Cultura & Gossip
NEWS - Capodimonte, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli inaugura il Giardino dei Principi
04.06.2025 18:53 di Napoli Magazine

In una stagione di grande rilancio e trasformazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, anche dal punto di vista energetico e ambientale, riapre al pubblico da oggi 4 giugno il Giardino dei Principi l’area più preziosa dei suoi 134 ettari di parco storico, autentico 'monumento vivente'.

Ad inaugurare il Giardino dei Principi è stato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Oggi  è una giornata speciale per Napoli. Un giorno di festa perché viene restituita alla cittadinanza questo meraviglioso paesaggio, questi giardini principeschi, questo bosco così ricco di biodiversità fino dal suo concepimento. È la dimostrazione che il Ministero della Cultura ha saputo spendere bene i fondi del Pnrr per la rigenerazione del paesaggio e dei siti museali più importanti come quello di Capodimonte, meravigliosamente diretto da Eike Schmidt. Bisogna ricordare che, da quando si è insediato questo Governo, il MiC ha impegnato e mobilitato centinaia di milioni di euro esattamente per arrivare a questo risultato".  

Il taglio del nastro è stato  accompagnato dalle note della Fanfara del 10º Reggimento Carabinieri Campania diretta dal Maestro Luogotenente Carica Speciale Luca Berardo,   che ha eseguito l' Inno Nazionale e una selezione di brani musicali. 

"I lavori  durati un anno – ricorda il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt -   rientrano nel finanziamento PNRR di 25 milioni di euro per il più grande progetto di risistemazione dei viali e dell'architettura vegetale mai realizzato per Capodimonte, che prosegue nei tempi previstiSi tratta di fondi che furono assegnati direttamente dal Ministero della Cultura al Museo e Real Bosco di Capodimonte ed a altri quattro siti, per la valorizzazione dell'identità di parchi e giardini storici".

Sono intervenuti alla Cerimonia: il Direttore Generale e Referente Unità di Missione per l’attuazione del Pnrr, Angelantonio Orlando; il Capo Dipartimento DiT - Dipartimento Tutela Patrimonio Culturale, Luigi La Rocca; il Capo Dipartimento DiVA - Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, Alfonsina Russo. Per il Museo hanno illustrato i dettagli del restauro, il Direttore dei Lavori Eva Serpe e  il Responsabile Unico del Procedimento, Renata Marmo.

Concepito nel 1840 da Friedrich Dehnhardt, capo giardiniere del Real Orto Botanico di Napoli, secondo il gusto anglo-cinese, il Giardino dei Principi è una vera e propria opera d’arte paesaggistica, concepito sin dalle origini come luogo di sperimentazione ed acclimatazione custode del 70% delle specie esotiche presenti nel Real Bosco. Grazie al restauro con il recupero di componenti architettonici e naturalistici, il Giardino dei Principi si presenta nuovamente nello splendore che lo rese parte integrante del paesaggio napoletano: due ettari di boschetti, belvederi e viali sinuosi declinati verso la visione maestosa del Vesuvio.

Nell'ambito di questi lavori PNRR saranno messi a dimora in totale 10047 alberi, 7616 arbusti, 43243 erbacee. Le quantità piantate nel Giardino dei Principi sono: 62 alberi, 2450 arbusti, 2465 erbacee.

Il prezioso Giardino Botanico viene quindi restituito ai cittadini, che hanno accesso gratuito al Real Bosco, con i suoi tracciati ottocenteschi, negli anni cancellati dalla vegetazione. Scrigno di biodiversità con un allestimento museale, i visitatori potranno osservare rari esemplari secolari, tra questi un maestoso Canforo, un Taxodium mucronatum, un Eucalyptus camaldulensis. Nei boschetti circostanti si trovano magnolie, tassi, cipressi, pini, uno splendido Cedro del Libano e una Melaleuca.

La sostenibilità ambientale e il risparmio delle risorse primarie, come l’acqua, rappresentano uno degli indirizzi chiave della missione europea promossa attraverso il PNRR. In questa visione, il giardino integra tradizione e innovazione: tutti i viali sono realizzati con un conglomerato versione contemporanea del battuto di tufo e quindi ad alta permeabilità favorendo così il naturale assorbimento delle acque. Il recupero delle acque di ruscellamento è favorito dall' inserimento di fosse drenanti in continuità con il progetto originario dell’impianto borbonico. Anche le aree a prato seguono criteri di basso impatto ambientale, grazie alla selezione di miscugli di semi che, nel periodo estivo, non richiedono irrigazione continua. All'interno del Giardino restaurato è stato recuperato un delizioso belvedere che viene intitolato in questa occasione “Belvedere dei Principi”. Per coinvolgere i frequentatori nella riqualificazione del Bosco e spiegare gli obiettivi del PNRR è appena nata la rete di cittadinanza attiva 'Comunità ecologica Capodimonte' con una sua agorà nel verde.

