Cultura & Gossip
INFO - Agenda settimanale degli spettacoli dal 24 al 30 novembre, programmati dal Circuito Teatro Pubblico Campano
22.11.2025 00:30 di Napoli Magazine
aA

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0823799612

Martedì 25 e mercoledì 26 novembre, ore 21.00

Magnifica presenza

uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con

Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli

e con

Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino,

Sara Bosi, Fabio Zarrella

scene Luigi Ferrigno

costumi Monica Gaetani

luci Pasquale Mari

una coproduzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

e Fondazione Teatro della Toscana

Illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Dopo Mine Vaganti, Ferzan Ozpetek torna al teatro con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza.

Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi: Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella.

Pietro è un giovane che si trasferisce a Roma con l’ambizione di diventare attore. La sua esistenza nella nuova abitazione romana viene tuttavia turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia. Compatito dalla cugina Maria, che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

La trama, che naviga tra il sogno e la realtà, promette di essere un’esperienza teatrale immersiva. Magnifica presenza rappresenta un’opportunità per il pubblico di assistere alla trasposizione teatrale di un film acclamato, evidenziando la capacità di Ozpetek di trasportare le sue storie dallo schermo al palcoscenico con maestria e sensibilità.

Teatro Nuovo di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0814976267

Martedì 25 novembre, ore 20.00

Inaugurazione di “Storia dell’Arte”

ciclo di incontri dedicato all’arte contemporanea a cura di Eduardo Cicelyn

Ma l’amore no. Vita, morte e miracoli di Lucio Amelio

con Mario Martone

Come iniziò l’avventura di vita e di arte di uno dei più grandi galleristi internazionali, quali le sue opere più significative e come raggiunse la fama e soprattutto quando e come creò e alimentò l’influenza che ancora la sua vicenda personale e professionale esercita su Napoli.

Fu solo un grande mercante? Noi diciamo che Lucio Amelio fu un tribuno dell’arte, una figura di intellettuale moderno che legò tutta la sua vita al temerario progetto d’imporre un punto di vista completamente nuovo a una città per tanti aspetti vecchia e immobile, innamorata della propria immagine consunta, chiusa in sé stessa e nei propri riti stantii.

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 3247879696

Giovedì 27 novembre, ore 20.45

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0818577725, 3381890767

Da venerdì 28 a domenica 30 novembre

(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

Nati ’80

di Claudio Tortora

con Gianni Ferreri, Daniela Morozzi

regia Antonello Ronga

Amori, passione, turbolenze sentimenti inquieti, tradimenti, un susseguirsi di situazioni che avvolgono il percorso di quattro coppie di giovani quarantenni. Una riflessione su una fascia di età che per diversi motivi ha subito e subisce le tante evoluzioni in negativo che i nostri tempi hanno avuto.

Caduta di valori, insicurezza, depressioni, segnano passo dopo passo la trama di questa piece teatrale sottolineata da una colonna sonora di grandi successi di Mina tutti cantati live, che si alternano alle vicende delle cinque coppie che sono protagoniste dello spettacolo. Una full immersion in questo spaccato di vita che lascerà sicuramente un segno nello spettatore ed in particolare in chi ha vissuto e vive situazioni analoghe.

Queste le parole dell’autore Claudio Tortora che introducono lo spettacolo:

“Noi degli anni 60 cresciuti all’ombra del momentaneo benessere governato e voluto dai poteri forti.

Sereni per questo romantici e protagonisti inconsapevoli di un periodo che traghettava una guerra terminate, fatta di speranze ed una che stava per iniziare fatta di delusioni per quel grande falso storico vissuto.

Su queste macerie sono venuti al mondo I nati 80 che certamente hanno il diritto di dire…ma che colpa abbiamo noi!”.

