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CAGLIARI - Pavoletti: "Scudetto? Dico Napoli perché ci ho giocato, ma sono combattuto perché Barella e Acerbi sono cari amici"
30.04.2025 10:35 di Napoli Magazine

Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari ed ex Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto:

Cos'è il Cagliari, perché a lei e a sua moglie Elisa è entrato nel cuore? E quale gesto, momento in questi sette anni l'ha colpito di più?

"E' una città facile, se non hai fronzoli ti dà molto. Clima, mare, servizi, buone scuole, gente rispettosa della tua persona. Regalo con piacere una settantina di maglie l'anno. Mi ha colpito quando insieme all'associazione Domus De Luna consegnavamo la spesa ai bisognosi. Nonostante i mille problemi, in loro c'era un'aria di serenità. Questo è lo spirito del Cagliari. Mi è rimasto nel cuore".

Sul futuro: "Quando smetterò di giocare dovrò partire dal basso. Non farò l'allenatore. Anche l'ambassador può essere un compito da svolgere sperando che il valore abbia un ruolo. Spero di far parte del progetto".

Scudetto a chi?

"Aver giocare a Napoli mi fa dire Napoli, ma sono combattuto: Barella e Acerbi sono cari amici".

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CAGLIARI - Pavoletti: "Scudetto? Dico Napoli perché ci ho giocato, ma sono combattuto perché Barella e Acerbi sono cari amici"

di Napoli Magazine

30/04/2025 - 10:35

Leonardo Pavoletti, attaccante del Cagliari ed ex Napoli, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport. Ecco un estratto:

Cos'è il Cagliari, perché a lei e a sua moglie Elisa è entrato nel cuore? E quale gesto, momento in questi sette anni l'ha colpito di più?

"E' una città facile, se non hai fronzoli ti dà molto. Clima, mare, servizi, buone scuole, gente rispettosa della tua persona. Regalo con piacere una settantina di maglie l'anno. Mi ha colpito quando insieme all'associazione Domus De Luna consegnavamo la spesa ai bisognosi. Nonostante i mille problemi, in loro c'era un'aria di serenità. Questo è lo spirito del Cagliari. Mi è rimasto nel cuore".

Sul futuro: "Quando smetterò di giocare dovrò partire dal basso. Non farò l'allenatore. Anche l'ambassador può essere un compito da svolgere sperando che il valore abbia un ruolo. Spero di far parte del progetto".

Scudetto a chi?

"Aver giocare a Napoli mi fa dire Napoli, ma sono combattuto: Barella e Acerbi sono cari amici".