Nota tecnica - Le nuove piantumazioni sono servite per avviare un programma di recupero del disegno architettonico – vegetale e per ricreare scorci paesaggistici, propri del Real Bosco di Capodimonte. La maggior parte degli esemplari che si stanno piantumando all’interno dell’intero complesso va a reintegrare il vecchio mantello vegetale, sulla scorta delle tracce rinvenute del sesto di impianto. L'obiettivo è garantire una struttura fisionomica vigorosa e giovane, prevedendo una evoluzione rigenerativa nei prossimi 50-100 anni in un’ottica di complessiva sostenibilità.

Le principali alberature sono lecci, tigli, roverelle, aceri, farnie, carpini. Con la piantumazione di esemplari adulti idonei di specie autoctone, si prevede una stabilizzazione del sottobosco verso specie in grado di creare una stabilità specifica, capaci quindi di dominare l’insorgenza delle infestanti. Procedendo con la rimozione delle specie infestanti senza prevedere infatti un serrato programma di ripiantumazione, significherebbe quasi certamente rendere vana l'operazione.

Particolarmente interessante è poi l'aspetto del ripristino delle fosse drenanti esistenti, presenti all’interno del sesto borbonico. È in corso infatti il ripristino di 319 fosse allo scopo di far tornare operativo l’intero progetto idraulico di drenaggio superficiale borbonico.

Il sistema di drenaggio consiste nell’inserimento di pali di castagno infissi nel terreno, lungo il perimetro dell’intero fosso. Per aumentare la capacità drenante alla base del fosso si realizza poi una massicciata di pietrame. Sulla fossa all’interno del Giardino dei Principi si è già avuta la possibilità di verificare l’effettiva funzionalità dell’intervento: durante eventi meteorologici eccezionali, è stata infatti assicurata la tenuta delle pareti dello scavo, senza compromissione della capacità drenante.

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NEWS - Capodimonte, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli inaugura il Giardino dei Principi

di Napoli Magazine

04/06/2025 - 18:53

In una stagione di grande rilancio e trasformazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte, anche dal punto di vista energetico e ambientale, riapre al pubblico da oggi 4 giugno il Giardino dei Principi l’area più preziosa dei suoi 134 ettari di parco storico, autentico 'monumento vivente'.

Ad inaugurare il Giardino dei Principi è stato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli. “Oggi  è una giornata speciale per Napoli. Un giorno di festa perché viene restituita alla cittadinanza questo meraviglioso paesaggio, questi giardini principeschi, questo bosco così ricco di biodiversità fino dal suo concepimento. È la dimostrazione che il Ministero della Cultura ha saputo spendere bene i fondi del Pnrr per la rigenerazione del paesaggio e dei siti museali più importanti come quello di Capodimonte, meravigliosamente diretto da Eike Schmidt. Bisogna ricordare che, da quando si è insediato questo Governo, il MiC ha impegnato e mobilitato centinaia di milioni di euro esattamente per arrivare a questo risultato".  

Il taglio del nastro è stato  accompagnato dalle note della Fanfara del 10º Reggimento Carabinieri Campania diretta dal Maestro Luogotenente Carica Speciale Luca Berardo,   che ha eseguito l' Inno Nazionale e una selezione di brani musicali. 

"I lavori  durati un anno – ricorda il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt -   rientrano nel finanziamento PNRR di 25 milioni di euro per il più grande progetto di risistemazione dei viali e dell'architettura vegetale mai realizzato per Capodimonte, che prosegue nei tempi previstiSi tratta di fondi che furono assegnati direttamente dal Ministero della Cultura al Museo e Real Bosco di Capodimonte ed a altri quattro siti, per la valorizzazione dell'identità di parchi e giardini storici".

Sono intervenuti alla Cerimonia: il Direttore Generale e Referente Unità di Missione per l’attuazione del Pnrr, Angelantonio Orlando; il Capo Dipartimento DiT - Dipartimento Tutela Patrimonio Culturale, Luigi La Rocca; il Capo Dipartimento DiVA - Dipartimento per la valorizzazione del patrimonio culturale, Alfonsina Russo. Per il Museo hanno illustrato i dettagli del restauro, il Direttore dei Lavori Eva Serpe e  il Responsabile Unico del Procedimento, Renata Marmo.