Teatro Nuovo di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0814976267

Da giovedì 27 domenica 30 novembre

(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

Le prénom

Cena fra amici

di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte

versione italiana Fausto Paravidino

con

Lisa Galantini, Alberto Giusta, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo e Aldo Ottobrino

scene e costumi Laura Benzi

luci Sandro Sussi

regia Antonio Zavatteri

produzione Nidodiragno, Teatro Stabile di Verona

Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Serata conviviale a casa di due professori (liceo lei, università lui) dichiaratamente di sinistra. Tra parenti e amici inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga sino a diventare il ritratto di una generazione: tra piccole meschinità e grandi sentimenti.

Una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni. Tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei giapponesi, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete?

Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali.

Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.

Teatro Pasolini di Salerno

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 089662141

Da giovedì 27 a domenica 30 novembre

(feriali ore 20.00, festivi ore 18.00)

Nell’ambito della rassegna “Coniugare il teatro - Scena Immersiva”

Medea per strada

tratto da Euripide

concept Gianpiero Alighiero Borgia

scritto da Fabrizio Sinisi e Elena Cotugno

con Elena Cotugno

costumi Giuseppe Avallone e Elena Cotugno

regia Gianpiero Alighiero Borgia

produzione Teatro dei Borgia

Medea per strada non è semplicemente uno spettacolo: è un’esperienza che ci ha attraversato e che speriamo attraversi e scuota allo stesso modo anche il pubblico che ci segue.

Abbiamo provato a leggere e a raccontare, oltre la superficie, la storia di alcune migliaia di esseri umani partiti dai loro paesi con un sogno che all’arrivo qui in Italia si è rivelato un incubo.

Nel grande mare del tema delle migrazioni, abbiamo messo a fuoco il fenomeno che riguarda quelle donne, sconosciute eppure in qualche modo familiari, quasi elementi di un arredo urbano cui siamo assuefatti, che “lavorano” sulle nostre strade.

Donne partite alla ricerca di una vita migliore che si sono ritrovate schiave nel racket della prostituzione. Il testo cui sono approdati Fabrizio Sinisi ed Elena Cotugno si pone nel solco delle libere riscritture del mito di Medea, rivela allo spettatore d’oggi la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco.

Quella che proponiamo al pubblico è una esperienza che va oltre il semplice assistere ad uno spettacolo teatrale, è stata concepita e realizzata, raggiungendo un consenso unanime di pubblico e di critica, su uno scalcinato furgone Iveco del ‘94 per soli 7 spettatori per volta.

Gli spettatori salgono a bordo di un furgoncino nei pressi del teatro, poco dopo la partenza, ne interrompe la corsa una appariscente passeggera ritardataria. Inveisce contro l’autista, attacca bottone in modo un po’ molesto con gli altri passeggeri mentre il furgoncino riparte per le vie della città e percorre le vie della prostituzione.
Elena Cotugno, trasfigurata magistralmente nel ruolo della passeggera ritardataria, racconta la sua storia, quella di una migrante scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata e da cui ha due figli.

Teatro Barone di Melito di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0813418905, 3278654469

Venerdì 28 e sabato 29 novembre, ore 20.45

Opera di periferia

opera musical di Peppe Lanzetta

con Ivan Granatino, Maria Rosaria Virgili, le Ebbanesis, Maurizio Capone & BungtBangt

con (in o.a.)

Alessandra Ciccariello, Vincenzo D’Ambrosio, Mattia Ferraro, Francesca Pia Legesse, Alfredo Mundo, Peppoh, Danilo Rovani, Lorenzo Simeone

e con la partecipazione straordinaria di Peppe Lanzetta

musiche Maurizio Capone, coreografie Orazio Caiti

costumi Anna Giordano, regista assistente Danilo Rovani

regia e scene Bruno Garofalo

produzione Scenografie Imparato & Figli

L’Opera di periferia, scritta e mandata in scena da Peppe Lanzetta, nel 2009 in un momento storico che precedeva i malesseri delle periferie del mondo, sfociate in rivolte, manifestazioni, avvenimenti cruenti ed esasperati negli anni a venire, ebbe innanzitutto il merito di una visionarietà’ preveggente dovuta alla sensibile attenzione di un attore sempre impegnato nel sociale e tramutatosi poi in uno scrittore che molti definirono subito il Bukowski Napoletano. Un linguaggio crudo, realistico che riusciva a rendere concretamente il malessere di generazioni che crescevano nelle periferie del mondo, e che soltanto per conoscenza diretta veniva ambientata nei territori del napoletano.

