’associazione di volontariato animalista – la Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente - attiva ormai da più di vent’anni, e come deputata che si occupa della questione animali in tutte le sue sfaccettature, sono ben consapevole che nessuna riforma, a maggior ragione se riguarda il codice penale, può dispiegare pienamente i suoi effetti senza l’ impegno dei cittadini e soprattutto di chi è chiamato a farla rispettare: in prima linea vi sono la magistratura e le forze dell’ordine, l’avvocatura e più in generale gli operatori del diritto, e, nel caso specifico, anche i veterinari, pubblici e privati”. “Con un rivoluzionario cambio di prospettiva – ricorda - la legge Brambilla accorda tutela penale direttamente agli animali (a tutti gli animali, di qualunque specie), in quanto esseri senzienti e portatori di elementari diritti. “In linea con il Trattato di Lisbona e con la riforma costituzionale del 2022 - osserva la deputata - è un salto culturale notevolissimo che ci pone all’avanguardia in Europa”. L’altra grande novità è il generale inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. “A partire dall’uccisione - incalza l’on. Brambilla - per la quale possiamo dire che finisce l’impunità: la reclusione potrà arrivare a 4 anni nei casi più gravi, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell'animale, con una maximulta fino a 60 mila euro”. Numerosi i contributi delle forze dell’ordine, dei giuristi e dei veterinari. Il maggiore Roberto Esposito, comandante della Guardia di Finanza del gruppo di Linate, ha sottolineato l’importanza della riforma per il contrasto al traffico di animali (due mila i sequestri effettuati a livello nazionale, tra animali vivi e prodotti derivati), sul piano operativo per quanto riguarda la possibilità di affidare ad associazioni gli esemplari sequestrati e in generale per aver reso molto più rischioso e quindi meno conveniente il commercio illegale di animali. Anche Il generale Benito Castiglia, comandante del Carabinieri forestali della Lombardia, ha sottolineato la positività della nuova norma sull’affidamento definitivo e ha evidenziato l’aumento dell’attività di prevenzione svolta dall’Arma sul territorio, “che, insieme con l’inasprimento delle sanzioni, può spiegare la recente tendenza alla riduzione dei reati e degli illeciti amministrativi rilevati. Una tendenza da verificare con cautela”. Secondo l’avv. Mario Zanchetti, ordinario di diritto penale alla libera Università di Castellanza, la legge Brambilla è “una riforma dovuta” che non appesantisce il sistema né ha valore solo simbolico: “E’ un effettivo miglioramento della tutela degli animali – osserva - l’ultima tappa di una strada che parte dal trattato di Lisbona e passa per la riforma costituzionale del 2022. Con questa legge è stato fatto anche l’impossibile”. Diana Cerini, professoressa di diritto comparato all’Università di Milano Bicocca, ha auspicato che “il legislatore prenda coraggio anche sul fronte del diritto civile, come l’ha avuto su quello penale”. Margherita Pittalis, ordinaria di diritto privato a Bologna, ha affrontato soprattutto il tema della soggettività animale. “Agli esseri viventi - afferma - si applicano per analogia le norme relative ad altri esseri viventi. In questo senso si sta già muovendo buona parte della giurisprudenza”. L’ultima parte è stata dedicata al ruolo, determinante, del medico veterinario nel contrasto ai reati contro gli animali, con intervento di Manuela Michelazzi, presidente dell’ordine di Milano, e di Carla Bernasconi, già vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini veterinari. “Il medico veterinario – ha ricordato - è l’unica figura che può certificare il maltrattamento, ma deve farlo con il massimo rigore per evitare che cada l’intero impianto accusatorio”.

