Secondo i vertici AIA il gol segnato da Davis in Udinese-Lazio è regolare, ma urge un chiarimento regolamentare per ridurre i margini di interpretazione e scongiurare polemiche come quelle sollevate dal club biancoceleste (ritenute pretestuose e strumentali da parte dell'AIA).
Facciamo una cronistoria della norma prevista dall'articolo 12 del Regolamento, che recita così:
È un'infrazione (fallo di mano), quando un giocatore segna nella porta avversaria:
- direttamente con le proprie mani / braccia, anche se in modo accidentale
- immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani / braccia, anche se in modo accidentale
La norma, inizialmente, prevedeva che andasse annullato qualsiasi gol nato da un tocco di mano/braccio (anche accidentale). Ma un gol 'tolto' a Ibrahimovic in Fiorentina-Milan del 22 febbraio 2020 (rimpallo con tocco di mano fortuito, palla rimasta lì e strappata a un avversario, due dribbling e portiere battuto in uscita) sollevò il tema: giusto penalizzare così tanto l'attaccante per un tocco fortuito e non punibile, dopo il quale sono serviti dribbling e altre giocate per arrivare al gol?
Così l'IFAB, dalla stagione 21/22, introdusse la parola 'immediatamente' e il concetto di 'immediatezza': gol da annullare solo in caso in cui la rete sia conseguenza diretta e immediata del tocco di mano di colui che segna (esempio: palla sul braccio+controllo e tiro nel giro di pochi secondi). La nuova norma fu spiegata a stampa e addetti ai lavori dai vertici AIA, specificando che il concetto di 'immediatezza' non va soltanto riferito al tempo che intercorre tra il tocco di mano e la segnatura della rete, ma è determinato anche dallo sviluppo dell'azione. Ovvero: nel momento in cui l'attaccante, dopo il tocco e prima di segnare, tiene palla, dribbla uno o più avversari o scambia con un compagno, non si può più parlare di immediatezza e di correlazione tra il tocco di mano e il gol.
Il caso è espressamente codificato nel regolamento attraverso il punto 3 della Guida Pratica AIA 'allegata' all'articolo 12, che recita così:
3. È sempre un’infrazione se un calciatore segna nella porta avversaria dopo che il pallone, in modo accidentale, ha toccato le sue mani / braccia?
Non sempre: è un’infrazione solo se la segnatura avviene “immediatamente” dopo il contatto accidentale mentre non lo è se il pallone (passato o condotto) percorre una certa distanza e/o ci sono più passaggi prima che la rete venga segnata o se trascorre un certo intervallo di tempo tra il contatto accidentale e la segnatura.
La rete di Davis, secondo i vertici AIA, è quindi un chiaro esempio di rete da convalidare in virtù di questo 'punto 3' della guida pratica AIA: l'attaccante dell'Udinese dopo il tocco di mano fortuito e non punibile tiene palla, la porta, evita due avversari e calcia. Sono le giocate successive, oltre ai nove secondi che intercorrono tra tocco di mano e gol, a far venire meno il concetto di 'immediatezza'.
I vertici AIA approvano dunque l'operato di Colombo e della coppia VAR/AVAR Gariglio/Chiffi, ma, infastiditi dalla bufera sollevata dall'episodio di Udine, sono convinti che, così come è scritta, la norma conceda all'arbitro un margine interpretativo che rischia di generare polemiche.
Come evitarle? Introducendo un parametro temporale oggettivo che quantifichi quel 'certo intervallo di tempo' (di cui si parla al punto 3 della Guida Pratica) oltre il quale non c'è più immediatezza (tre secondi tra il tocco di mano e il tiro in porta? Cinque secondi? Sette?)... Ma siamo sicuri che possa bastare per evitare discussioni e polemiche?
di Napoli Magazine
28/12/2025 - 16:24
Secondo i vertici AIA il gol segnato da Davis in Udinese-Lazio è regolare, ma urge un chiarimento regolamentare per ridurre i margini di interpretazione e scongiurare polemiche come quelle sollevate dal club biancoceleste (ritenute pretestuose e strumentali da parte dell'AIA).
Facciamo una cronistoria della norma prevista dall'articolo 12 del Regolamento, che recita così:
È un'infrazione (fallo di mano), quando un giocatore segna nella porta avversaria:
- direttamente con le proprie mani / braccia, anche se in modo accidentale
- immediatamente dopo che il pallone ha toccato le sue mani / braccia, anche se in modo accidentale
La norma, inizialmente, prevedeva che andasse annullato qualsiasi gol nato da un tocco di mano/braccio (anche accidentale). Ma un gol 'tolto' a Ibrahimovic in Fiorentina-Milan del 22 febbraio 2020 (rimpallo con tocco di mano fortuito, palla rimasta lì e strappata a un avversario, due dribbling e portiere battuto in uscita) sollevò il tema: giusto penalizzare così tanto l'attaccante per un tocco fortuito e non punibile, dopo il quale sono serviti dribbling e altre giocate per arrivare al gol?
Così l'IFAB, dalla stagione 21/22, introdusse la parola 'immediatamente' e il concetto di 'immediatezza': gol da annullare solo in caso in cui la rete sia conseguenza diretta e immediata del tocco di mano di colui che segna (esempio: palla sul braccio+controllo e tiro nel giro di pochi secondi). La nuova norma fu spiegata a stampa e addetti ai lavori dai vertici AIA, specificando che il concetto di 'immediatezza' non va soltanto riferito al tempo che intercorre tra il tocco di mano e la segnatura della rete, ma è determinato anche dallo sviluppo dell'azione. Ovvero: nel momento in cui l'attaccante, dopo il tocco e prima di segnare, tiene palla, dribbla uno o più avversari o scambia con un compagno, non si può più parlare di immediatezza e di correlazione tra il tocco di mano e il gol.
Il caso è espressamente codificato nel regolamento attraverso il punto 3 della Guida Pratica AIA 'allegata' all'articolo 12, che recita così:
3. È sempre un’infrazione se un calciatore segna nella porta avversaria dopo che il pallone, in modo accidentale, ha toccato le sue mani / braccia?
Non sempre: è un’infrazione solo se la segnatura avviene “immediatamente” dopo il contatto accidentale mentre non lo è se il pallone (passato o condotto) percorre una certa distanza e/o ci sono più passaggi prima che la rete venga segnata o se trascorre un certo intervallo di tempo tra il contatto accidentale e la segnatura.
La rete di Davis, secondo i vertici AIA, è quindi un chiaro esempio di rete da convalidare in virtù di questo 'punto 3' della guida pratica AIA: l'attaccante dell'Udinese dopo il tocco di mano fortuito e non punibile tiene palla, la porta, evita due avversari e calcia. Sono le giocate successive, oltre ai nove secondi che intercorrono tra tocco di mano e gol, a far venire meno il concetto di 'immediatezza'.
I vertici AIA approvano dunque l'operato di Colombo e della coppia VAR/AVAR Gariglio/Chiffi, ma, infastiditi dalla bufera sollevata dall'episodio di Udine, sono convinti che, così come è scritta, la norma conceda all'arbitro un margine interpretativo che rischia di generare polemiche.
Come evitarle? Introducendo un parametro temporale oggettivo che quantifichi quel 'certo intervallo di tempo' (di cui si parla al punto 3 della Guida Pratica) oltre il quale non c'è più immediatezza (tre secondi tra il tocco di mano e il tiro in porta? Cinque secondi? Sette?)... Ma siamo sicuri che possa bastare per evitare discussioni e polemiche?