Per questo alla proposta di riesumare in chiave contemporanea quest’Opera visionaria e preveggente mi ha coinvolto prima che artisticamente, umanamente ed emozionalmente per far sì che questo grido di allarme e di dolore non venga dimenticato.

Questo spettacolo vuole essere una lente di ingrandimento puntata su una delle tante realtà’ del malessere giovanile, ma senza essere soltanto una sterile, amara testimonianza di una realtà’ irriducibile, in questa edizione, d’accordo con l’Autore ho cercato di lasciare uno spiraglio di speranza, senza della quale tutto resta inutile esercizio di impotenza.

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22/11/2025 - 00:30

Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0823799612

Martedì 25 e mercoledì 26 novembre, ore 21.00

Magnifica presenza

uno spettacolo di Ferzan Ozpetek

con

Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli

e con

Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino,

Sara Bosi, Fabio Zarrella

scene Luigi Ferrigno

costumi Monica Gaetani

luci Pasquale Mari

una coproduzione Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

e Fondazione Teatro della Toscana

Illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto. Dopo Mine Vaganti, Ferzan Ozpetek torna al teatro con il nuovo adattamento di uno dei suoi successi cinematografici: Magnifica presenza.

Il regista, tra i più amati del nostro cinema, prosegue così il percorso inaugurato con Mine vaganti, e fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura una compagnia di attori esplosivi: Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino, Erik Tonelli, Toni Fornari, Luciano Scarpa, Tina Agrippino, Sara Bosi, Fabio Zarrella.

Pietro è un giovane che si trasferisce a Roma con l’ambizione di diventare attore. La sua esistenza nella nuova abitazione romana viene tuttavia turbata da strane presenze, che solo lui può vedere; si tratta di una bizzarra compagnia teatrale con cui poi instaura un rapporto d’amicizia. Compatito dalla cugina Maria, che cerca di guarirlo da queste continue allucinazioni, Pietro tenterà invece di andare a fondo della storia, cercando di capire le ragioni che trattengono nel presente questa sorta di fantasmi.

La trama, che naviga tra il sogno e la realtà, promette di essere un’esperienza teatrale immersiva. Magnifica presenza rappresenta un’opportunità per il pubblico di assistere alla trasposizione teatrale di un film acclamato, evidenziando la capacità di Ozpetek di trasportare le sue storie dallo schermo al palcoscenico con maestria e sensibilità.

Teatro Nuovo di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0814976267

Martedì 25 novembre, ore 20.00

Inaugurazione di “Storia dell’Arte”

ciclo di incontri dedicato all’arte contemporanea a cura di Eduardo Cicelyn

Ma l’amore no. Vita, morte e miracoli di Lucio Amelio

con Mario Martone

Come iniziò l’avventura di vita e di arte di uno dei più grandi galleristi internazionali, quali le sue opere più significative e come raggiunse la fama e soprattutto quando e come creò e alimentò l’influenza che ancora la sua vicenda personale e professionale esercita su Napoli.

Fu solo un grande mercante? Noi diciamo che Lucio Amelio fu un tribuno dell’arte, una figura di intellettuale moderno che legò tutta la sua vita al temerario progetto d’imporre un punto di vista completamente nuovo a una città per tanti aspetti vecchia e immobile, innamorata della propria immagine consunta, chiusa in sé stessa e nei propri riti stantii.

Teatro Eduardo De Filippo di Agropoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 3247879696

Giovedì 27 novembre, ore 20.45

Teatro Di Costanzo Mattiello di Pompei

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0818577725, 3381890767

Da venerdì 28 a domenica 30 novembre

(feriali ore 20.30, festivi ore 18.15)

Nati ’80

di Claudio Tortora

con Gianni Ferreri, Daniela Morozzi

regia Antonello Ronga

Amori, passione, turbolenze sentimenti inquieti, tradimenti, un susseguirsi di situazioni che avvolgono il percorso di quattro coppie di giovani quarantenni. Una riflessione su una fascia di età che per diversi motivi ha subito e subisce le tante evoluzioni in negativo che i nostri tempi hanno avuto.

