Giovanni Scotto, giornalista, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero: “Conte secondo me si è sentito un po’ assediato in questi tredici giorni, magari dalle pressioni che lui stesso si mette, ma dall’ambiente. Poi De Laurentiis è dovuto intervenire. Tutti, successivamente, si sono chiesti del confronto a Castel Volturno. Conte ha adoperato la sua narrazione fatta di un’estrema sincerità che si unisce a una voglia di mandare messaggi uguali sia nello spogliatoio, sia in pubblico. Lui è uguale davanti alle telecamere e nello spogliatoio. Una persona che si dice non pronta ad accompagnare un morto è una persona che è pronta anche a dire addio. Penso che il confronto che c’è stato qualcosa debba portare a qualcosa. Se i metodi di lavoro, a quanto pare, sono rimasti uguali, allora il cambio di modulo può dare ai calciatori qualche sicurezza o una voglia di misurarsi con qualcosa di diverso, può essere un cambiamento. Ricordo la svolta di Sarri che passò dal 4-3-1-2 al 4-3-3 che portò a un’uscita dalla crisi. Pochi gol segnati? Io credo che Conte si aspettasse qualcosa di più dai nuovi”.
di Napoli Magazine
22/11/2025 - 00:18
Giovanni Scotto, giornalista, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero: “Conte secondo me si è sentito un po’ assediato in questi tredici giorni, magari dalle pressioni che lui stesso si mette, ma dall’ambiente. Poi De Laurentiis è dovuto intervenire. Tutti, successivamente, si sono chiesti del confronto a Castel Volturno. Conte ha adoperato la sua narrazione fatta di un’estrema sincerità che si unisce a una voglia di mandare messaggi uguali sia nello spogliatoio, sia in pubblico. Lui è uguale davanti alle telecamere e nello spogliatoio. Una persona che si dice non pronta ad accompagnare un morto è una persona che è pronta anche a dire addio. Penso che il confronto che c’è stato qualcosa debba portare a qualcosa. Se i metodi di lavoro, a quanto pare, sono rimasti uguali, allora il cambio di modulo può dare ai calciatori qualche sicurezza o una voglia di misurarsi con qualcosa di diverso, può essere un cambiamento. Ricordo la svolta di Sarri che passò dal 4-3-1-2 al 4-3-3 che portò a un’uscita dalla crisi. Pochi gol segnati? Io credo che Conte si aspettasse qualcosa di più dai nuovi”.