Ángel di Maria ancora una volta protagonista col suo Rosario Central. L'attaccante ha deciso il derby con lo storico rivale cittadino, quel Newell's Old Boys. Il gol è arrivato su punizione. Come sempre, non una posizione qualunque: da fuori area potente, precisa, disegnata con il pennello. Un gesto tecnico che non lascia spazio a dubbi e che ha riscosso l'ammirazione unanime di tifosi ed esperti. "Golazo incredibile", "Di Maria nella leggenda", "Gol da sogno". Le prime pagine dei giornali sono tutti per lui che una volta di più è riuscito a far passare in secondo piano i problemi sociali ed economici che attanagliano da anni il Paese dove ha scelto comunque di tornare. E' da sempre talmente magro che il suo soprannome è 'Fideo' (spaghetto) una caratteristica che oggi, con i suoi 38 anni gli permette di correre ancora come se fosse un ragazzo, ma a mettergli le ali è anche la sua gente, la sua città. "Ho sofferto molto insieme alla mia famiglia per compiere questo sogno, il sogno di poter giocare ogni settimana nel Gigante di Arroyito (lo stadio del Rosario Central). Questa vittoria è anche per loro. La vita mi ha portato da molte parti e oggi sono felice nel posto dove volevo tornare", ha dichiarato in lacrime e ancora incredulo al termine della partita il giocatore che pure ha vestito le magliette dei maggiori club europei, dal Manchester United al Real Madrid; dal Paris Saint Germain alla Juventus e al Benfica.
di Napoli Magazine
24/08/2025 - 14:01
Ángel di Maria ancora una volta protagonista col suo Rosario Central. L'attaccante ha deciso il derby con lo storico rivale cittadino, quel Newell's Old Boys. Il gol è arrivato su punizione. Come sempre, non una posizione qualunque: da fuori area potente, precisa, disegnata con il pennello. Un gesto tecnico che non lascia spazio a dubbi e che ha riscosso l'ammirazione unanime di tifosi ed esperti. "Golazo incredibile", "Di Maria nella leggenda", "Gol da sogno". Le prime pagine dei giornali sono tutti per lui che una volta di più è riuscito a far passare in secondo piano i problemi sociali ed economici che attanagliano da anni il Paese dove ha scelto comunque di tornare. E' da sempre talmente magro che il suo soprannome è 'Fideo' (spaghetto) una caratteristica che oggi, con i suoi 38 anni gli permette di correre ancora come se fosse un ragazzo, ma a mettergli le ali è anche la sua gente, la sua città. "Ho sofferto molto insieme alla mia famiglia per compiere questo sogno, il sogno di poter giocare ogni settimana nel Gigante di Arroyito (lo stadio del Rosario Central). Questa vittoria è anche per loro. La vita mi ha portato da molte parti e oggi sono felice nel posto dove volevo tornare", ha dichiarato in lacrime e ancora incredulo al termine della partita il giocatore che pure ha vestito le magliette dei maggiori club europei, dal Manchester United al Real Madrid; dal Paris Saint Germain alla Juventus e al Benfica.