A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Luca Cerchione, direttore dell’emittente radiofonica campana.
Il Napoli farebbe bene a continuare a puntare su Lukaku anche nella prossima stagione? Come giudica il suo operato?
“Lukaku è stato preso per portare il Napoli in Champions League, e da questo punto di vista è stato decisivo e determinante. Di fatto, il Napoli ha conquistato l’accesso alla prossima edizione della Champions con diverse giornate d’anticipo. Quando è arrivato, praticamente a chiusura di mercato, gli ho idealmente dato sei mesi di tempo per entrare in condizione. Anche se Conte gli aveva fornito una dieta e un programma di allenamento per l’estate, non ha partecipato né al ritiro di Dimaro né a quello di Castel di Sangro. Quindi, ho pensato che il vero Lukaku lo avremmo visto tra fine gennaio e inizio febbraio. Invece, è stato una costante nell’alternanza delle prestazioni. Parliamo del giocatore più pagato della rosa: le sue prestazioni altalenanti, per tutta la stagione, hanno pesato. Inoltre, non ha avuto un vero sostituto. Simeone non è mai stato il suo alter ego naturale, e neanche Raspadori ha interpretato quel ruolo. Più che sostituirlo, lo ha affiancato. Direi che soprattutto nelle ultime uscite Lukaku ha un po’ deluso. Speriamo che almeno i suoi gol o assist possano regalare lo scudetto al Napoli nell’ultima di campionato contro il Cagliari. Sarebbe bello e romantico contribuisse con la sua prima doppietta con la maglia azzurra".
Simeone è stato protagonista dell’episodio molto discusso del rigore revocato. Secondo lei, il protocollo VAR è stato rispettato in quell’occasione?
“Secondo me l’arbitro è stato richiamato alla on-field review perché non aveva visto il tocco di Simeone sul difensore del Parma. A quel punto, gli viene mostrata l’immagine e decide che si tratti di fallo. Potremmo parlarne per ore, ma alla fine dico: tutto è bene quel che finisce bene. Tuttavia, si tratta di un episodio che avrebbe potuto assegnare lo scudetto all’Inter, e questo non sarebbe stato giusto. Io invoco un VAR con un protocollo univoco per tutti, e che venga integrato con la figura di un ex calciatore davanti al monitor, capace di spiegare agli arbitri le dinamiche reali di gioco. E propongo anche che nella sala VAR di Lissone ci sia un rappresentante per ciascuno dei due club in campo, proprio per garantire trasparenza e comprensione. Sul merito, abbiamo visto centinaia di immagini diverse, ma francamente non so dire con certezza se ci fosse fallo o meno. Io credo che il VAR non dovesse intervenire, perché non si trattava di un chiaro ed evidente errore: Simeone colpisce l’avversario, sì, ma prende anche il pallone. Per me è un normale contrasto di gioco. È chiaro che, una volta che vai a rivederlo al monitor, il contrasto viene quasi sempre valutato come fallo. Ma così si snatura il senso del gioco".
Il Napoli giocherà venerdì e non domenica. È giusto, secondo lei? Come si può risolvere questo problema di un calendario sempre più congestionato?
“Probabilmente una soluzione potrebbe essere il ritorno a un campionato a 18 squadre. Sarebbe già un primo passo importante. E poi bisogna intervenire sulle pause nazionali: va bene fermarsi per qualificazioni a Europei, Mondiali, Coppa America… ma per la Nations League, ad esempio, no. È una competizione inutile, che potevamo tranquillamente evitare. Ci sono state pause anche per semplici amichevoli, e così diventa impossibile avere un calendario regolare. Ora che si è deciso di disputare il Mondiale per Club a fine stagione, si potrebbe prevedere una pausa unica e definitiva per le nazionali, solo in quel periodo. E poi c’è il tema della contemporaneità dell’ultima giornata. Non poter giocare tutte le partite nello stesso momento fa storcere il naso. Noi siamo cresciuti con le radioline all’orecchio, e c’era qualcosa di unico nel vivere tutte le emozioni in tempo reale. Oggi chi ha vent’anni forse non può capirlo, ma era un calcio romantico e autentico. Se il Napoli, per ipotesi, dovesse vincere lo scudetto, mi spiegate come si può gestire una notte di festeggiamenti tra venerdì e sabato in una città come Napoli? È qualcosa a cui bisognava pensare".
Conte resterà al Napoli?
“Ci sono delle condizioni, come dico, ormai, da gennaio. Detto ciò, la notizia certa che ho è che il presidente De Laurentiis farà di tutto per trattenerlo, perché vuole continuare il progetto col mister. Altresì va detto che non resterà col cerino in mano, perché si sta guardando intorno ed ha già sondato la disponibilità di Massimiliano Allegri, ma non solo. Infine, aggiungo che se le condizioni di Conte prevedono un mercato da duecento milioni senza cessioni, penserei fosse una scusa per liberarsi, perché sappiamo tutti che sarebbe una cifra irraggiungibile senza il sacrificio di almeno una cessione importante. Insomma, il Napoli vuole continuare: Conte, lo scopriremo".
di Napoli Magazine
19/05/2025 - 22:19
A "1 Football Night", su 1 Station Radio, è intervenuto il giornalista Luca Cerchione, direttore dell’emittente radiofonica campana.