Concepito nel 1840 da Friedrich Dehnhardt, capo giardiniere del Real Orto Botanico di Napoli, secondo il gusto anglo-cinese, il Giardino dei Principi è una vera e propria opera d’arte paesaggistica, concepito sin dalle origini come luogo di sperimentazione ed acclimatazione custode del 70% delle specie esotiche presenti nel Real Bosco. Grazie al restauro con il recupero di componenti architettonici e naturalistici, il Giardino dei Principi si presenta nuovamente nello splendore che lo rese parte integrante del paesaggio napoletano: due ettari di boschetti, belvederi e viali sinuosi declinati verso la visione maestosa del Vesuvio.

Nell'ambito di questi lavori PNRR saranno messi a dimora in totale 10047 alberi, 7616 arbusti, 43243 erbacee. Le quantità piantate nel Giardino dei Principi sono: 62 alberi, 2450 arbusti, 2465 erbacee.

Il prezioso Giardino Botanico viene quindi restituito ai cittadini, che hanno accesso gratuito al Real Bosco, con i suoi tracciati ottocenteschi, negli anni cancellati dalla vegetazione. Scrigno di biodiversità con un allestimento museale, i visitatori potranno osservare rari esemplari secolari, tra questi un maestoso Canforo, un Taxodium mucronatum, un Eucalyptus camaldulensis. Nei boschetti circostanti si trovano magnolie, tassi, cipressi, pini, uno splendido Cedro del Libano e una Melaleuca.

La sostenibilità ambientale e il risparmio delle risorse primarie, come l’acqua, rappresentano uno degli indirizzi chiave della missione europea promossa attraverso il PNRR. In questa visione, il giardino integra tradizione e innovazione: tutti i viali sono realizzati con un conglomerato versione contemporanea del battuto di tufo e quindi ad alta permeabilità favorendo così il naturale assorbimento delle acque. Il recupero delle acque di ruscellamento è favorito dall' inserimento di fosse drenanti in continuità con il progetto originario dell’impianto borbonico. Anche le aree a prato seguono criteri di basso impatto ambientale, grazie alla selezione di miscugli di semi che, nel periodo estivo, non richiedono irrigazione continua. All'interno del Giardino restaurato è stato recuperato un delizioso belvedere che viene intitolato in questa occasione “Belvedere dei Principi”. Per coinvolgere i frequentatori nella riqualificazione del Bosco e spiegare gli obiettivi del PNRR è appena nata la rete di cittadinanza attiva 'Comunità ecologica Capodimonte' con una sua agorà nel verde.

Nota tecnica - Le nuove piantumazioni sono servite per avviare un programma di recupero del disegno architettonico – vegetale e per ricreare scorci paesaggistici, propri del Real Bosco di Capodimonte. La maggior parte degli esemplari che si stanno piantumando all’interno dell’intero complesso va a reintegrare il vecchio mantello vegetale, sulla scorta delle tracce rinvenute del sesto di impianto. L'obiettivo è garantire una struttura fisionomica vigorosa e giovane, prevedendo una evoluzione rigenerativa nei prossimi 50-100 anni in un’ottica di complessiva sostenibilità.

Le principali alberature sono lecci, tigli, roverelle, aceri, farnie, carpini. Con la piantumazione di esemplari adulti idonei di specie autoctone, si prevede una stabilizzazione del sottobosco verso specie in grado di creare una stabilità specifica, capaci quindi di dominare l’insorgenza delle infestanti. Procedendo con la rimozione delle specie infestanti senza prevedere infatti un serrato programma di ripiantumazione, significherebbe quasi certamente rendere vana l'operazione.

Particolarmente interessante è poi l'aspetto del ripristino delle fosse drenanti esistenti, presenti all’interno del sesto borbonico. È in corso infatti il ripristino di 319 fosse allo scopo di far tornare operativo l’intero progetto idraulico di drenaggio superficiale borbonico.

Il sistema di drenaggio consiste nell’inserimento di pali di castagno infissi nel terreno, lungo il perimetro dell’intero fosso. Per aumentare la capacità drenante alla base del fosso si realizza poi una massicciata di pietrame. Sulla fossa all’interno del Giardino dei Principi si è già avuta la possibilità di verificare l’effettiva funzionalità dell’intervento: durante eventi meteorologici eccezionali, è stata infatti assicurata la tenuta delle pareti dello scavo, senza compromissione della capacità drenante.