Alla terza uscita, la Juve targata Spalletti inizia a prendere forma, ma dopo lo 0-0 col Torino, alla Continassa c'è ancora molto lavoro da fare per trovare la quadra in tutti i reparti e dare un'impronta precisa alla squadra per scalare la classifica. Partendo dalle buone notizie, il pareggio nel derby ha confermato non solo la bontà dell'impianto tattico, ma anche la fiducia nei mezzi di Di Gregorio, l'importanza del jolly McKennie, il potenziale di Zhegrova e la buona intuizione su Koopmeiners.
Partita dopo partita l'olandese ha iniziato a interpretare il ruolo di braccetto con più certezze e sicurezza, mostrando anche spunti interessanti in ottica futura. Oltre a presidiare la zona e a lavorare in marcatura, contro il Torino l'ex Atalanta si è fatto notare infatti anche in fase di impostazione e in spinta. Atteggiamento che, con i giusti equilibri, potrebbe aumentare la pericolosità della corsia sinistra in tandem con Cambiaso e Yildiz e dare sbocchi diversi e imprevedibilità al gioco.
Certo, siamo ancora agli albori del 3-4-2-1 o 3-5-2 fluido di Spalletti, ma al netto di una regia lenta e poco verticale e una difesa ancora da registrare centralmente, qualcosa inizia a vedersi. Soprattutto sul piano dei meccanismi e delle idee. La posizione mobile di McKennie a seconda delle fasi di gioco, ad esempio, ha creato qualche problema ai granata togliendo riferimenti e aprendo gli spazi prima a Conceiçao e poi a Zhegrova. Soluzione che ha dato buoni segnali nonostante una serata non particolarmente brillante di Vlahovic e Yildiz.
E qui veniamo alla questione attacco. Al momento Spalletti sembra aver individuato in Conceiçao-Yildiz-Vlahovic il terzetto titolare, ma l'impressione è che il mix non sia ancora quello giusto e definitivo per dare pericolosità alla manovra e cattiveria sottoporta. Nonostante un buon avvio del portoghese, contro il Toro nella ripresa gli ingressi di Zhegrova e David hanno dato certamente più qualità nei cross e soluzioni in area. Tema tattico che insieme alla presenza di Openda lascia aperte ancora diverse opzioni per lo scacchiere offensivo di Spalletti. Alternative da studiare, testare e dosare a seconda dell'avversario da affrontare e dei momenti della gara. Alla Continassa il cantiere Juve è ancora aperto.
di Napoli Magazine
09/11/2025 - 19:37
Alla terza uscita, la Juve targata Spalletti inizia a prendere forma, ma dopo lo 0-0 col Torino, alla Continassa c'è ancora molto lavoro da fare per trovare la quadra in tutti i reparti e dare un'impronta precisa alla squadra per scalare la classifica. Partendo dalle buone notizie, il pareggio nel derby ha confermato non solo la bontà dell'impianto tattico, ma anche la fiducia nei mezzi di Di Gregorio, l'importanza del jolly McKennie, il potenziale di Zhegrova e la buona intuizione su Koopmeiners.
Partita dopo partita l'olandese ha iniziato a interpretare il ruolo di braccetto con più certezze e sicurezza, mostrando anche spunti interessanti in ottica futura. Oltre a presidiare la zona e a lavorare in marcatura, contro il Torino l'ex Atalanta si è fatto notare infatti anche in fase di impostazione e in spinta. Atteggiamento che, con i giusti equilibri, potrebbe aumentare la pericolosità della corsia sinistra in tandem con Cambiaso e Yildiz e dare sbocchi diversi e imprevedibilità al gioco.
Certo, siamo ancora agli albori del 3-4-2-1 o 3-5-2 fluido di Spalletti, ma al netto di una regia lenta e poco verticale e una difesa ancora da registrare centralmente, qualcosa inizia a vedersi. Soprattutto sul piano dei meccanismi e delle idee. La posizione mobile di McKennie a seconda delle fasi di gioco, ad esempio, ha creato qualche problema ai granata togliendo riferimenti e aprendo gli spazi prima a Conceiçao e poi a Zhegrova. Soluzione che ha dato buoni segnali nonostante una serata non particolarmente brillante di Vlahovic e Yildiz.
E qui veniamo alla questione attacco. Al momento Spalletti sembra aver individuato in Conceiçao-Yildiz-Vlahovic il terzetto titolare, ma l'impressione è che il mix non sia ancora quello giusto e definitivo per dare pericolosità alla manovra e cattiveria sottoporta. Nonostante un buon avvio del portoghese, contro il Toro nella ripresa gli ingressi di Zhegrova e David hanno dato certamente più qualità nei cross e soluzioni in area. Tema tattico che insieme alla presenza di Openda lascia aperte ancora diverse opzioni per lo scacchiere offensivo di Spalletti. Alternative da studiare, testare e dosare a seconda dell'avversario da affrontare e dei momenti della gara. Alla Continassa il cantiere Juve è ancora aperto.