Calcio
IL COMMENTO - Condò: "Spalletti se ne va con stile, senza cercare alibi"
09.06.2025 20:34 di Napoli Magazine

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "Luciano Spalletti se ne va con stile, che è tutto ciò che si può chiedere a uno sportivo ferito nell’orgoglio da un pesante rovescio professionale. Non cerca scuse, non accampa alibi, non se la prende con nessuno se non con se stesso, e da quest’impotenza nasce il dolore che visibilmente lo segna. Precisa soltanto che è stato Gravina a sollevarlo dall’incarico e non lui a lasciare, lui che si sentiva ancora certo di ottenere il Mondiale richiesto; ed è proprio questa convinzione, simile a un accanimento terapeutico, ad avvalorare la decisione di esonerarlo. Gli anni con i club hanno dimostrato che Spalletti è un eccellente allenatore, ma i mesi con l’Italia hanno detto che come selezionatore non funziona, e le cose non sarebbero cambiate: staccare la spina è stata una decisione corretta, si poteva completare l’opera annunciandolo e non lasciando che fosse il c.t. a comunicare la propria deposizione. Spalletti ha accettato anche di portare la croce di quest’ultima gara con la Moldova: una scelta da uomo - è facile immaginare che stasera vorrebbe trovarsi da tutt’altra parte - che chiama i giocatori a un senso di responsabilità almeno analogo".

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IL COMMENTO - Condò: "Spalletti se ne va con stile, senza cercare alibi"

di Napoli Magazine

09/06/2025 - 20:34

Paolo Condò, giornalista, scrive nel suo editoriale per Il Corriere della Sera: "Luciano Spalletti se ne va con stile, che è tutto ciò che si può chiedere a uno sportivo ferito nell’orgoglio da un pesante rovescio professionale. Non cerca scuse, non accampa alibi, non se la prende con nessuno se non con se stesso, e da quest’impotenza nasce il dolore che visibilmente lo segna. Precisa soltanto che è stato Gravina a sollevarlo dall’incarico e non lui a lasciare, lui che si sentiva ancora certo di ottenere il Mondiale richiesto; ed è proprio questa convinzione, simile a un accanimento terapeutico, ad avvalorare la decisione di esonerarlo. Gli anni con i club hanno dimostrato che Spalletti è un eccellente allenatore, ma i mesi con l’Italia hanno detto che come selezionatore non funziona, e le cose non sarebbero cambiate: staccare la spina è stata una decisione corretta, si poteva completare l’opera annunciandolo e non lasciando che fosse il c.t. a comunicare la propria deposizione. Spalletti ha accettato anche di portare la croce di quest’ultima gara con la Moldova: una scelta da uomo - è facile immaginare che stasera vorrebbe trovarsi da tutt’altra parte - che chiama i giocatori a un senso di responsabilità almeno analogo".