Caduta di valori, insicurezza, depressioni, segnano passo dopo passo la trama di questa piece teatrale sottolineata da una colonna sonora di grandi successi di Mina tutti cantati live, che si alternano alle vicende delle cinque coppie che sono protagoniste dello spettacolo. Una full immersion in questo spaccato di vita che lascerà sicuramente un segno nello spettatore ed in particolare in chi ha vissuto e vive situazioni analoghe.

Queste le parole dell’autore Claudio Tortora che introducono lo spettacolo:

“Noi degli anni 60 cresciuti all’ombra del momentaneo benessere governato e voluto dai poteri forti.

Sereni per questo romantici e protagonisti inconsapevoli di un periodo che traghettava una guerra terminate, fatta di speranze ed una che stava per iniziare fatta di delusioni per quel grande falso storico vissuto.

Su queste macerie sono venuti al mondo I nati 80 che certamente hanno il diritto di dire…ma che colpa abbiamo noi!”.

Teatro Nuovo di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0814976267

Da giovedì 27 domenica 30 novembre

(giovedì ore 21.00, venerdì e domenica ore 18.30, sabato ore 19.00)

Le prénom

Cena fra amici

di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte

versione italiana Fausto Paravidino

con

Lisa Galantini, Alberto Giusta, Davide Lorino, Elisabetta Mazzullo e Aldo Ottobrino

scene e costumi Laura Benzi

luci Sandro Sussi

regia Antonio Zavatteri

produzione Nidodiragno, Teatro Stabile di Verona

Quarantenni a confronto tra colpi di scena, battute comiche, amicizia, rancori e legami profondi. Serata conviviale a casa di due professori (liceo lei, università lui) dichiaratamente di sinistra. Tra parenti e amici inizia un gioco di provocazione e di verità che si allarga sino a diventare il ritratto di una generazione: tra piccole meschinità e grandi sentimenti.

Una sera come tante altre tra cinque amici quarantenni. Tutti appartenenti alla media borghesia. Oltre ai padroni di casa, ci sono il fratello di lei che fa l’agente immobiliare e la sua compagna in ritardo a causa di un impegno di lavoro con dei giapponesi, mentre l’amico single (sospettato di essere omosessuale) è trombonista in un’orchestra sinfonica. Quella sera, il fratello comunica alla compagnia che diventerà padre. Felicitazioni, baci e abbracci. Poi le solite domande: sarà maschio o femmina, che nome gli metterete?

Il futuro papà non ha dubbi che sarà maschio; ma lo sconcerto nasce quando egli comunica il nome che hanno deciso di mettere al figlio. Un nome che evoca imbarazzanti memorie storiche. Il dubbio è che si tratti di uno scherzo, ma la discussione degenera ben presto investendo valori e scelte personali.

Tra offese reciproche che non mancano di ferire tutti (nessuno escluso), nasce così il ritratto di una generazione allo sbando, dove tutti hanno qualche segreto da nascondere o da rinfacciarsi.

Teatro Pasolini di Salerno

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 089662141

Da giovedì 27 a domenica 30 novembre

(feriali ore 20.00, festivi ore 18.00)

Nell’ambito della rassegna “Coniugare il teatro - Scena Immersiva”

Medea per strada

tratto da Euripide

concept Gianpiero Alighiero Borgia

scritto da Fabrizio Sinisi e Elena Cotugno

con Elena Cotugno

costumi Giuseppe Avallone e Elena Cotugno

regia Gianpiero Alighiero Borgia

produzione Teatro dei Borgia

Medea per strada non è semplicemente uno spettacolo: è un’esperienza che ci ha attraversato e che speriamo attraversi e scuota allo stesso modo anche il pubblico che ci segue.

