Dalla rerum novarum alla Centesimus anno, l'uomo al centro del contesto produttivo economico; da Leone XIII a Giovanni Paolo II quando i governi e la società legiferano in tema di sostenibilità e di giusto equilibrio della produzione. I limiti delle clausole statutarie sullo sviluppo sostenibile e l’intelligenza artificiale. Sono i temi che saranno affrontati nel corso del dibattito che si terrà sabato 23 agosto alle 17.30 al meeting di Rimini e che vedranno protagonista il notaio Roberto Dante Cogliandro, fondatore dell’AINC, associazione italiana dei notai cattolici allo Stand UCID nel corso di un dibattito dal titolo "Per una economia solidale al servizio dell’uomo” al quale interverranno Aldo Fumagalli, Presidente UCID Lombardia, il Professore Luca Ferrucci, AD Sviluppumbria, Gaetano Manfredi, Presidente ANCI e Luca Ruffini, Senior Cassa depositi e prestiti. “Prendere la parola in questo contesto significa assumersi una responsabilità: quella di contribuire, anche solo con qualche riflessione, a un dibattito cruciale per il nostro tempo. Il tema dell’economia solidale, della dignità della persona, della giustizia sociale, non è una questione per esperti, né una riserva accademica. È una sfida che riguarda tutti, in ogni ambito della vita: chi amministra, chi governa, chi lavora, chi forma, chi, come noi professionisti, si muove nel cuore delle relazioni civili ed economiche del Paese. Viviamo in un tempo in cui l’efficienza, la produttività, la prestazione sembrano essere diventati i criteri dominanti, non solo in economia, ma anche nei rapporti sociali. Eppure, mai come oggi, si fa evidente il limite di un modello che dimentica la persona, che sacrifica l’equità in nome del profitto, che rende invisibili i più fragili, che trasforma il lavoro in merce e il bisogno in colpa. Una società che accetta tutto questo non è solo ingiusta: è anche più fragile, più insicura, più povera in senso autentico”, ha dichiarato il notaio Roberto Dante Cogliandro, fondatore dell’AINC.
di Napoli Magazine
21/08/2025 - 12:12
Dalla rerum novarum alla Centesimus anno, l'uomo al centro del contesto produttivo economico; da Leone XIII a Giovanni Paolo II quando i governi e la società legiferano in tema di sostenibilità e di giusto equilibrio della produzione. I limiti delle clausole statutarie sullo sviluppo sostenibile e l’intelligenza artificiale. Sono i temi che saranno affrontati nel corso del dibattito che si terrà sabato 23 agosto alle 17.30 al meeting di Rimini e che vedranno protagonista il notaio Roberto Dante Cogliandro, fondatore dell’AINC, associazione italiana dei notai cattolici allo Stand UCID nel corso di un dibattito dal titolo "Per una economia solidale al servizio dell’uomo” al quale interverranno Aldo Fumagalli, Presidente UCID Lombardia, il Professore Luca Ferrucci, AD Sviluppumbria, Gaetano Manfredi, Presidente ANCI e Luca Ruffini, Senior Cassa depositi e prestiti. “Prendere la parola in questo contesto significa assumersi una responsabilità: quella di contribuire, anche solo con qualche riflessione, a un dibattito cruciale per il nostro tempo. Il tema dell’economia solidale, della dignità della persona, della giustizia sociale, non è una questione per esperti, né una riserva accademica. È una sfida che riguarda tutti, in ogni ambito della vita: chi amministra, chi governa, chi lavora, chi forma, chi, come noi professionisti, si muove nel cuore delle relazioni civili ed economiche del Paese. Viviamo in un tempo in cui l’efficienza, la produttività, la prestazione sembrano essere diventati i criteri dominanti, non solo in economia, ma anche nei rapporti sociali. Eppure, mai come oggi, si fa evidente il limite di un modello che dimentica la persona, che sacrifica l’equità in nome del profitto, che rende invisibili i più fragili, che trasforma il lavoro in merce e il bisogno in colpa. Una società che accetta tutto questo non è solo ingiusta: è anche più fragile, più insicura, più povera in senso autentico”, ha dichiarato il notaio Roberto Dante Cogliandro, fondatore dell’AINC.