Il Napoli farebbe bene a continuare a puntare su Lukaku anche nella prossima stagione? Come giudica il suo operato?
“Lukaku è stato preso per portare il Napoli in Champions League, e da questo punto di vista è stato decisivo e determinante. Di fatto, il Napoli ha conquistato l’accesso alla prossima edizione della Champions con diverse giornate d’anticipo. Quando è arrivato, praticamente a chiusura di mercato, gli ho idealmente dato sei mesi di tempo per entrare in condizione. Anche se Conte gli aveva fornito una dieta e un programma di allenamento per l’estate, non ha partecipato né al ritiro di Dimaro né a quello di Castel di Sangro. Quindi, ho pensato che il vero Lukaku lo avremmo visto tra fine gennaio e inizio febbraio. Invece, è stato una costante nell’alternanza delle prestazioni. Parliamo del giocatore più pagato della rosa: le sue prestazioni altalenanti, per tutta la stagione, hanno pesato. Inoltre, non ha avuto un vero sostituto. Simeone non è mai stato il suo alter ego naturale, e neanche Raspadori ha interpretato quel ruolo. Più che sostituirlo, lo ha affiancato. Direi che soprattutto nelle ultime uscite Lukaku ha un po’ deluso. Speriamo che almeno i suoi gol o assist possano regalare lo scudetto al Napoli nell’ultima di campionato contro il Cagliari. Sarebbe bello e romantico contribuisse con la sua prima doppietta con la maglia azzurra".
Simeone è stato protagonista dell’episodio molto discusso del rigore revocato. Secondo lei, il protocollo VAR è stato rispettato in quell’occasione?
“Secondo me l’arbitro è stato richiamato alla on-field review perché non aveva visto il tocco di Simeone sul difensore del Parma. A quel punto, gli viene mostrata l’immagine e decide che si tratti di fallo. Potremmo parlarne per ore, ma alla fine dico: tutto è bene quel che finisce bene. Tuttavia, si tratta di un episodio che avrebbe potuto assegnare lo scudetto all’Inter, e questo non sarebbe stato giusto. Io invoco un VAR con un protocollo univoco per tutti, e che venga integrato con la figura di un ex calciatore davanti al monitor, capace di spiegare agli arbitri le dinamiche reali di gioco. E propongo anche che nella sala VAR di Lissone ci sia un rappresentante per ciascuno dei due club in campo, proprio per garantire trasparenza e comprensione. Sul merito, abbiamo visto centinaia di immagini diverse, ma francamente non so dire con certezza se ci fosse fallo o meno. Io credo che il VAR non dovesse intervenire, perché non si trattava di un chiaro ed evidente errore: Simeone colpisce l’avversario, sì, ma prende anche il pallone. Per me è un normale contrasto di gioco. È chiaro che, una volta che vai a rivederlo al monitor, il contrasto viene quasi sempre valutato come fallo. Ma così si snatura il senso del gioco".
Il Napoli giocherà venerdì e non domenica. È giusto, secondo lei? Come si può risolvere questo problema di un calendario sempre più congestionato?
“Probabilmente una soluzione potrebbe essere il ritorno a un campionato a 18 squadre. Sarebbe già un primo passo importante. E poi bisogna intervenire sulle pause nazionali: va bene fermarsi per qualificazioni a Europei, Mondiali, Coppa America… ma per la Nations League, ad esempio, no. È una competizione inutile, che potevamo tranquillamente evitare. Ci sono state pause anche per semplici amichevoli, e così diventa impossibile avere un calendario regolare. Ora che si è deciso di disputare il Mondiale per Club a fine stagione, si potrebbe prevedere una pausa unica e definitiva per le nazionali, solo in quel periodo. E poi c’è il tema della contemporaneità dell’ultima giornata. Non poter giocare tutte le partite nello stesso momento fa storcere il naso. Noi siamo cresciuti con le radioline all’orecchio, e c’era qualcosa di unico nel vivere tutte le emozioni in tempo reale. Oggi chi ha vent’anni forse non può capirlo, ma era un calcio romantico e autentico. Se il Napoli, per ipotesi, dovesse vincere lo scudetto, mi spiegate come si può gestire una notte di festeggiamenti tra venerdì e sabato in una città come Napoli? È qualcosa a cui bisognava pensare".
Conte resterà al Napoli?
“Ci sono delle condizioni, come dico, ormai, da gennaio. Detto ciò, la notizia certa che ho è che il presidente De Laurentiis farà di tutto per trattenerlo, perché vuole continuare il progetto col mister. Altresì va detto che non resterà col cerino in mano, perché si sta guardando intorno ed ha già sondato la disponibilità di Massimiliano Allegri, ma non solo. Infine, aggiungo che se le condizioni di Conte prevedono un mercato da duecento milioni senza cessioni, penserei fosse una scusa per liberarsi, perché sappiamo tutti che sarebbe una cifra irraggiungibile senza il sacrificio di almeno una cessione importante. Insomma, il Napoli vuole continuare: Conte, lo scopriremo".