Abbiamo provato a leggere e a raccontare, oltre la superficie, la storia di alcune migliaia di esseri umani partiti dai loro paesi con un sogno che all’arrivo qui in Italia si è rivelato un incubo.

Nel grande mare del tema delle migrazioni, abbiamo messo a fuoco il fenomeno che riguarda quelle donne, sconosciute eppure in qualche modo familiari, quasi elementi di un arredo urbano cui siamo assuefatti, che “lavorano” sulle nostre strade.

Donne partite alla ricerca di una vita migliore che si sono ritrovate schiave nel racket della prostituzione. Il testo cui sono approdati Fabrizio Sinisi ed Elena Cotugno si pone nel solco delle libere riscritture del mito di Medea, rivela allo spettatore d’oggi la “tragedia dello straniero” con la forza del mito greco.

Quella che proponiamo al pubblico è una esperienza che va oltre il semplice assistere ad uno spettacolo teatrale, è stata concepita e realizzata, raggiungendo un consenso unanime di pubblico e di critica, su uno scalcinato furgone Iveco del ‘94 per soli 7 spettatori per volta.

Gli spettatori salgono a bordo di un furgoncino nei pressi del teatro, poco dopo la partenza, ne interrompe la corsa una appariscente passeggera ritardataria. Inveisce contro l’autista, attacca bottone in modo un po’ molesto con gli altri passeggeri mentre il furgoncino riparte per le vie della città e percorre le vie della prostituzione.
Elena Cotugno, trasfigurata magistralmente nel ruolo della passeggera ritardataria, racconta la sua storia, quella di una migrante scappata dal proprio paese, arrivata in Italia e finita a prostituirsi per amore di un uomo da cui si crede ricambiata e da cui ha due figli.

Teatro Barone di Melito di Napoli

stagione teatrale 2025/2026 a cura del Teatro Pubblico Campano

Info 0813418905, 3278654469

Venerdì 28 e sabato 29 novembre, ore 20.45

Opera di periferia

opera musical di Peppe Lanzetta

con Ivan Granatino, Maria Rosaria Virgili, le Ebbanesis, Maurizio Capone & BungtBangt

con (in o.a.)

Alessandra Ciccariello, Vincenzo D’Ambrosio, Mattia Ferraro, Francesca Pia Legesse, Alfredo Mundo, Peppoh, Danilo Rovani, Lorenzo Simeone

e con la partecipazione straordinaria di Peppe Lanzetta

musiche Maurizio Capone, coreografie Orazio Caiti

costumi Anna Giordano, regista assistente Danilo Rovani

regia e scene Bruno Garofalo

produzione Scenografie Imparato & Figli

L’Opera di periferia, scritta e mandata in scena da Peppe Lanzetta, nel 2009 in un momento storico che precedeva i malesseri delle periferie del mondo, sfociate in rivolte, manifestazioni, avvenimenti cruenti ed esasperati negli anni a venire, ebbe innanzitutto il merito di una visionarietà’ preveggente dovuta alla sensibile attenzione di un attore sempre impegnato nel sociale e tramutatosi poi in uno scrittore che molti definirono subito il Bukowski Napoletano. Un linguaggio crudo, realistico che riusciva a rendere concretamente il malessere di generazioni che crescevano nelle periferie del mondo, e che soltanto per conoscenza diretta veniva ambientata nei territori del napoletano.

Per questo alla proposta di riesumare in chiave contemporanea quest’Opera visionaria e preveggente mi ha coinvolto prima che artisticamente, umanamente ed emozionalmente per far sì che questo grido di allarme e di dolore non venga dimenticato.

Questo spettacolo vuole essere una lente di ingrandimento puntata su una delle tante realtà’ del malessere giovanile, ma senza essere soltanto una sterile, amara testimonianza di una realtà’ irriducibile, in questa edizione, d’accordo con l’Autore ho cercato di lasciare uno spiraglio di speranza, senza della quale tutto resta inutile esercizio di impotenza.