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IL PENSIERO - Renica: "Il Napoli gioca tante partite, ci sono azzurri che giocano poco e dovrebbero trovare più spazio"
21.11.2025 23:18 di Napoli Magazine
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Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero: “I giocatori s’impegnano e seguono Conte, lo adorano. Le cause da ricercare per questo momento sono i tanti infortuni seri ai giocatori importanti. Mi viene in mente Lukaku che l’anno scorso risolveva tante partite complicate. E poi forse anche il poco turnover. Il Napoli gioca tante partite e ci sono giocatori che giocano poco e dovrebbero trovare più spazio. Beukema, per esempio, mi sono chiesto come mai non abbia giocato a Bologna dopo che Rrahmani aveva già giocato due partite consecutive e anche Lobotka era rientrato dall’infortunio. Mi sembra che Conte si fidi sempre degli stessi. Lui non si discute, è un grande allenatore. Questi periodi li passano un po’ tutti. Contro il Bologna mi è piaciuto l’ingresso di Lang. È entrato bene. Il primo tempo è stato in equilibrio. Nella ripresa il Napoli non riempiva l’area, però ho visto Lang mettere in difficoltà la difesa rossoblù andando sul fondo e puntando l’uomo. Dopodiché, la parola più importante per un giocatore è la fiducia e la fiducia ha un costo. Bisogna dargli l’opportunità anche di sbagliare mezz’ora. Un allenatore deve preoccuparsi anche dello stato di un singolo giocatore. Se Conte dovesse schierarsi con i tre centrali fisici e possenti in un 3-4-2-1, si preoccuperebbero così di coprire Di Lorenzo che non vive un buon periodo di forma, di marcare il centravanti e anche tenere su Lookman. Novembre è un mese tosto anche per gli infortuni. Arriva il freddo, i campi pesanti, e poi ci sono tre partite intense. Un po’ di paura personalmente ce l’ho. Anche i giocatori che si sono fatti male pesantemente non è semplice tornare in campo a livello psicologico. Se non sei proprio libero di testa e fisicamente e devi giocare partite importanti è pesante. Lo strappo muscolare è come una pugnalata dentro al muscolo, ne ho avuti cinque di fila. A Bologna ho visto un po’ di paura di Lobotka di farsi male di nuovo”.

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IL PENSIERO - Renica: "Il Napoli gioca tante partite, ci sono azzurri che giocano poco e dovrebbero trovare più spazio"

di Napoli Magazine

21/11/2025 - 23:18

Alessandro Renica, ex difensore del Napoli, ha parlato nel corso di Terzo Tempo Calcio Napoli, trasmissione in onda su Televomero: “I giocatori s’impegnano e seguono Conte, lo adorano. Le cause da ricercare per questo momento sono i tanti infortuni seri ai giocatori importanti. Mi viene in mente Lukaku che l’anno scorso risolveva tante partite complicate. E poi forse anche il poco turnover. Il Napoli gioca tante partite e ci sono giocatori che giocano poco e dovrebbero trovare più spazio. Beukema, per esempio, mi sono chiesto come mai non abbia giocato a Bologna dopo che Rrahmani aveva già giocato due partite consecutive e anche Lobotka era rientrato dall’infortunio. Mi sembra che Conte si fidi sempre degli stessi. Lui non si discute, è un grande allenatore. Questi periodi li passano un po’ tutti. Contro il Bologna mi è piaciuto l’ingresso di Lang. È entrato bene. Il primo tempo è stato in equilibrio. Nella ripresa il Napoli non riempiva l’area, però ho visto Lang mettere in difficoltà la difesa rossoblù andando sul fondo e puntando l’uomo. Dopodiché, la parola più importante per un giocatore è la fiducia e la fiducia ha un costo. Bisogna dargli l’opportunità anche di sbagliare mezz’ora. Un allenatore deve preoccuparsi anche dello stato di un singolo giocatore. Se Conte dovesse schierarsi con i tre centrali fisici e possenti in un 3-4-2-1, si preoccuperebbero così di coprire Di Lorenzo che non vive un buon periodo di forma, di marcare il centravanti e anche tenere su Lookman. Novembre è un mese tosto anche per gli infortuni. Arriva il freddo, i campi pesanti, e poi ci sono tre partite intense. Un po’ di paura personalmente ce l’ho. Anche i giocatori che si sono fatti male pesantemente non è semplice tornare in campo a livello psicologico. Se non sei proprio libero di testa e fisicamente e devi giocare partite importanti è pesante. Lo strappo muscolare è come una pugnalata dentro al muscolo, ne ho avuti cinque di fila. A Bologna ho visto un po’ di paura di Lobotka di farsi male di nuovo”.