Calcio
IL PENSIERO - Ventura: "Torino, con il Var avremmo vinto molti più derby, il calcio di oggi? Mi annoia, non emoziona più, avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare la Nazionale"
08.11.2025 11:16 di Napoli Magazine
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Giampiero Ventura, ex tecnico del Napoli e del Torino ed ex c.t. della Nazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport sui suoi derby da allenatore e non solo. Ecco le sue parole: "Me lo ricordano costantemente i tifosi e io ripeto loro che con il Var ne avremmo vinti molti di più. Subimmo un sacco di angherie, a detta di tutti. Senza scendere in particolari, rigori non dati, espulsioni non comminate, gol buoni non assegnati. Ti posso assicurare che sarebbero stati più di uno. Vittoria del 2015? Gol di Pirlo su punizione, ribaltammo il risultato con Darmian e Quagliarella. Ma ne giocammo di migliori. Mi resta dentro non tanto la partita in sé quanto quello che accadde il martedì seguente. Alla ripresa degli allenamenti vennero al campo decine di tifosi, tanti avevano le lacrime agli occhi, li ho visti piangere per la felicità. Il calcio di oggi mi annoia. Non emoziona più. Ho allenato quando c’erano Ronaldinho, Zidane e Kakà, quando il dribbling, il tunnel, la giocata di qualità erano all’ordine del giorno. Oggi è un calcio quasi comico. Salti di testa con le braccia dietro la schiena, se cadi per terra e il pallone colpisce un braccio ti fischiano contro il rigore una volta sì e l’altra pure. Dopo uno scontro ordinario uno si accascia e un semplice tocco viene trasformato in un taglio di scimitarra. Nazionale? Avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare. Per la Nazionale lasciai un contratto di tre anni con una squadra che tutti gli anni gioca in Europa. Arrivo al punto. Dopo soltanto venti giorni capii che non c’erano i presupposti per fare calcio”.

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08/11/2025 - 11:16

Giampiero Ventura, ex tecnico del Napoli e del Torino ed ex c.t. della Nazionale, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport sui suoi derby da allenatore e non solo. Ecco le sue parole: "Me lo ricordano costantemente i tifosi e io ripeto loro che con il Var ne avremmo vinti molti di più. Subimmo un sacco di angherie, a detta di tutti. Senza scendere in particolari, rigori non dati, espulsioni non comminate, gol buoni non assegnati. Ti posso assicurare che sarebbero stati più di uno. Vittoria del 2015? Gol di Pirlo su punizione, ribaltammo il risultato con Darmian e Quagliarella. Ma ne giocammo di migliori. Mi resta dentro non tanto la partita in sé quanto quello che accadde il martedì seguente. Alla ripresa degli allenamenti vennero al campo decine di tifosi, tanti avevano le lacrime agli occhi, li ho visti piangere per la felicità. Il calcio di oggi mi annoia. Non emoziona più. Ho allenato quando c’erano Ronaldinho, Zidane e Kakà, quando il dribbling, il tunnel, la giocata di qualità erano all’ordine del giorno. Oggi è un calcio quasi comico. Salti di testa con le braccia dietro la schiena, se cadi per terra e il pallone colpisce un braccio ti fischiano contro il rigore una volta sì e l’altra pure. Dopo uno scontro ordinario uno si accascia e un semplice tocco viene trasformato in un taglio di scimitarra. Nazionale? Avrei dovuto pensarci tre volte prima di accettare. Per la Nazionale lasciai un contratto di tre anni con una squadra che tutti gli anni gioca in Europa. Arrivo al punto. Dopo soltanto venti giorni capii che non c’erano i presupposti per fare calcio”.