Calcio
IL RACCONTO - Serginho: "Non mi abituerò alla morte di mio figlio"
09.11.2025 00:42 di Napoli Magazine
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Serginho, ex terzino del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, raccontando del figlio Diego, morto nel 2024: "Non mi abituerò mai a parlare di lui, la mia vita è stravolta da un anno". Diego era un atleta, praticava Jiu-Jitsu, ma era ossessionato dalle sigarette elettroniche, un vizio che secondo Serginho ha avuto conseguenze fatali. "Non si può spiegare a parole la ferita che ti lascia un dramma così. Non mi abituerò mai a parlare della morte di Diego. Da quando non c'è più ho rimesso in discussione tutte le certezze che avevo. E' il dolore più forte che un essere uno possa sopportare. Oggi vivo per lui, sono sicuro che ci aspetta un'altra vita in cui staremo insieme per sempre. E' successo tutto in fretta, anche le cause a lungo non sono state chiare. Aveva un dolore alla spalla, ma non capivamo. Era un atleta, faceva Jiu Jitsu. Gli facemmo fare delle analisi, erano perfette. Poi, in un paio di settimane, è peggiorato. Ma quasi improvvisamente. So che la colpa è del fumo: passava tutto il giorno a svapare con la sigaretta elettronica. Era diventato un vizio".

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IL RACCONTO - Serginho: "Non mi abituerò alla morte di mio figlio"

di Napoli Magazine

09/11/2025 - 00:42

Serginho, ex terzino del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla Gazzetta dello Sport, raccontando del figlio Diego, morto nel 2024: "Non mi abituerò mai a parlare di lui, la mia vita è stravolta da un anno". Diego era un atleta, praticava Jiu-Jitsu, ma era ossessionato dalle sigarette elettroniche, un vizio che secondo Serginho ha avuto conseguenze fatali. "Non si può spiegare a parole la ferita che ti lascia un dramma così. Non mi abituerò mai a parlare della morte di Diego. Da quando non c'è più ho rimesso in discussione tutte le certezze che avevo. E' il dolore più forte che un essere uno possa sopportare. Oggi vivo per lui, sono sicuro che ci aspetta un'altra vita in cui staremo insieme per sempre. E' successo tutto in fretta, anche le cause a lungo non sono state chiare. Aveva un dolore alla spalla, ma non capivamo. Era un atleta, faceva Jiu Jitsu. Gli facemmo fare delle analisi, erano perfette. Poi, in un paio di settimane, è peggiorato. Ma quasi improvvisamente. So che la colpa è del fumo: passava tutto il giorno a svapare con la sigaretta elettronica. Era diventato un vizio".