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di Napoli Magazine

08/11/2025 - 18:10

“L’impegno di chi è chiamato a far rispettare la legge Brambilla, magistrati, forze dell’ordine, veterinari pubblici e privati, è la miglior garanzia che questa storica riforma dispieghi pienamente i suoi effetti”. Lo ha ricordato l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente e dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli Animali e la Tutela dell’Ambiente, autrice della “legge Brambilla” sui reati contro gli animali, intervenendo all’evento “Legge Brambilla: una riforma storica sui reati contro gli animali”, che si è svolto oggi a Milano. Prosegue la deputata di Nm: “Come presidente di un’associazione di volontariato animalista – la Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente - attiva ormai da più di vent’anni, e come deputata che si occupa della questione animali in tutte le sue sfaccettature, sono ben consapevole che nessuna riforma, a maggior ragione se riguarda il codice penale, può dispiegare pienamente i suoi effetti senza l’ impegno dei cittadini e soprattutto di chi è chiamato a farla rispettare: in prima linea vi sono la magistratura e le forze dell’ordine, l’avvocatura e più in generale gli operatori del diritto, e, nel caso specifico, anche i veterinari, pubblici e privati”. “Con un rivoluzionario cambio di prospettiva – ricorda - la legge Brambilla accorda tutela penale direttamente agli animali (a tutti gli animali, di qualunque specie), in quanto esseri senzienti e portatori di elementari diritti. “In linea con il Trattato di Lisbona e con la riforma costituzionale del 2022 - osserva la deputata - è un salto culturale notevolissimo che ci pone all’avanguardia in Europa”. L’altra grande novità è il generale inasprimento delle pene per i reati contro gli animali. “A partire dall’uccisione - incalza l’on. Brambilla - per la quale possiamo dire che finisce l’impunità: la reclusione potrà arrivare a 4 anni nei casi più gravi, se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell'animale, con una maximulta fino a 60 mila euro”. Numerosi i contributi delle forze dell’ordine, dei giuristi e dei veterinari. Il maggiore Roberto Esposito, comandante della Guardia di Finanza del gruppo di Linate, ha sottolineato l’importanza della riforma per il contrasto al traffico di animali (due mila i sequestri effettuati a livello nazionale, tra animali vivi e prodotti derivati), sul piano operativo per quanto riguarda la possibilità di affidare ad associazioni gli esemplari sequestrati e in generale per aver reso molto più rischioso e quindi meno conveniente il commercio illegale di animali. Anche Il generale Benito Castiglia, comandante del Carabinieri forestali della Lombardia, ha sottolineato la positività della nuova norma sull’affidamento definitivo e ha evidenziato l’aumento dell’attività di prevenzione svolta dall’Arma sul territorio, “che, insieme con l’inasprimento delle sanzioni, può spiegare la recente tendenza alla riduzione dei reati e degli illeciti amministrativi rilevati. Una tendenza da verificare con cautela”. Secondo l’avv. Mario Zanchetti, ordinario di diritto penale alla libera Università di Castellanza, la legge Brambilla è “una riforma dovuta” che non appesantisce il sistema né ha valore solo simbolico: “E’ un effettivo miglioramento della tutela degli animali – osserva - l’ultima tappa di una strada che parte dal trattato di Lisbona e passa per la riforma costituzionale del 2022. Con questa legge è stato fatto anche l’impossibile”. Diana Cerini, professoressa di diritto comparato all’Università di Milano Bicocca, ha auspicato che “il legislatore prenda coraggio anche sul fronte del diritto civile, come l’ha avuto su quello penale”. Margherita Pittalis, ordinaria di diritto privato a Bologna, ha affrontato soprattutto il tema della soggettività animale. “Agli esseri viventi - afferma - si applicano per analogia le norme relative ad altri esseri viventi. In questo senso si sta già muovendo buona parte della giurisprudenza”. L’ultima parte è stata dedicata al ruolo, determinante, del medico veterinario nel contrasto ai reati contro gli animali, con intervento di Manuela Michelazzi, presidente dell’ordine di Milano, e di Carla Bernasconi, già vicepresidente della Federazione nazionale degli ordini veterinari. “Il medico veterinario – ha ricordato - è l’unica figura che può certificare il maltrattamento, ma deve farlo con il massimo rigore per evitare che cada l’intero impianto accusatorio”.